Contributo delle tesi discusse

Questa pagina è dedicata ai miei tesisti e ai contributi delle loro tesi, che possono richiedere la pubblicazione dell'abstract (versione ridotta e estesa) compilando il modulo che trovano qui.

Chi fosse interessato a tali risultati (es. aziende, amministrazioni pubbliche), può contattare direttamente gli autori tramite email.

Tesista: Cristina QUARANTA

Email: quarantacristina.net@gmail.com

Titolo della tesi: Default of firms with concentrated ownership structure: the psychological drivers of major shareholders

Tesi in Corporate governance

Discussa il 19 novembre 2015

Voto finale: 110 e lode

Abstract della tesi (versione ridotta, per quella estesa clicca qui)

Manuscript type: Multiple case study

Research question: Why does controlling shareholder pushes manipulation until the point of failure, being aware of destroying the corporation She/He represents and, consequently her/his own value? Is She/He conscious of her/his behaviours? Which are the drivers linked with shareholders’ attitude to overcome the boundaries of profitability and fall down in failing situations?

Research results: By analysing a sample of five big corporations operating in different sectors of interest but, with three common characteristics reflected in the market of origin (Italy), the structure of ownership (concentrated ownership structure) and, the most important one, the experience of a big financial crash leading them to a great financial collapse, it has been possible to define some guidelines useful to answer our interrogative.

The study shows how, all things considered and, checked the unawareness of shareholders’ unethical actions, the main reasons that accompanied their and their accessories’ mind in the irrational and unconscious deceptive practices is tied to the lack of knowledge of the basic elements of the Theory of Business equilibrium (Aldo Amaduzzi). In short, the balance between “economicità” and “socialità”, as the main theorists of economia aziendale stated, could be the starting point for businessman to work with the aim to maximize their value by, in the meantime, taking care of corporate social responsibility in the interests of all connected stakeholders.

Implication for business operators and/or regulators: This work shows how, the visionary objective of financial and regulatory market to try avoid corporations’ default and scandals of the same magnitude of that analysed, has to incite the opportunity to include in the economic cultural path and vocational education of students and young entrepreneurs, the development of skills and acknowledgment concerning ability to define and recognize long-term business equilibrium. This, in order to be aware of all possible practices implemented in a future professional career.

The idealization of the American corporate business model (on which the actual corporate governance education is based on), leading to a short-term equilibrium, has been denied from the financial breakdown of these big business giant.

The role of corporations as the heart of the whole economy, where the human component reflect a fundamental character, determines the need to dedicate attention on the environmental and social dimension of this economic phenomenon.

The approach followed in the multiple case analysis explain the innovative profile we would like to bring to regulators.

Key words: Concentrated structure of ownership; Default; Behavioural economics; Corporate social responsibility; Theory of business equilibrium.

Tesista: Arianna FEDERICI

Email: arianna_13@hotmail.it

Titolo della tesi: Corporate governance nelle società a controllo statale: una proposta di codice di condotta per il board

Tesi in Finanza e Governance dei Gruppi Aziendali, discussa il 29/04/2014

Voto finale: 110 e lode

Corso di laurea biennale in: Economia e Management

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Manuscript Type: Multiple case study

Domande di ricerca: I fallimenti societari del nostro tempo sono stati spesso riconducibili al fallimento dei consigli di amministrazione. Falso in bilancio, espropriazione illecita di risorse aziendali, corruzione sono solo alcune delle pratiche illecite contestate ad amministratori e manager. Nonostante i fenomeni fraudolenti abbiano interessato le imprese di tutto il mondo, dalla review della letteratura accademica internazionale e dei primi modelli di Codice per il board proposti emerge che il filone di ricerca individuato nella tesi si è rivolto esclusivamente alle public companies americane, il cui azionariato è diffuso, tralasciando quel modello di società - tipico di paesi come l’Italia e rientrante nel modello Europeo continentale - in cui la proprietà è spesso concentrata nelle mani di un unico azionista di riferimento. Da qui l’intenzione di rivolgere la nostra attenzione sul modello di società ad azionariato concentrato il cui azionista di riferimento è lo Stato. La scelta di concentrarsi su questa tipologia di gruppo è dovuta alle recenti accuse di corruzione internazionale ricadute sui vertici di alcune delle companies più in vista dei gruppi ENI e Finmeccanica. Obiettivo del lavoro di tesi è la proposta di un modello di Codice Etico e di Condotta specifico per i board di società quotate italiane nonché holding di gruppi industriali State-owned - fin’ora assente nella letteratura sulla corporate governance così come nella realtà delle nostre società quotate. Al fine di raggiungere il nostro obiettivo ci siamo chiesti:

Quale finalità deve avere un codice etico e di condotta diretto agli amministratori di società quotate nonché holding di gruppi italiani State-controlled? Quali principi etici deve contenere? Quali regole di condotta?

Risultati della ricerca: Poiché il fine ultimo di ricerca è l’investigare il “come” e il “perché” un codice di condotta specifico per il board possa positivamente influire sul rapporto tra politica e affari tipico dei gruppi aziendali State-controlled, è stato condotto un multiple case study - in cui oggetto di studio sono state ENI Spa e Finmeccanica Spa - seguendo due direzioni principali.

