Antico Egitto

La pittura egizia

All'interno delle tombe egizie la pittura aveva lo scopo di descrivere il percorso di purificazione che l'anima del defunto doveva compiere per raggiungere l'immortalità. Per gli egizi, l'immagine dell'uomo deve sempre riflettere la perfezione degli Dei.  Per questo già nell'antico Regno, attorno al 2500 a.C. , viene elaborato un codice di raffigurazione che stabilisce quali sono i simboli dei faraoni e degli dei e come devono essere disegnate le figure. Per quanto riguarda la figura umana, viene seguito un canone per la pittura e il rilievo e un canone per la statuaria. In pittura e nei rilievi, la figura è costruita in modo bidimensionale e secondo una stilizzazione fissa: testa di profilo, con l’occhio visto però frontalmente, spalle e torace presentate di fronte, bacino a tre quarti, braccia, gambe e piedi di profilo, ma mani – quasi sempre – a palmo. 

La testa viene resa di profilo poiché è il punto di vista che garantisce una migliore qualità dei tratti somatici, mentre l’occhio è dipinto frontalmente, in modo da mostrare la sua forma più caratteristica.



Per definire le proporzioni del corpo umano gli egizi hanno definito il canone. 

l'unità di misura corrisponde al pugno di un uomo oppure alla lunghezza del braccio dal gomito al pollice (cubito).

Così l'altezza di un uomo corrispondeva a diciotto pugni o a quattro cubiti.

Proporzioni perfette

Gli artigiani egiziani solitamente prima scolpivano la roccia poi dipingevano la scena sulla superficie lavorata.Le raffigurazioni delle persone erano molto coerenti nelle loro proporzioni, in quanto veniva utilizzata una formula specifica: per realizzare una figura umana in piedi dividevano un foglio di papiro in diciotto sezioni, quindi disegnavano le figure usando le prime tre righe per l’area tra fronte e collo, i successivi dieci quadrati per la zona tra spalla e ginocchio, gli ultimi cinque, infine, per gli arti inferiori. In questo modo i dipinti di artisti diversi, nel corso del tempo, hanno lo stesso aspetto.

La maggior parte delle opere pittoriche in tempera vennero dipinte direttamente sulla pietra o su un intonaco costituito da uno strato di gesso, paglia e fango. Solitamente gli artisti lavoravano in gruppi, guidati da maestri, ai quali spettavano le figure più importanti e le elaborazioni dei contorni e dei dettagli, mentre i pittori riempivano gli abbozzi con pennellate colorate.I colori venivano ricavati dal ferro, dall'ocra, dal carbonio e dalla malachite, oltre che dal mescolamento con il bianco, derivato dal gesso o dalla calce. Il verde derivava dai sali di rame. Un esempio di pittura su stucco dell'Antico Regno sono le Oche di Meidum.


Nebamon 

Nebamon è stato un nobile, funzionario e scriba egizio, vissuto sotto il regno di Thutmose IV e Amenofi III. di lui ci sono giunti solo quattro reperti di decorazione parietale, di cui tre custoditi al British Museum e uno ad Avignone. Nell'immagine, l'azzurro, dona piacevolezza all'occhio e rende estremamente poetico il paesaggio paradisiaco, tra fiori di loto e stormi di uccelli, Nebamon è a caccia di volatili, in piedi su una barca di papiro, mentre con gesto di armoniosa eleganza tiene in una mano il bastone da caccia a forma di serpente stilizzato e nell'altra tre aironi da richiamo, scena questa che simboleggia il dominio sui pericoli del viaggio notturno nell'oltretomba. Sulla barca, Nebamon è in compagnia della moglie, adorna di belle vesti e con un mazzo di fiori e anche la giovane figlia, dal corpo delicato, inginocchiata mentre coglie un fiore di loto, simbolo di rinascita.

Avanti al defunto vi sono l'oca domestica, che serviva per attirare quelle selvatiche e il gatto di famiglia, lievemente maculato, perso nella confusione della turbinante moltitudine di uccelli e farfalle, mentre prende al volo tre volatili.  Sotto la barca, nuotano tranquilli numerosi pesci, perfettamente disegnati e sopra il canneto e le piante di papiro, numerose specie selvatiche si alzano in volo.

La grandezza delle figure cambia secondo l'importanza di esse. (Gerarchia delle proporzioni).