Il giorno più importante della vita

di Lorenzo Bondioni



In breve...

Gaio Tiberio, un ragazzo di quattordici anni, vive ad Angera e aiuta suo padre nei lavori di coltivazione e vendemmia, però non può ancora assaggiare l'aqua vitae, fino a quando, durante i festeggiamenti dei Saturnali, arriva il fatidico giorno.

Paucis verbis...

Gaius Tiberius, XIV annorum puer,  Angleriae vivit et suum patrem adiuvat in cultus et vindemiae operis, sed nequit degustare aquam vitae, ubi, inter Saturnalium ferias, fatidicus dies advenit.

Questo è stato un giorno molto importante per Gaio Tiberio, e ora scoprirete il perché.


Gaio è un ragazzo di 14 anni, vive ad Angera, in una casetta sul lago, piccola e graziosa, a fianco della bottega gestita dal nonno.

Prima viveva a Roma, si è trasferito sul lago quando, dopo il sacco gallico nella sua città, non gli era rimasto nulla, né a lui né alla sua famiglia, in cui sono compresi i nonni. Il viaggio è stato lungo e duro, dovendolo fare a piedi e non potendosi permettere un cavallo, ma comunque alla fine Gaio Tiberio ce l'ha fatta.

Purtroppo, però, nel nuovo paese, essendosi trasferito, il puer non aveva più i suoi vecchi amici, e ad Angera non aveva ancora fatto amicizia con nessuno, e quindi, dato che la sua famiglia aveva acquistato una vigna, quasi tutti i giorni andava ad aiutare il padre nei lavori di coltivazione e vendemmia, e si divertiva molto!

Però, nel momento in cui, dopo la raccolta, la spremitura e la fermentazione i grandi preparavano la loro aqua vitae, lui non la poteva bere, perché gli dicevano che era troppo piccolo.

Durante i festeggiamenti dei Saturnali, che erano celebrati anche ad Angera, una sera, dopo cena, il padre disse al figlio che era giunta l'età giusta per bere per la prima volta l'aqua vitae, e lui ne è stato felicissimo, non vedeva l'ora! Aspettava questo momento da molti anni, allora il padre Iulius Claudius gli passò il bicchiere e gli disse: "Bevi piano che ha un sapore forte e deciso". Lui avvicinò il bicchiere al naso e sentì un profumo di uva speziato e fruttato, lo portò alla bocca, fece un sorso e disse: "Questo è il nettare degli dei!".


Dopo aver ringraziato il padre, entusiasta di vedere il sorriso sul volto del ragazzo, andò a letto felice e soddisfatto, pronto e impaziente per una prossima volta. Da quel momento, quando qualcuno glielo chiede,  usa dire che quello è stato il giorno più bello della sua vita.