Il multiple case study condotto ci ha permesso di comprendere a fondo caratteristiche e peculiarità tipiche del “controverso” rapporto tra politica e affari nei gruppi il cui controllo è pubblico. Dietro lo scandalo corruttivo che ha investito i gruppi in oggetto, infatti, vi sono una serie di problematiche nei meccanismi di governance - tuttora irrisolte - che necessitano di un intervento riformatore. In particolare - in aggiunta ai problemi di agenzia tradizionali - in questo lavoro si discute sulle preoccupazioni relative all’espropriazione degli azionisti di minoranza legato al nuovo problema di agenzia. Il rischio, infatti, è che il consiglio di amministrazione sia unilaterale e dominato dai politici, i quali potrebbero interpretare il loro dovere fiduciario in luce agli interessi del socio di controllo (il MEF).

A ciò si lega anche la questione dell’indipendenza del board; gli amministratori indipendenti affiliati ai politici, infatti, potrebbero avere difficoltà a svolgere efficacemente i loro compiti.

Implicazioni per gli operatori aziendali e/o per il regolatore: L’introduzione di un codice etico e di condotta specifico per il board - e che magari richiami anche doveri e responsabilità dell’azionista di controllo - rappresenterebbe un valido strumento in grado di guidare efficacemente l’amministratore nello svolgimento del suo incarico, dettando regole di comportamento legate a questioni finora lasciate alla discrezionalità del singolo.

Parole chiave: State owned enterprises, Board of directors, Code of ethics.

Tesista: Giacomo IACOANGELI

Email: giacomo.iacoangeli@virgilio.it

Titolo della tesi: Impatto delle azioni socialmente irresponsabili sulle performance aziendali

Tesi in Finanza e Governance dei Gruppi Aziendali, discussa il 28 novembre 2013

Voto finale: 110 e lode

Corso di laurea biennale in: Economia e Management

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Manuscript Type: Multiple case study

Domande di ricerca: le aziende che compiono azioni irresponsabili sono più orientate verso la visione della Shareholder Theory o verso quella della Stakeholder Theory? Quali fattori riescono a permettere alle imprese che compiono azioni socialmente irresponsabili di evitare ripercussioni da parte del mercato? Come incidono i cosiddetti Socially Responsible Consumer Behavior (SRCB) sulla scelta di punire o meno un’azienda irresponsabile?

Risultati della ricerca: Attraverso un campione di dieci aziende internazionali che in passato hanno compiuto azioni socialmente irresponsabili, lo studio ha messo in luce una netta predominanza dell’orientamento verso la Shareholder Theory da parte di queste aziende e ci ha consentito di individuare numerosi fattori, tra i quali il vantaggio competitivo e il fenomeno dello “State Capture”, che consentono alle imprese irresponsabili di non subire particolari ripercussioni da parte del mercato. Inoltre, attraverso un questionario somministrato ad un campione di 120 consumatori, distinti in gruppi per età e grado di istruzione, si è mostrato come si formano e come vengono influenzati i Socially Responsible Consumer Behavior negli individui e come questi siano necessari per spingere le imprese a non adottare comportamenti socialmente irresponsabili.

Implicazioni per gli operatori aziendali e/o per il regolatore: Questo studio dimostra quanto è importante incentivare aziende e consumatori ad adottare comportamenti socialmente responsabili per arrivare a risolvere alcuni dei problemi che attanagliano l’economia moderna. Offre inoltre suggerimenti ai regolatori in quest’ottica e per contrastare la convenienza di adottare comportamenti irresponsabili.

Parole chiave: Corporate Social Responsibility; Stakeholder and Shareholder Theory; Socially Responsible Consumer Behavior; Voto col portafoglio.

Tesista: Sergio CAMPOLO

Email: sergiocampolo@hotmail.it

Titolo della tesi: Corruzione e conflitto di interessi: quali relazioni nei Paesi europei?

Tesi in Finanza e Governance dei Gruppi Aziendali, discussa il 15 novembre 2013

Voto finale: 110 e lode

Corso di laurea biennale in: Economia e Management

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Manuscript Type: Multiple case study

Domande di ricerca: In questo lavoro è stato analizzato in che modo la corruzione influenza il processo decisionale dei gruppi europei del settore energetico, sia per quanto riguarda la scelta di costituire subsidiary nei Paesi corrotti, sia nel modo di disciplinare la corruzione e il conflitto di interessi nei codici etici e di condotta. La tesi ha voluto rispondere alle seguenti domande di ricerca: i gruppi europei del settore energetico investono nella costituzione di subsidiary nei Paesi che presentano elevata corruzione? I gruppi europei del settore energetico con un maggior livello di corruzione nel Paese in cui ha sede la holding, sono maggiormente disposte a costituire subsidiary in Paesi corrotti? Se, e in che modo, la legislazione in materia di corruzione e fiscale influenza le scelte di costituzione di subsidiary di questi gruppi? Esistono delle differenze a livello di Paese nel modo di disciplinare il conflitto di interessi e la corruzione?

