di Claudia
“A tutti coloro che dispersi per il mondo,
cercano la Via per tornare a casa”.
( A.Di Benedetto)
Spesso mi capita che parlando tra amici delle proprie esperienze, alla mia frase "Mi dilett0 in Geometria Sacra"-mi viene risposto-"Sembra una materia affascinante...cosa è precisamente ?".
Ecco che in questo angolo di sito ho pensato di inserire una premessa, una riflessione su cosa è la Geometria Sacra e soprattutto perchè, anche se non ne avevamo mai sentito parlare prima di adesso, ci ri-suona così affascinante e familiare. Nelle minuscole particelle, come nei massimi sistemi cosmici, la scienzaha riconosciuto forme di base e strutture complesse che presentano la stessa “matrice”. Quasi come se l’impulso generatore di ogni forma materiale obbedisse agli stessi principi geometrici. L' elemento tramite il quale è possibile riscontrare questa similitudine è il numero aureo, conosciuto anche come phi. Esso ha un valore approssimativo di 1,618 ed è definito numero trascendente poiché i numeri dopo la virgola possono continuare all’infinito. Esso descrive numericamente un rapporto detto appunto “aureo”. Euclide, matematico alessandrino nella sua opera “Elementi” lo descrive con semplicità:”siano dati due segmenti in cui il maggiore sta al minore, come la loro somma sta al maggiore dei due”. Esso è quindi la Sezione Aurea in tal modo intesa: “Data una linea AC, si divide in B in modo tale che AB stia a BC come AC sta ad AB”. I nostri progenitori, conoscendola perfettamente, se ne servirono per edificare opere e monumenti di spettacolare magnificenza. La Grande Piramide, Il Tempio di Luxor, la Cattedrale di Chartres, il Tempio di Salomone e la successiva Moschea di Al Aqsa, Anhkor Vat in Cambogia,le zigurrat babilonesi, il Partenone greco, Castel del Monte in Puglia, Pievi e Magioni Templari, antiche Abbazie cistercensi ebenedettine, sono solo alcuni dei tanti edifici di culto costruiti secondo i dettami dell’antica arte di Thot: la Sacra Geometria. Nell’universo della pittura, Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Albrecht Durer, Severini, Mondrian hanno utilizzato il valore del numero aureo come base numerico-geometrica per l’esecuzione delle loro opere. Leonardo Fibonacci, matematico pisano del XII sec., scopri’ che una sequenza di numeri interi nei quali ogni singolo valore è il risultato della somma degli ultimi due, si esplicava in un diagramma che assumeva la forma di una spirale. Egli notò che dividendo ogni fattore per ilsuccessivo si otteneva la sezione aurea che Platone nel Timeo defini’ “la chiave della Fisica dei Cosmi”. Il valore della Sezione Aurea è insito nella natura. Il grado di crescita degli steli di una pianta detto anche “Fillotassi” rispetta la serie dei numeri di Fibonacci . La forma del guscio del Nautilus, della pigna, del girasole, del DNA, della morfologia dell’uomo stesso come rapporto tra la sua altezza e la distanza dall’ombelico, hanno tutti in sé la Sezione Aurea. La matematica ci dimostra che l’utilizzo di questo valore ha permesso alla natura di ottenere la massima efficienza in campo biologico. La Coclea dell’orecchio contiene il phi ed esso è a sua volta legato alle ottave musicali cosí da poter affermare che “l’orecchio è stato creato dal suono”. Parafrasando Goethe potrei dire “Se non fossero musicali gli orecchi come potremmo udire la musica?”. Il phi diviene quindi il valore matematico che premia la specie nella corsa verso la suaevoluzione. E’ un numero potente in natura perché permette il maggior risultato nel minimo sforzo. Esso è inoltre un numero sonoro frutto della sua diretta corrispondenza con le armoniche di un suono, le bande vibratorie del colore e la struttura del Dna. I magister murari ed ancor prima di essi, i grandi architetti egizi sapevano che carpendo alla natura questo segreto avrebbero edificato opere di elevato potere e capacità costruttive. Simboli arcaici si susseguono di epoca in epoca; le medesime impronte, echi di un linguaggio ancestrale, il Verbo divino scaturito dalla luce primordiale. Se tutto ha origine dal Caos esso è senza dubbio un Caos strutturato, una rete universale, il telaio, i “neteru” egizi. Esso unisce lo spazio-tempo alla materia-energia , è l’ordine in mezzo all’apparentedisordine, universalmente applicabile e “ciclico”. E’ l’Ouroboros, il serpente che si morde la coda che fa della struttura delle galassie, della tela del ragno o della forma dei cristalli di ghiaccio una cosa sola. Riprendiamoci questa visione olistica della Natura e del Cosmo. Appropriamocene e viviamola e avremo svelato il mistero delle nostre origini. Possediamo già nel nostro corpo fisico ciò che l’Universo possiede, almeno come struttura armonica, sonoro-vibratoria, geometrica e numerica. I templi e le opere tutte, sviluppati secondo i dettami dell’armonia si caricano cosi’ di vibrazioni sonoro-visive coinvolgendo l’uomo in un’antica danza con l’Universo. Siamo quindi predisposti a “riconoscere” e “vibrare per simpatia” quando ci poniamo nella vicinanza di strutture armoniche per eccellenza, sia che esse provengano dalla natura o che siano state costruite ad autentica somiglianza di essa. Sveliamo cosi’ il grande e semplice insegnamento;quello di vivere in un Tutto interconnesso ed armonico dove le sole dissonanze sono quelle che l’uomo crea per odio,volontà di potere e di distruzione. Ho condotto uno studio su uno degli edifici più “vibratori” d’Italia :l’Abbazia di Sant Antimo in Toscana. In questo luogo gli antichi mastri costruttori hanno saputo accordare il violino naturale che è la Madre Terra nei suoi elementi con le forze cosmiche. Le corde di questo violino, questo ponte con il cosmico, è proprio l’Abbazia nel suo insieme.
“Possa io risplendere come Ra dopo aver messo da parte ogni falsità.
Tramite me, possa Maat stare alle spalle di Ra.
Possa io risplendere ogni giorno
Come colui che è all’orizzonte del cielo”
(“Testi delle piramidi ”- Antico Regno)