I problemi della Generazione Z: 

 DCA

I problemi delle generazione Z


Oggigiorno, i giovani oltre a preoccuparsi per scuola, sport e amicizie, sono afflitti da molte difficoltà; alcuni dei problemi che disturbano i ragazzi della generazione z sono: suicidio, disturbi alimentari, conflitti con i genitori, depressione, ansia, mancanza di visione del futuro… 


In questo articolo ci focalizzeremo in particolare sui disturbi alimentari per poi affrontare nei prossimi numeri gli altri problemi. 


UNA BRUTTA MALATTIA CHE COINVOLGE MOLTI RAGAZZI

DCA

Come mail il DCA è così diffuso nella Generazione Z: quali sono le cause e come affrontarlo 


Il 15 marzo si celebra la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare (DCA) nata per volontà di un padre in onore e ricordo della figlia affetta da bulimia nervosa. Lo scopo di questa giornata è quello di porre maggiore attenzione a questo fenomeno in crescita tramite l’informazione e la prevenzione, al fine di creare una rete di supporto per chi ne soffre.

Il fiocchetto lilla è il simbolo di speranza perché i DCA meritano attenzione, rispetto e cura da parte delle persone, della società e del sistema sanitario generale.

Ma cosa sono i disturbi alimentari?

Anoressia e bulimia nervosa sono i disturbi alimentari più diffusi. Entrambi si basano su una percezione errata della propria immagine corporea e una costante preoccupazione per il peso, nel tentativo di raggiungere un’ ideale di perfezione e di eccessiva magrezza.

Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA), ogni anno in Italia 8500 persone soffrono di DCA.

Pur essendo presenti in tutte le età, questi disturbi hanno un picco in adolescenza: ne soffrono 10 adolescenti su 100, soprattutto donne. 

Un intervento tempestivo ed efficiente da parte di uno specialista è fondamentale, soprattutto nelle forme più gravi che rischiano di avere un esito mortale a causa del digiuno o dei possibili tentativi di suicidio. Altrettanto fondamentale, per una migliore riuscita del trattamento, è inoltre il coinvolgimento attivo della famiglia.

Esistono, alcuni progetti che coinvolgono associazioni e scuole, e non solo per quanto riguarda l’alimentazione in generale se non anche la prevenzione dello sviluppo dei disordini alimentari tra i piccolini. Anche perché, da un “impulso” legato alle emozioni, se sviluppato per tanto tempo, un disturbo alimentare può diventare una condizione cronica e compulsiva dalla quale è difficile uscire.


I social

Una ricerca australiana pubblicata sull'”International Journal of Eating Disorders“ ha studiato la correlazione tra permanenza sui social e DCA. È emerso che gli adolescenti che trascorrono molto tempo sui social hanno maggiore probabilità di sviluppare disturbi del comportamento alimentare. I social più pericolosi sono quelli che si basano su una comunicazione di tipo prettamente visuale, come Instagram e Snapchat. Per fortuna i social non sono soltanto un esempio negativo, ma hanno avviato numerose iniziative per contrastare i comportamenti disfunzionali e i DCA. Per prima cosa le piattaforme hanno dichiarato guerra agli hashtag e ai contenuti dannosi censurandoli. Inoltre hanno veicolato attraverso i gruppi e le community che incitano ai DCA  messaggi di supporto e informazioni sulla sana alimentazione e sullo stile di vita corretto.

Nei periodi di lockdown i social sono diventati l’unica “finestra” che ha permesso di mantenere dei contatti relazionali con le persone al di fuori del nucleo familiare. L’utilizzo delle videoconferenze o della DAD, ha reso possibile lo svolgimento di alcune attività lavorative e la formazione dei giovani studenti. Questo però può aver contribuito ad aumentare le preoccupazioni per il proprio aspetto. Infatti, attraverso questa tecnologia, la nostra attenzione è concentrata sui volti e sull’aspetto, ma contemporaneamente lo schermo riflette anche il nostro volto. Ci troviamo quindi in una situazione virtualmente sociale, in cui è come se ci “guardassimo allo specchio” ripetutamente mentre si parla con altre persone.


Pandemia 2020

A causa delle restrizioni imposte ai movimenti e spostamenti delle persone e delle modifiche nell’accesso al cibo durante il giorno, il lockdown ha impattato in modo significativo sulle abitudini alimentari, sull’esercizio fisico e sull’immagine corporea delle persone.

Il dover modificare le nostre abitudini ed organizzare i pasti all’interno della famiglia ha portato molte persone a mangiare più frequentemente e più abbondantemente durante la giornata.

Ma in alcune persone questo può aver avuto un impatto negativo. Le limitazioni all’accesso alle attività fisiche, in combinazione con l’aumento della disponibilità del cibo e conseguente aumento dei pensieri sul cibo, possono aver portato ad una maggiore preoccupazione per la forma e il peso corporeo.


Un’ alunna della 3^A di Cingia de’ Botti ha scritto un tema per un concorso, mentre un’altra ragazza ha realizzato un disegno.

Entrambi gli elaborati sono stati realizzati allo scopo di promuovere l’attenzione sui disturbi del comportamento alimentare, per coinvolgere le persone e  sensibilizzarle verso questa tematica  a noi così tanto vicina.

(Per poter leggere il tema inquadrare il qr code)