Risultati della ricerca: Attraverso un’analisi di tre diversi campioni di gruppi del settore energetico è emerso, innanzitutto come questi tendano a non costituire subsidiary nei Paesi corrotti, come la disponibilità ad investirvi sia correlata positivamente con il livello di corruzione del Paese in cui ha sede la holding e il legame esistente tra la costituzione di subsidiary nei Paesi corrotti e nei Paradisi fiscali.

Implicazioni teoriche/accademiche: Il lavoro fornisce evidenze empiriche a sostegno della tesi che vede nella corruzione una barriera agli investimenti diretti all’estero e della correlazione positiva esistente tra la disponibilità ad investire nei Paesi corrotti sia con il livello di corruzione del Paese di origine, sia con la disponibilità ad investire nei Paradisi fiscali. Fornisce inoltre un contributo al dibattito circa la reale efficacia dei codici etici e di condotta. Il fatto che i gruppi inglesi abbiano risposto all’entrata in vigore dello Uk Anti Bribery Act, disciplinando con grande cura e attenzione il conflitto di interessi e la corruzione, dimostra l’importanza relativa che viene attribuita a questo tipo di documenti.

Implicazioni per gli operatori aziendali e/o per il regolatore: Nel lavoro vengono rivolte diverse raccomandazioni: alle società di revisione affinché garantiscono il rispetto dello Ias 24 (Informativa sui rapporti con parti correlate), dei regolatori nazionali affinché impongano alle società l’obbligo di elencare tutte le società controllate e ai regolatori sovranazionali affinché attuino una più efficace politica di contrasto ai Paradisi fiscali.

Inoltre, l’analisi dei codici etici e di condotta ha fatto emergere diverse best practice fruibili da tutti i gruppi, non solo del settore energetico. La prima può essere quella di inserire nei propri codici aziendali un elenco di esempi pratici sotto forma di esempi/domande, per facilitare il riconoscimento di eventuali conflitti di interessi da parte del personale. Una seconda best practice che è emersa è quella presente nella British Petroleum, cioè la compilazione di un modulo dove viene descritto in modo dettagliato il conflitto di interessi cui si è soggetti. Molto utile risulta essere, inoltre, anche la presenza di una linea telefonica ed un indirizzo e-mail, dedicati esclusivamente a questo tipo di segnalazioni.

Parole chiave: Corruption, Conflict of interest, Business Strategies, Energy sector.

Tesista: Vincenzo PIO LANDRO

Email: vincenzopio.landro@gmail.com

Titolo della tesi: Etica nelle strategie di business dei gruppi multinazionali

Tesi in Economia dei Gruppi Aziendali, discussa il 24 aprile 2013

Voto finale: 110 e lode

Corso di laurea biennale in: Economia e Management

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Manuscript Type: Multiple case study

Domande di ricerca: Questo studio si vuol interrogare su come l'etica influenzi le strategie di business dei gruppi multinazionali con specifico riferimento al settore farmaceutico, cercando di rispondere alle seguenti cinque domande di ricerca: Le aziende farmaceutiche sono più orientate verso la massimizzazione del valore degli azionisti o degli stakeholder? L' orientamento delle aziende farmaceutiche verso la massimizzazione del valore degli stakeholder o degli azionisti, nei Paesi in cui ha sede legale la holding, rispecchia la "cultura" dei Paesi stessi? Le aziende farmaceutiche mantengono sempre una condotta omogenea nei Paesi in cui operano? Se no, come si comportano le aziende farmaceutiche nei Paesi in cui operano, caratterizzati da diversi gradi di adesione agli standard ethics rispetto a quello in cui è presente la holding? In che maniera la funzione di Corporate Compliance impatta sulle strategie aziendali delle aziende farmaceutiche?

Risultati della ricerca: Usando un campione di dieci gruppi multinazionali operanti nel settore farmaceutico, il nostro studio ha messo in luce la difficoltà nel posizionare in maniera netta l'orientamento delle aziende farmaceutiche verso la massimizzazione del valore degli azionisti o verso quello degli stakeholder e di come questo orientamento rifletta la "cultura" dei Paesi in cui ha sede la holding. Inoltre, è emerso come le aziende farmaceutiche non mantengono una condotta etica omogenea nei vari Paesi in cui operano le loro controllate e come la legge sia vista come un asset strategico per la funzione di Corporate Compliance.

Implicazioni teoriche/accademiche: Questo studio mette in luce come sia difficile posizionare le aziende farmaceutiche nel dibattito sul finalismo aziendale e di come il settore farmaceutico, in contrasto con la letteratura sull'isomorfismo organizzativo, non sia caratterizzato da una omogeneità di condotta da parte delle aziende che operano al suo interno.

Implicazioni per gli operatori aziendali e/o per il regolatore: Questo studio è importante per i "policy makers" interessati a capire come l'etica influenzi le strategie di business delle aziende farmaceutiche. In particolare, il nostro studio offre suggerimenti ai regolatori nel tentativo di contrastare la natura frammentata della regolamentazione e incrementare la trasparenza del settore.

Parole chiave: Corporate Social Responsability, Ethics, Business strategies, Pharmaceutical Industry.