Il blog ha abbattutto il muro delle esigenze pandemiche

Le barriere sociali create da questa pandemia, la distanza interpersonale, il confronto limitato ed azzerato hanno, in qualche modo, modificato le nostre abitudini, comprese quelle di dialogo e di incontro su temi di interesse sociale, culturale, umano e didattico. Ci siamo però, inevitabilmente, dovuti incontrare e spesso scontrare con nuovi metodi di comunicazione improntati sul digitale, con l’approdo di nuovi strumenti e nuove aule virtuali in grado, limitatamente alle proprie capacità, di sostituire i nostri spazi universitari, un tempo affollati, pieni di brusio e chiacchiericcio. Tuttavia, non è mancata la creatività e la voglia di sviluppare pensiero critico, dibattito e discussione ed è proprio da questo concetto e da questa voglia di socialità didattica che ho trovato l’idea del blog ideata dal Professore Guzzo significativa ed estremamente formativa.

Innanzitutto mi ha permesso di riscoprire un’arte ed una modalità di comunicazione che avevo già ampliamente apprezzato e sviluppato nel mio percorso di scuola superiore, quella della scrittura. Scrivere infatti è il mezzo di espressione e di libertà di espressione che stimola meglio la creatività e può veicolare un messaggio, una considerazione più velocemente e con più incisività.

Sicuramente questa situazione sanitaria, sociale, economica ed anche culturale disastrosa che ha colpito la nostra Nazione, ci ha tolto molto, forse troppo, compresa la possibilità di legare, fraternizzare e socializzare con i colleghi per gli ultimi corsi e le ultime lezioni insieme essendo, tra l’altro, studenti dell’ultimo anno, anche perchè questo, a mio modo di vedere, è uno degli aspetti più importanti del mondo universitario, che non può e non deve mai essere solo un grande contenitore di nozioni, esami e valutazioni. Tuttavia, questo corso, ed in particolare l’iniziativa di un blog interattivo multimediale ha lentamente abbattuto quel muro creato dalle esigenze pandemiche, facendomi sentire parte integrante di un gruppo dal quale ho appreso, imparato e grazie al quale sono cresciuta umanamente e didatticamente, un gruppo di ragazzi che oggi, paradossalmente, pur non avendo contatti umani da un bel pò, ancora piu di prima, posso chiamare e definire amici. Nonostante ci fosse sempre uno schermo a dividerci, poter condividere un’idea, un aspetto del proprio territorio, un rito, un interrogativo, poterlo tramutare in un articolo, usufruire degli strumenti tecnologici e quindi migliorare le proprie capacità di utilizzo anche delle reti digitali è stata un’immensa occasione. E questa era sicuramente la sfida più importante: Riuscire a trarre da un enorme svantaggio, da una consistente limitazione e da una triste realtà collettiva, una grande opportunità di crescita e di sviluppo, che oggi mi fa sentire estremamente progredita come studentessa, come giurista, come futura professionista, ma soprattutto come essere umano, parte integrante della comunità.

Cinzia Perruccio