Margherita Datini

Margherita Datini (1360/1423), sposa di Francesco Datini, è una donna straordinaria che, in un’epoca in cui i ruoli sociali sono appannaggio degli uomini, riesce a costruirsi un destino fuori del comune, di imprenditrice e amministratrice.

Margherita e Francesco, un ricco mercante di successo, si sposano ad Avignone, dove entrambi risiedono; lei ha 16 anni, lui 41. I due si trasferiscono a Prato e Francesco, per affari, trascorre la maggior parte del suo tempo a Firenze, a Pisa o in altre filiali della sua impresa mercantile. Da questa lontananza scaturisce un fitto carteggio tra i due coniugi (1384) che durerà fino alla morte di Francesco (1410). Lo scambio di lettere fa emergere la personalità di Margherita: è lei che sovraintende ai lavori di costruzione della ricca dimora, all’amministrazione dei poderi, alla riscossione dei debiti, ma soprattutto al mantenimento delle relazioni con i soci e gli alleati del marito, consolidando quei legami di rispetto reciproco che sono alla base dell’attività mercantile. Francesco afferma la sua fiducia in lei, ma al contempo le dà direttive, si preoccupa che dimentichi qualche incombenza, la riprende e la critica. Margherita, con fermezza, gli tiene testa, argomentando, sottolineando il suo “ben operare”; se dalle lettere trapela la sua solitudine, i suoi timori, si delinea al contempo, prepotentemente, il profilo di una donna forte, pratica, serena ed equilibrata, che a 33 anni decide di imparare a scrivere; che, pur non avendo figli propri, accoglie e cresce con affetto una figlia naturale del marito; che si preoccupa del bene dell’anima del suo sposo, verso cui mostra sempre un’amorevole comprensione. Francesco riconoscerà i meriti della moglie anche nel testamento, e lascerà ai poveri larga parte della sua eredità su suo consiglio. Margherita, una donna imprenditrice, di un tempo lontano, ci appare vicina e moderna: come afferma il sottotitolo del libro di Chiara Frugoni, Intrepida, Indomita, Coraggiosa.

A cura della 3CSU

Anno scolastico 2022/23