Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi (1593-1653) fu pittrice di grande talento, rappresentativa dell’arte barocca, movimento di ispirazione cattolica, fiorito tra il 1590 e il 1720. Pur se considerata un’esponente della scuola caravaggesca, per le sue pennellate che riprendono lo stile del grande Michelangelo Merisi, Artemisia produsse una pittura molto originale, con capolavori di vivo realismo e di spiccata sensualità.

Venne educata all’arte dal padre, il pittore toscano Orazio Gentileschi, suo primo e fondamentale maestro; a quel tempo, infatti, non era concesso alle donne frequentare alcuna scuola o bottega d’arte. Artemisia visse comunque la sua giovinezza in un ambiente ricco di stimoli come quello della Roma del XVII secolo, resa grande dall’arte barocca.

L'episodio più noto della sua vita è quello della violenza subita all’età di diciotto anni non ancora compiuti da parte di Agostino Tassi, pittore amico del padre e incaricato di insegnare alla figlia l’arte della prospettiva. Denunciata la violenza, Artemisia andò incontro a un lungo ed umiliante processo in cui la difesa tentò in tutti i modi di screditare la ragazza che fu costretta a sottoporre la sua testimonianza al confronto con la dolorosa prova dello schiacciamento dei pollici. Nonostante fosse stata riconosciuta la colpevolezza del suo stupratore, ad Artemisia sarebbe rimasta solo la vergogna, l’umiliazione e soprattutto la delusione cocente per la mancata solidarietà e il sostanziale tradimento dell’amato padre, l’unica cosa che le avrebbe fatto male per sempre.

Questi eventi determinarono tutto il corso dell’esistenza di Artemisia che trovò grande riscatto nell’arte. Com’è ben noto, ella divenne una famosa e talentuosa pittrice e ottenne un prestigioso riconoscimento entrando a far parte, prima donna ad averne avuto il permesso, dell’Accademia delle arti del disegno. Il suo stile cambierà radicalmente nel corso della carriera: nel periodo fiorentino si fa molto più elegante e meno violento, per poi approdare alle espressioni degli anni di Venezia, quando la maniera di Artemisia si avvicinerà a quella dei grandi maestri che operarono in laguna, come il Tintoretto e il Veronese.

Le sue opere più importanti rimangono, comunque, quelle della giovinezza che evidenziano l’originalità del suo stile e lo stato d’animo conseguente alla violenza, in particolare due quadri molto toccanti, ovvero “Susanna e i Vecchioni” e “Giuditta che decapita Oloferne”.

Artemisia Gentileschi.pdf

A cura della 4BL

Anno Scolastico 2021/ 2022