Contesto
Negli anni in cui mi impegnavo nell'attività pubblica rivestendo il ruolo di console, un altro cittadino ambiva al mio medesimo ruolo, egli era Lucio Sergio Catilina. Uomo ambiguo (cito). Nel 63 a.C., entrambi gareggiavamo per questo ruolo ma io lo ottenni al posto suo, nonostante le macchinazioni ai limiti della legalità per ottenere la vittoria. Non si diede per vinto e quello stesso anno organizzò una terribile congiura che se non avessi bloccato in tempo avrebbe determinato la fine della Res Publica. Perciò tenni in Senato e davanti al popolo in diversi momenti in quel periodo convulso le mie quattro orazioni che portarono i romani sia senatori che plebei a condannare quel folle e i suoi complici: era chiaro che per eliminare il problema bisognasse esiliare Catilina e i suoi seguaci.