Eleonora

di Mora

Quante volte, in quanto donne, ci siamo sentite apostrofare come “lunatiche”? Probabilmente con un tono negativo, come si trattasse di qualcosa di spregevole o sintomo di incontrollabilità? La verità è che noi donne siamo collegate intimamente alla luna: siamo la rappresentazione di un potere sottile, cosmico, universale, misterioso e mutevole, dalla grande forza creativa. Una rivoluzione completa della Luna attorno alla Terra richiede 27 giorni, 7 ore e 43 minuti; e 27 giorni sono quelli che sono bastati a donna Eleonora per scolpire il suo nome nella storia della Sicilia: Eleonora di Mora, altera come la luna, ma al contempo appassionata, giusta e bella, nei ventisette giorni del suo governo, compì la sua rivoluzione.

In una Palermo sempre bellissima ma funestata da anni di carestie, epidemie, miseria e rivolte contro la corona di Spagna, rappresentata nell’isola dal Viceré, il 16 aprile 1677, l’allora vice del re spagnolo, Don Angel de Guzmán, muore all’improvviso. I corrotti membri del Sacro Regio Consiglio sono ormai convinti che per un bel po’ avranno via libera ai propri intrighi perché, per legge, uno di loro farà le veci del defunto fino a nuova nomina regia. Ma hanno sbagliato i loro calcoli: esiste un testamento del Viceré Don Angel nel quale egli designa a succedergli sua moglie, donna Eleonora di Mora. Il testamento è inoppugnabile e grande è il disappunto del Consiglio – Una femmina al potere! È inaudito! –, tanto più che donna Eleonora si rivela intenzionata a prendere in mano le redini del potere per rimettere in sesto la situazione, cominciando proprio col sanare la corruzione, ripristinare la giustizia e punire le malefatte innanzitutto dei consiglieri. Eleonora riesce nell’intento di far dimettere il Consiglio e punire i colpevoli, ottenendo anche l’affetto del popolo che dapprima è perplesso, poi la acclama. Ma, tra tutti, un nemico si mostra particolarmente pericoloso e tenace, il vescovo Turro Mendoza sul quale, peraltro, girano voci terribili...

27 giorni, pochi, ma sufficienti a far tremare un sistema corrotto e a varare leggi rivoluzionarie che, dopo la destituzione di Eleonora per ordine del re, rimasero in vigore. Questa vicenda ha anche (forse) una piccola morale positiva: magari “i buoni” non sempre vincono ma sanno farsi amare e sanno lasciare segni importanti nella Storia e nelle storie.

A cura della 3AL

Anno Scolastico 2021/ 2022

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