Dopo il collasso dell`impero romano d'Occidente nel 476, la civiltà bizantina continuò a esistere per un altro millennio, durante il quale l'arte bizantina si diffuse nel bacino del Mediterraneo e in Armenia. Fu definito anche impero romano d'Oriente con capitale Bisanzio, ribattezzata Costantinopoli dall'imperatore romano Costantino nel 330 d. C. I mosaici erano il tipo di decorazione più frequente per le pareti e le volte delle chiese bizantine, perché l`effetto luminoso prodotto dalle tessere in vetro colorato o dorato esprimeva bene il carattere mistico del cristianesimo ortodosso, e la loro ricchezza e preziosità si accordava con la magnificenza della corte dell'imperatore, considerato il capo della Chiesa e quindi venerato come rappresentante di Cristo sulla terra. L'arte bizantina creò figure schematiche su fondi dorati come materializzazione del mondo eterno desiderato dai fedeli. Il mosaico era il mezzo migliore per evocare quella realtà divina. Questo procedimento artistico derivava da quello romano, ma se ne differenziava per l'introduzione di vivaci colori smaltati nelle tessere (piccoli pezzi incastonati che formavano il mosaico). Tra tutte le finiture, quella dorata era la più evocativa della luce del mondo trascendente, con le piccole tessere disposte a diverse altezze per far vibrare i riflessi dorati sotto l'illuminazione delle lampade. Le scene su sfondi dorati avevano un aspetto irreale, rafforzato dalle figure lineari, ieratiche e imponenti.
Il mausoleo di Galla Placidia, è un piccolo edificio a croce latina. Doveva offrire sepoltura alla nobile Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio e sorella di Onorio, l’imperatore che trasferì nel 402 la capitale d’Occidente da Milano a Ravenna.
L’esterno è in semplice laterizio; ad esso si contrappone l’interno che risplende di marmi e di mosaici. Entrando, come in una visione, appaiono nella cupola giri di stelle culminanti nella croce, mentre sugli spigoli si possono ammirare i simboli degli evangelisti.
La Basilica di San Vitale si trova a Ravenna, eretta tra il 525 e il 547. La pianta è ottagonale, come il tiburio che nasconde la cupola interna: la chiesa ha dunque pianta centrale. Nel presbiterio ci sono due mosaici: uno, “Giustiniano e la sua corte” (per la descrizione e l’analisi dell’opera clicca qui)
La costruzione della Basilica di San Vitale fu promossa dal vescovo Ecclesio e finanziata dal banchiere Giuliano Argentario. I lavori, avviati dal vescovo Vittore, si conclusero sotto Massimiano con l’esecuzione dei mosaici del presbiterio.
Nel presbiterio ci sono due mosaici: uno, “Giustiniano e la sua corte” (per la descrizione e l’analisi dell’opera clicca qui)
Teodora regnò con Giustiniano, al suo fianco ebbe un ruolo politico molto rilevante . Entrambi, vollero ricreare la grandezza dell’Impero Romano. Il mosaico Teodora e la sua corte, realizzato da un autore sconosciuto, non rappresenta una scena reale, perché Teodora non era mai stata a Ravenna, ma vuole esprimere, in modo simbolico, l’unione tra l’Impero Bizantino e la Chiesa, testimoniando la conversione dell’Imperatrice al cristianesimo. L’imperatrice Teodora, è rappresentata con l’aureola ed è accompagnata a destra dalle sue dame, e a sinistra da due figure maschili. Lei indossa splendidi gioielli e la corona regale di perle, mentre porta un calice d’oro tempestato di pietre preziose.