Io sono Marco Tullio Cicerone, quest’oggi voglio parlarvi delle mie gesta per difendere lo Stato e cittadini dalla spregiudicatezza di quel uomo improbo di Catilina. Già precedentemente mi spesi per salvaguardare l’integrità politica e morale di Roma. Sono qui di fronte a voi per render noti gli ingiuriosi piani dei congiurati: loro vogliono attentare alla libertà della nostra res publica, intendono impossessarsi dei beni degli onesti cittadini tramite ruberie e omicidi; tuttavia, noi, uomini giusti, abbiamo la giustizia dalla nostra parte. Non solo una volta mi capitò di presentarmi difronte al popolo di Roma per rivelare alcuni infimi soggetti. Come accadde quella volta in cui vi chiarii quanto sia un uomo da nulla, il più infimo di tutti i briganti Marco Antonio. Mi scagliai contro costui poiché egli si è fatto promotore e capo di un moto di reazione contro i cesaricidi, in modo da potere essere sempre meno controllato dal Senato e riuscire così a seguire la scia del suo predecessore Giulio Cesare. Come può dopo aver reso tanti preziosi servizi allo Stato, dopo aver abrogato il termine "dittatore", aspirare ora a prendere il potere con la violenza? Non bisognerebbe appoggiare costui, bisognerebbe invece seguire Ottaviano.
Bibliografia:
2000 - 2017. Sunelweb. Sergio Unia.
Sito ufficiale della Società Internazionale degli Amici di Cicerone (Tulliana)
A cura di Paolo De Paolis, Cassino, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2013