La radioattività fa paura

Articolo di Ludovico di Bona - 4^ A - a.s. 2021-2022

La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei instabili si trasformano spontaneamente in altre emettendo particelle.Non è un’invenzione dell’uomo, che al contrario subisce fin dalla sua prima apparizione sulla terra ma un processo naturale, antico quanto l’universo e presente ovunque, nelle stelle , nella terra, e nei nostri stessi corpi. E’ presente nell’aria attraverso il Radon che è il prodotto del decadimento dell’Uranio e del Torio che si trovano in moltissime materie; ed essendo gassoso non riesce ad evaporare diffondendosi nell’aria. Un altro elemento protagonista della radioattività è il Potassio-40, presente nel nostro corpo, nella materia biologica,, nei cibi, nella crosta terrestre, nell’acqua; ma abbiamo anche un altro tipo di radioattività che è il prodotto di attività umane in cui vengono impiegati materiali radioattivi: energia nucleare, apparecchiature medicali per diagnosi e cure, attività di ricerca. ovviamente dobbiamo annoverare anche la produzione elettrica proveniente da centrali nucleari che rappresenta circa l’11% della produzione mondiale.

Per quanto riguarda poi le armi nucleari le menzogne si sono sprecate negli anni. Tra il 1953 e il 1993 le cinque potenze nucleari dichiarate ( USA, URSS, Gran Bretagna, Francia, Cina e di solito viene omessa Israele che da poco è potenza nucleare) fecero esplodere 2031 testate sperimentali. I test avvennero in cima a torri, su chiatte, sospesi a palloni aerostatici, lanciati da razzi, in pozzi sottoterra. In questo desolato panorama di demenza si levano ogni tanto voci che denunciano chiaramente tutta la micidiale pericolosità di esperimenti, i quali in realtà non sono altro che simulacri di guerra che le super potenze non potranno mai combattere senza sterminarsi a vicenda. Già Hermann Muller, (premio Nobel nel 1946 per la medicina) rese noti i gravissimi danni genetici causati dalle radiazioni provenienti dalle esplosioni sperimentali. Il Professor Muller ha dovuto affrontare censure, sabotaggi da parte della commissione per l’energia atomica: Egli affermava che gli esperimenti atomici porteranno un danno alle generazioni future. La storia dell’umanità ha conosciuto orrori e ombre agghiaccianti, ma la storia dei test nucleari non ha neppure la cupa grandezza di un titanismo diabolico, ma è una parentesi di imbecillità generale.

Si diceva che l’energia nucleare sarebbe stata una potentissima alleata dell’uomo. Il 23 settembre 1969 la Cina fece esplodere una bomba termonucleare sotterranea in un poligono nella parte occidentale del paese. Il 28 un terremoto colpì lo stato di Vittoria, nell’Australia sud-orientale. Altri test portarono sempre come conseguenze terremoti. Riley Geary del Caltechi e Robert Carmichael geologo della Iowa University dichiararono il legame tra esplosioni e sismi. Dati allarmanti vengono anche da due scienziati giapponesi Shigeyoshi Matsumae e Yoshio Kato della Tocai University di Tokyo. I fenomeni anormali meteorologici, terremoti e variazioni dell’asse terrestre sono notevolmente correlati ai test nucleari. Le esplosioni nucleari spostano l’asse terrestre, questo spostamento provoca una variazione della durata della rotazione della terra. Ma le scoperte e le relazioni vengono messe a tacere da parte di oligarchici politici con la complicità di scienziati teocratici, la santa causa del progresso assolve ogni peccato e merita ogni sacrificio. Maurizio Martellini, fisico nucleare, professore all’Università dell’Insubria e alta Tecnologia ribadisce che colpire il reattore della cupola della centrale di Zaporizhzhia significherebbe ripetere Chernobyl. Intanto si segnala radioattività in aumento a Chernobyl. Nella zona cosiddetta di proibizioni il suolo è ancora radioattivo a macchia di leopardo. Con la linea di avvicinamento a Kiev si è sollevato il pulviscolo radioattivo. Per quello che concerne il reattore stesso, l’aumento della radiazione è perché la reazione nucleare non è finita. Il vero problema della centrale di Zaporizhzhia è che, come tutte le centrali nucleari, utilizza combustibile che dopo un certo periodo di anni deve essere sostituito, ma è molto “caldo”, molto radioattivo e viene messo dentro delle piscine a raffreddare. La paura è che questa piscina non essendo ricoperte, e trovandosi a cielo aperto è che un missile possa colpirla provocando una catastrofe molto più grave di Fukushima e Chernobyl.

Fonti:

Laboratorio nazionale Gran Sasso

Superquark Piero Angela

ADNKRONOS intervista a Maurizio Martellini

Citazioni: Prof. Muller, Riley Geary, Robert Carmichael