Il blog ha rivoluzionato il modo di intendere l'università

Nonostante il distanziamento sociale, umano, creato dal virus, lo stesso che ci ha fatto capire di dover distinguere e apprezzare l’essenziale dal superfluo, l’iniziativa del blog, a mio parere, ha migliorato e forse rivoluzionato il modo di intendere l’università, lo studio nel suo complesso e il modo di intendere il diritto positivo vivente, ma non solo questo. Un blog capace di collegare e di far scoprire bellezze, beni, riti tradizionali, ai più magari non noti, da Acri a San Pietro Apostolo, da Palermiti a Chiaravalle, da Monasterace a Lamezia Terme, come ad esempio far conoscere la Settimana Santa a Monasterace, simile per certi versi a quella che si svolge a Chiaravalle. Il blog ha fatto capire quanto conoscenza (alla portata di tutti) e appartenenza ad una comunità vadano e debbano andare di pari passo. Innanzitutto bisogna fare i complimenti ai colleghi per aver intrapreso tale sfida e tale confronto “telematico”, ma soprattutto aver fatto conoscere i vari beni materiali, le tradizioni folkloristiche, i rituali dei propri luoghi e sentiti come tesori, da ri-scoprire, della comunità calabrese. L’idea, anzi la ratio alla base del blog ideato dal Professore Guzzo, quella di una conoscenza online, un giornale telematico alla portata di tutti, anche i più lontani, ha dato luogo ad un confronto tra studenti, innanzitutto, e cittadini non solo di una regione come la Calabria, ma di una nazione e testimoni viventi di un patrimonio culturale, da intendersi affine alla sfera materiale e immateriale: ne discende, soprattutto al giorno d’oggi, la necessità di una digitalizzazione e di internet da intendersi come bene comune e pubblico a tutti. Il blog, infatti, unisce tutti, chi scrive gli articoli e chi li legge, e annulla le differenze di qualunque tipo e le distanze createsi con il Covid-19 .

Pongo, a conclusione, in modo sia sarcastico che polemico il seguente quesito al lettore: il blog ha funzionato per materie concrete di diritto vivente e dinamico come "Beni ecclesiastici e beni culturali", ma funzionerà con le procedure o con materie cristallizzate e fissate fermamente nei principi astratti della legge, negli articoli dei codici e nelle lungaggini dello stesso diritto?

Nicola Catania