Il telescopio più potente del mondo

ELT: una rivoluzione

Lo sapevi che entro il 2025 riusciremo ad osservare pianeti nuovi e non appartenenti al sistema solare?

Ebbene si, in Cile sta per essere costruito il telescopio più potente al mondo: sarà in grado di osservare l’universo ben 16 volte il massimo raggiunto fino ad ora (telescopio Hubble).

Scopriremo ,inoltre ,che l’Italia avrà un ruolo fondamentale nella costruzione di questa enorme macchina innovativa.

PERCHE' PROPRIO IN CILE?

Il telescopio è in costruzione sul Cerro Armazones altopiano del Cile, un luogo particolarmente arido, mai nuvoloso, e quindi perfetto per l’osservazione astronomica

TECNOLOGIA INNOVATIVA A 5 SPECCHI

1) Il primo specchio è il più grande mai creato con un diametro di ben 39 metri

2) ''il più grande specchio secondario mai implementato per un telescopio ed il più grande specchio convesso mai prodotto finora''. Questo specchio secondario è stato ottenuto fondendo la Zerodur (materiale artificiale in vetroceramica)

3) Il terzo specchio è concavo e ha la funzione di rifocalizzazione tra il secondo e il quarto specchio

4) Il quarto specchio utilizza la tecnica dell’ottica attiva ovvero un’ottica molto più precisa e funzionale

5) Il quinto specchio serve a compensare il movimento delle immagini catturate

§ Inoltre,per proteggere gli specchi e l’interno del telescopio, è stato utilizzato il Windscreen composto da moduli in alluminio



COME FARA’ A GIRARE ?

Il sistema di rotazione del telescopio è costituito da 54 carrelli in grado di sopportare e contenere le forze laterali. Sono posizionati sul pilastro e scorrono su una rotaia circolare.

La rotazione consentirà al telescopio di seguire le varie tratte e lo aiuterà a studiare l’universo a 360 gradi.



IL RUOLO DELL' ASTROFISICA ITALIANA IN QUESTO ENORME PROGETTO

L’Eso (European Southern Observatory) ha assegnato un contratto di 400 milioni di Euro ad un consorzio italiano con Astaldi e Eie Group, il quale fornirà la struttura mentre l'Inaf è responsabile sia di uno specchio che dell’apparato Maory, vale a dire il cuore della strumentazione del telescopio.