Il troppo stroppia

di Matteo de Liguoro

In breve...
Gaius ha 14 anni quando assaggia per la prima volta il vino, che segnerà la sua vita per sempre, la sera prima della partenza del padre per la guerra                


Paucis verbis...

Gaius, adulescens XIV annorum, gustat primum vinum, qui signabit vitam pueri in perpetuum, vespero ante profectionem patris eius ad bellum

   


Angera, Idibus Quintilibus CDXCII ab Urbe Condita (15 Luglio 261 a.C.).      


Era sera tardi quando il piccolo puer Gaius di circa 14 anni sente suo padre uscire di casa con l'equipaggiamento da battaglia: ecco l’ultimo ricordo che ha di lui. Quella sera non era riuscito ad addormentarsi, tanta la paura di non rivedere suo padre ed i troppi pensieri che scorrevano veloci nella sua piccola mente: “Tornerà mai? Perché deve andare a combattere? Come farò senza di lui?...” Troppe immagini di guerra e di morti affioravano, le stesse che aveva sognato con il pater che trionfa sui nemici; ma ora l’immagine è diversa: il soldato romano schiacciato dallo stivale del soldato cartaginese è suo padre, lo stesso padre che poco tempo prima, in una cena famiglia, aveva offerto al ragazzo del vino del posto, aspro e rustico come quello celtico,  per allietare la notizia della sua partenza per la guerra, vino che ora aveva assunto il colore del sangue che sgorgava a fiotti dalla ferita mortale del padre.

Da quel giorno il ragazzo si svegliava sempre madido di sudore, come se avesse corso una maratona con addosso l’armatura completa, con lo stesso sogno nella testa che lo tormentava ed un pensiero fisso: il vino. Si giurò che mai e poi mai avrebbe più osato toccare quel liquido gustoso ma allo stesso tempo infernale, e per un po’ mantenne il giuramento.


Adesso quello stesso ragazzo ha 17 anni, e si trova a cena dalla sua bella puella, che si è raccomandata di non contraddire mai suo padre e di accettare tutto quello che gli viene offerto. La cena prosegue bene fino a quando il padre della ragazza non gli offre un bicchiere di vino, lo stesso liquido che Gaius aveva giurato di non toccare, lo stesso liquido che ora lo porta a scegliere tra la ragazza o il mantenere la promessa. Il giovane non ci pensa due volte, prende il bicchiere e ne trangugia il contenuto come se fosse una medicina orrenda, ma il sapore, che il ragazzo voleva evitare, arriva lo stesso, un sapore fruttato che scalda la gola e che gli fa provare disgusto. Ad ogni bicchiere che beve questa sensazione cambia: disgusto, indifferenza, piacere, amore, ossessione. Beve uno, due, tre, quattro, cinque bicchieri di fila, fa una pausa e ricomincia.

Le voci intorno piano piano si affievoliscono, al tatto tutto pare strano, gli occhi lentamente si chiudono fino a quando Gaius smette di sentire tutto. 


Si risveglia a terra, in mezzo alla strada, con la testa ed il corpo indolenziti, come se avesse fatto a pugni con dodici soldati armati. Solo successivamente scoprirà che il padre della sua ex-ragazza lo aveva cacciato di casa e da quella volta, per davvero, non toccò mai più il liquido che due volte gli aveva rovinato la vita.