Abbadia San Salvatore, Via Filippo Neri
Maschera litica presente nelle pareti delle abitazioni dal valore antropologico apotropaico...si originano dalla notte dei tempi...in Italia le più antiche le ritroviamo in Friuli e nell' Alto Reno, nell' appennino parmense nel modenese e nell' appennino toscano. Con lo spostamento di masse di coloni verso la Tuscia le ritroviamo anche sulla nostra montagna fin verso Saturnia. Spesso sono accompagnate dalle MAMME. Quest' ultime sono escrescenze a forma di mammella presenti sugli spigoli degli edifici o nelle pareti. Le famiglie di scalpellini usavano indicare, assieme alla data, le loro iniziali. Sotto questa maschera litica sembra indicata una F ed una data, sicuramente 17 che sta per 1700 seguita da una lettera, probabilmente n, ed altre cifre, probabilmente 75. Da ciò si può dedurre che lo scalpellino che compì tale opera fu un certo FN nel 1775. Da studi effettuati sulle famiglie badenghe del 1700 risulta un certo Fabbrini Domenico di Niccola (1795-1866), scalpellino. Considerando che i mestieri si tramandavano per via familiare potremmo dedurre che l'opera sia stata scolpita dal giovane Fabbrini Niccola (1760-1851), padre del suddetto Domenico, o, meglio ancora, da un parente o dallo stesso genitore di Niccola vista la giovane età dello stesso, appena 15 anni.
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Monte Amiata, Loc. Pian de' Renai
(segnalazione di Giuseppe Lapiana )
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Abbadia San Salvatore, ex chiesa di San Michele Arcangelo
Si può trattare di una caso di pareidolia che, come si legge in wikipedia," è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale". Un po' come avviene quando si vedono nelle nuvole volti o forme varie che riconduciamo ad oggetti. Ci è sembrato comunque interessante segnalare quanto appare guardando una pietra che si trova là dove nel XIII secolo era stata costruita una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo.
Abbiamo pensato allora di fare un confronto con una foto tridimensionale del volto della Sindone e giudicate voi. Ah, la pareidolia !!!