LIS

Venerdì 15 marzo le classi seconde della Secondaria di Cingia hanno partecipato ad un laboratorio di LIS, per un’attività riguardante Educazione Civica; stiamo parlando dell’incontro tenuto da un ricercatore e formatore sordo, il sig. Mereghetti Emiliano, e dalla sua interprete, la dott.ssa Salami Marinella. Grazie a questa attività abbiamo potuto riflettere sulle diverse forme di comunicazione, alternative a quella orale, e scoprire il linguaggio dei segni. 

Come si è strutturato il laboratorio?

Dopo un breve giro di presentazioni reciproche, l’interprete ha iniziato a spiegare oralmente in cosa consiste la lingua dei segni e contemporaneamente ci ha mostrandoci la “gestualità” corrispondente alle parole che noi potevamo sentire (e vedere!). Dopo la spiegazione, per rendere la lezione più coinvolgente, è stato chiesto a qualche alunno di comporre il proprio nome con lettere scritte su tasselli forniti dal signor Emiliano; successivamente gli alunni hanno dato un’interpretazione al proprio nome (chiaramente in LIS), più o meno corretta, e accompagnata da qualche risata visto che era la prima volta. La lezione è stata resa divertente anche da un gioco che tutti conoscono, il tipico “telefono senza fili”: ogni alunno era girato di spalle in fila indiana, non potevamo sbirciare; il singolo studente a turno chiamava con un colpetto sulla spalla chi aveva davanti e gli mostrava i segni che dovevano essere riprodotti correttamente fino alla fine della fila; riassumendo, il gioco non era fatto a parole ma attraverso i “segni”, come giusto che sia se trattiamo questa lingua. 

Un errore divertente…

Alcuni alunni si sono confusi durante la riproduzione di un segno, il che è totalmente normale poiché con tanti segni nuovi ci si può confondere. Alzando il dito indice e il dito mignolo e scuotendoli intorno ai capelli, si indica una persona bionda; ecco, alcuni studenti, confondendosi, hanno comunicato in LIS che una prof., il soggetto della frase in corso, "aveva (ahimé!) le corna”.

Cosa ne pensano gli alunni che hanno assistito all’incontro?

Alice Benazzi (2 A):

“Nella vita questo linguaggio serve per conoscere altre tipologie di lingua e arricchire la propria cultura, mi è piaciuto molto”


Chiara Zapponi (2 A):

“Questo linguaggio è molto utile, soprattutto se in futuro mi capiterà di avere un figlio sordo”


Matilde Fazzi (2 B):

“L’ho trovato davvero molto bello e ho imparato qualcosa sulla lingua dei segni, giocando”


Matteo Spagnoli (2 B):

“Grazie a dei giochi ho imparato “abbastanza” la lingua dei segni”


E ora… braccia semitese e scuotiamo tutti in alto le mani… stiamo applaudendo in LIS!

Grazie di aver letto il nostro articolo, alla prossima!

                                           

                                                                Nora, Sofia