Di questo itinerario esistono molte descrizioni. Poiché tutti o quasi i percorsi di seguito illustrati partono e arrivano sull'anello fluviale, ne propongo una specifica, che è funzionale al supporto degli altri itinerari.
Il tracciato si svolge prevalentemente su stradine e sterrati che percorrono le sommità arginali, ma percorre talvolta strade asfaltate dove è presente traffico promiscuo.
Nel complesso un percorso piacevole che gira intorno alla città di Padova e consente se necessario di rientrare abbastanza velocemente al punto di inizio attraversando la città.
Ci si può immettere nell'anello in un punto qualsiasi, ma poichè abito vicino a Voltabarozzo, lo faccio partire e terminare da lì.
Chi viene da fuori e ha caricato la bici in auto, può parcheggiare nel parcheggio "Lungargine Terranegra". Appena passato il ponte di Voltaborozzo in direzione centro città, girare a destra per il Lungargine. Il parcheggio è circa 200 metri più avanti sulla sinistra, in corrispondenza di una rampa in discesa dove la strada prende il nome di "via Canestrini".
L'itinerario parte dalla chiusa a sinistra nella foto adiacente al parcheggio.
La lunghezza complessiva è di circa 46 Km. La durata dipende dalla velocità e dalle soste; quindi dalle 2 ore in su, fino alla mezza giornata.
La scheda è stata redatta il 6/5/2014, mentre la traccia GPS risale al 10/05/2014.
Il percorso è segnalato con i cartelli rettangoli evidenziati in figura. Questi non sono sempre evidenti e presenti dove necessario quindi, se già non avete una certa dimestichezza con il precorso, tenete sempre con voi la descrizione.
Lungo il percorso troverete anche altre segnalazioni, relative agli itinerari I1 e I2 di Bicitalia, e all'Itinerario del Brenta. In genere non migliorano la chiarezza.
Per comodità ho diviso il tracciato in cinque tratti, la descrizione corrisponde a una pecorrenza in senso orario:
Dal parcheggio si segue il percorso ciclopedonale su sterrato in direzione ovest, verso il Bassanello. L'itinerario si abbassa sulla riva del fiume per passare sotto il ponte di Voltabarozzo, risale sull'argine, passa sotto il ponte "Quattro Martiri" e prosegue ancora per circa un kilometro. Prima di arrivare al Bassanello si imbocca la passerella coperta che ci porta sull'altra sponda. Si prosegue a destra passando sotto il ponte del Bassanello e risalendo sull'argine fino ad attraversare la strada (Ponte Isonzo) al semaforo; si procede in direzione della Mandria per via Vittorio Veneto (tenersi sulla strada alta a dx) verso le piscine comunali - intersezione con gli itinerari 3 e 6. Qui ci sono due possibilità: prendere a dx la passerella che ci porta sull'altra riva del Bacchiglione, seguire a sx la strada fino all'altezza dell'aeroporto, e qui prendere sulla sx la ciclabile che si tiene sull'argine dx (sx orografica) del Bacchiglione. Oppure, consigliato: proseguire per l'argine sx (dx orografica) fino ad abbassarsi per passare sotto due ponti; salire una rampa a sx e traversare il fiume a mezzo della stretta passerella del ponte ferroviario (il primo dei due) per poi proseguire sull' altro lato del Bacchiglione.
Indipendentemente dalla variante scelta, proseguire ora sulla sommitá arginale (lungargine Buschetto) fino a incrociare Viale Colli presso il ponte sul canale Brentella (che unisce il Brenta con il Bacchiglione) - foto.
In questo punto intersezione con gli itinerari 4 e 6.
Non ci immettiamo sulla strada, ma prendiamo la rampa a sinistra e passiamo sotto il ponte, percorriamo un sentierino per poi risalire sull'argine dopo una cinquantina di metri. Seguiamo l'argine ciclopedonale per qualche kilometro fino a incrociare la strada per Vicenza (via della Provvidenza). La attraversiamo sulle striscie pedonali, e prendiamo un sentierino che costeggia l'argine per circa duecento metri, per poi immettersi su una strada asfaltata: Lungargine G. E. Fabre, che seguiamo verso nord fino a che compie una una curva a destra ad angolo acuto. Un po' prima la via ha cambiato nome in via Ca' Silvestri. Dopo essere passati sotto un cavalcavia e in prossimità della ferrovia, il nome della strada cambia di nuovo e diviene via Aldo Corazza. Abbandoniamo la via principale e prendiamo un tratto ciclabile che attraversa un prato e passa sotto la ferrovia, portandoci su via Padre Ezechiele Ramin che seguiamo a sinistra fino a quando si immette in via Montà. Procediamo verso N - NW su via Montà usufruendo della pista ciclabile. All'altezza del bivio con via Due Palazzi la ciclabile finisce, per poi riprendere più avanti. A un certo punto, prima di passare sotto l'autostrada PD-BS, la pista ciclabile passa sull'altro lato della strada. Subito dopo l'autostrada ci teniamo a sinistra entrando in una zona verde interdetta al traffico auto - foto, eventualmente consentito per accedere alle proprietà, che costeggia il corso del Brentella fino a Limena (fontana).
