Il Tour della Mitteleuropa

BRATISLAVA - VIENNA - PRAGA - BRNO - BUDAPEST

 

BRATISLAVA E LA MITTELEUROPA

Bratislava è la capitale della Repubblica Slovacca (Slovenská Republika), i suoi abitanti superano le 430 mila unità.

La lingua del Paese è lo slovacco, ben distinto dal céco, parlato nella vicina Cechia. 

La Slovacchia è una Repubblica parlamentare indipendente dal 1º gennaio 1993 e fa parte dell’Unione Europea dal 1º maggio 2004. La moneta corrente è l’Euro.

La superficie del Paese è di 49.037 km² e i suoi abitanti raggiungono quasi i 5 milioni e mezzo.

La Slovacchia confina, oltre che con l’Ucraina e la Polonia, con l’Austria, la Repubblica Céca e l’Ungheria, tre Paesi, quest’ultimi, facenti un tempo parte dell’Impero austro-ungarico e che rappresentano ancora il vero cuore geografico e culturale della Mitteleuropa.

Le principali città della Slovacchia sono, oltre a Bratislava, Trnava, Trenčín, Nitra, Žilina, Banská Bystrica, Prešov e Košice. Ognuna di queste città è anche il capoluogo della corrispondente provincia, in slovacco kraj.

Conosciamo le capitali della Mitteleuropa, scegliendo come base di partenza la nobile, prestigiosa Bratislava, la meno nota tra esse. I viaggi per conoscere e scoprire le meraviglie delle città danubiane e dell'Europa di Mezzo hanno durate e percorsi differenziati adattati alle esigenze dei Soci in particolare sono previsti:

1. Viaggio a Bratislava e grande tour delle capitali della Mitteleuropa con visita guidata di Vienna, Praga, Brno, Budapest.

Durata dell'escursione 8 giorni.

2. Viaggio Bratislava e visita guidata di Vienna e di Praga.

Durata 5 giorni.

3. Viaggio a Bratislava e visita di Vienna,

Durata 3 giorni.

4. Week-end da sogno a Bratislava: un Hotel da favola, una fascinante gita sul Danubio, scoprendo il meglio dell'Europa dell'Est.

Durata 3 giorni.

 

BREVE CENNO STORICO

Benché si possa parlare di slovacco e di nazione slovacca solo a partire dal 1939, il territorio dell’attuale Slovacchia ha una remotissima e importante storia e cultura. Tralasciando le pure rilevanti tracce umane risalenti alle più remote culture dell’antichità, sia del Paleolitico, inferiore (qualche reperto nell’area di Bratislava e nell’odierna Slovacchia orientale), sia del neolitico (quasi l’intero territorio venne interessato dalla Cultura danubiana e dalla cultura di Starčevo-Körös quando la cultura dell’area di Košice e del Šariš cominciò a differenziarsi nettamente da quella che si estendeva nella grande pianura ungherese. Qyesto vale anche per le culture succedutesi nell’età del rame che produssero in Slovacchia come del resto in tutto il territorio dell’Europa central fondaemntali cambiamenti delle strutture socio-economiche con sviluppo dei manufatti metallici e quindi del loro commercio e una vera rivoluzione nelle tecniche agricole. Si vennero a costituire delle vere e proprie comunità agrarie con la creazione anche di autentici villaggi fortificati che mantennero, talora, la loro funzione per millenni fino a tuto il Medioevo. Un importante reperto dell’età del bronzo in Slovacchia è rappresentato da un grosso insediamento (circa 20 ettari), riferibile alla cultura medio danubiana di Mad’arovce, a triplo fossato fortificato e dotato di viabilità interna e abitazioni per un migliaio di persone. A questa cultura fece seguito quella lusaziana proveniente dal sud della Polonia; cultura che venne succesivamente distrutta dall’invasione di tribù di Traci, i quali unitamente agli Sciti, distrussero anche la successiva presenza in Slovacchia della cultura di Hallstatt, la più importante cultura centroeuropea dell’Età del ferro. Traci e Sciti vennero a loro volta sconfitti dai Celti che posero fine anche alla cultura dell’età del ferro. L’occupazione romana sotto l’impero di Marco Aurelio (174 d.C.) riguardò solo una piccola parte della Slovacchia, praticamente l’area di Nitra. Di una successiva spedizione romana si ha testimonianza da una iscrizione sulla roccia del castello di Trenčín che indica quella località (della locus Laugaricius) come il punto più settentrionale raggiunto, non solo in Slovacchia ma nell’intera Mitteleuropa dalle legioni romane. Questo breve nota sull’antichità della cultura in Slovacchia serve a far capire come gli Slavi, di cui gli Slovacchi sono tra i più importanti e conservativi odierni rappresentanti, insediandosi nell’odierno territorio della Slovacchia abbiano trovato nel popolo indigeno una importante eredità culturale millenaria. A giusto titolo, comunque, per le sue doti di rispettosa conservazione dei suoi valori culturali (istituzioni, tradizioni e lingue) le tribù abitanti il territorio medio danubiano portano, con quelle della Slovenia, la originarioa denominazione di Slavi. Furono proprio gli Slavi del nord del Danubio e del Principato di Nitra, dopo l’eclisse del glorioso impero di Samo, a dare un decisivo contributo all’esercito di Carlo Magno nella vittoria contro gli Avari provenienti dall’oriente che minacciavano di occupare tutta l’Europa. Per meglio comprendere il già alto livello di cultura e religiosità del territorio slovacco basterà ricordare a Nitra, nel VIII seoclo fù eretta la prima chiesa cristiana in terra slava. Gli slovacchi conobbero una seconda fioritura culturale ai tempi del Principe Vratislav signore di Bratislava collegato al sorgere dellla importante affermazione nella Mitteleuropa dell Principato di Moravia. Basti pensae che nel solo territorio di Nitra sorgevano ben 30 castelli. Questo mostra l’importante ruolo nell’ascesa e nellìaffermazione della Grande Moravia avuto dalla unione dalle tribù slave anche slovacche dislocate lungo il fiume Danubio e i suoi emissari. Fù proprio nela Grande Moravia che l’opera di Cirillo e Metodio vennero tradotti dal greco in una lingua slava comune i Vangeli, contribuendo in tal modo alla cristianizzazione progressiva di tutti gli Slavi. Poiché gli apostoli degli Slavi Cirillo e Metodio erano stati mandati dall’Imperatore di bisanzio anche allo scopo di riunire sotto il suo impero tutte le genti slave , entrando cos’ in contrasto con il sorgente impero germanico con vari pretesti il clero teotonico cercò di ostacolare la diffusione della traduzione slava delle Sacre Scritture per favorire quella in carattteri latini fatta dal clero tedesco. La traduzione onella lingua locale offerta dal clero tedesco fù accettata dagli Ungheresi che videro con ciò, grazie all’appoggio germanico, crescere il loro ruolo e la loro importanza anche nei territori danubiani. Si è venuta cos’ a creare una sequela di controversie etnico-linguistiche tra le popolazioni slovacche e quelle magiare, entrambe abitanti da secoli il territorio dell’odierna Repubblica Slovacca.