L'ultimo tratto è di nuovo una strada asfaltata che nel tratto finale costeggia un muro di mattoni rossi con un tracciato ciclopedonale sulla parte destra. Si arriva così a Limena nella piazza di fronte all'hotel Brenta - ristorante e bar, buon punto per concedersi una sosta.
Intersezione con gli itinerari 4 e 5.
Attraversiamo la statale della Valsugana, che da Padova porta a Bassano, proseguendo per via Bocche verso una chiusa - foto.
Seguiamo sulla sinistra le indicazioni per il parco di Punta Speron, una bella zona verde ideale per una sosta nell'area attrezzata con tavoli e panchine. Siamo sull'argine destro Brenta in un tratto caratterizzato da delle rapide artificiali. Dove l'argine finisce, attraversiamo il Brenta sul percorso ciclabile sulla destra del ponte e poi proseguiamo a destra in direzione SE sull'argine opposto, che seguiamo lungamente fino a Pintevigodarzere; l'argine è molto bello, e fa parte dell'"Itinerario del Brenta", una ciclopedonale che dovrà congiungere Padova con Carmignano di Brenta e Bassano del Grappa. Verso la fine di questo tratto, sulla sinistra, si erge la Certosa di Vigodarzere, che purtroppo non è possibile visitare. Si attraversa la strada (è la regionale 307, la vecchia statale del Santo) e si prosegue sull'argine fino al successivo ponte sul Muson dei Sassi. E' infatti questo il punto dove il torrente Muson dei Sassi confluisce nel Brenta (fontana).
Intersezione con gli itinerarii 2 e 5.
Nelle foto, proseguendo diritti inizia il percorso del Muson dei Sassi, si prende invece a destra attraversando il ponte.
Si attraversa il ponte tenedosi sulla destra e si imbocca l'argine del Brenta su una strada asfaltata che poi diventa sterrato. Si lascia a destra una stretta passerella che attraversa il Brenta, si passa sotto la regionale 308 (nuova strada del Santo); più avanti si abbandona l'argine su una rampa che scende a sinistra, si prende a destra un sottopasso che permette di attraversare la tangenziale nord e la doppia linea ferroviaria PD-VE, per poi riguadagnare l'argine e dopo un centinaio di metri sboccare su via Padova presso Ponte di Brenta. Attraversare con attenzione e riprendere sempre l'argine sinistro. Il superamento dell'autostrada PD-VE avviene calandosi a destra vicino alla riva del fiume, per poi risalire a sinistra per una breve ripida rampa.
Finalmente si raggiunge il ponte presso Noventana, dove il Brenta incrocia il Canale Piovego che da qui in poi prende il nome di Canale Brenta e arriva fino in laguna - foto.
Intersezione con l'itinerario 2.
Attraversare il ponte sul Brenta a destra e, lasciato a sinistra il ponte sul Canale Piovego, costeggiare il canale seguendo l'argine destro - sinistra orografica. Il percroso sterrato diventa asfaltato il passaggio sotto l'autostrada PD-BO. Giunti alle chiuse di Noventa - foto, si attraversa la strada e si procede sempre sullo stesso argine passando davanti a Villa Giovanelli. Dopo circa mezzo kilometro si deve attraversare il canale per un sopvrappasso (indicazioni), in quanto più oltre l'argine è interrotto dall'impianto di termovalorizzazione. Si prosegue nella medesima direzione sull'argine opposto (Lungargine Rovetta), e si arriva al ponte su via Vigonovese, poco dopo la diramazione del Piovego che prosegue per il centro della città.
Si attraversa il ponte e si ritorna sull'argine destro (sx orografica), che si segue su percorso ciclopedonale lasciando a sinistra la passerella che conduce al Parco dele Energie Alternative e incrociando via Tommaso Salvini (ponte di Terranegra), fino a raggiungere il ponte di Voltabarozzo e l'inizio dell'itinerario.
Presso le chiuse intersezione con l'itinerario 3
http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/598-padova-anello-fluviale
http://www.magicoveneto.it/padovano/acque.htm
http://anellofluvialeinbici.blogspot.it/2008/06/scheda-descrittiva.html
Il sistema fluviale di Padova e dintorni
http://www.padovanavigazione.it/en/mappafiumi.htm
http://www.padovanavigazione.it/en/home.htm
https://drive.google.com/open?id=1Kc7Ooq7zd6R5DeQzTpjmgdIeZlPgiI_u