Non sono una bambina - Quokka

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non sono una bambina

Mi sentivo come se non appartenessi al mondo degli adulti, ma allo stesso tempo non volevo essere considerata una bambina. Per esempio: perché durante le feste e le cene importanti, nei ristoranti o a casa, devo mangiare nel tavolo dei “bambini”?! Mi ritengo abbastanza grande da poter mangiare a tavola con i miei parenti invece di mangiare a fianco ai miei cuginetti di 6 anni ciascuno. Non che mi dispiacesse.

Sull’orologio erano segnate le ore 12:48. Era ora di pranzo. Ho preso il mio panino al salame e ho cominciato a mangiarlo lentamente per gustarmi il buon sapore dell’affettato. Io e dei miei amici ci eravamo offerti per aprire una raccolta fondi nel centro di volontariato di Bologna. Mentre mangiavo, preoccupata, pensavo al mio esame di terza media, nonostante fosse la seconda volta che dovevo farlo, dato che la prima volta era stata una Caporetto. Ormai il fatto che non abbia superato l’esame viene usato da miei parenti e conoscenti per qualsiasi loro capriccio, soprattutto da mia madre.

Guardando i miei amici, il loro modo di muoversi e parlare, i loro progressivi cambiamenti e il loro modo di vestirsi, pensavo a quanto io fossi rimasta indietro, proprio come una bambina. Ma io non mi sento una bambina, ma una persona come le altre. I miei amici possono uscire tranquillamente dalle loro case e andare al parco senza neanche chiedere ai propri genitori il permesso. Invece io al massimo posso uscire dal balcone, anzi no, neanche quello, secondo mia mamma è pericoloso per me dato che posso rischiare di cadere giù. Mi ritrovai a parlare con mio nonno una sera e gli feci una domanda a cui non seppe rispondere in modo preciso: “ Nonno, quando diventerò una persona adulta?”

E lui mi rispose: “ Diventerai adulta quando inizierai a capire come funziona il mondo”

Non capivo. Io so come funziona il mondo. Non ho bisogno di capire niente.

Nel frattempo si avvicinò Giovanni per consegnarmi degli scatoloni da smistare e iniziammo a conversare (cosa che io personalmente non so fare). Mi chiese: “Hai fatto i compiti per domani?”; “Sei pronta per l’esame?”.

Dato che non mi piace parlare con le persone a riguardo della scuola, visto che la odio, io gli risposi con dei semplici: “Boh”, “Non lo so”.

Ore 19:24. Il centro stava per chiudere. Stavo sistemando gli ultimi pacchi di pasta e le ultime lattine di carne in scatola. Uscii dal centro con il mio zaino sulle spalle quando un mio amico e sua madre si offrirono di darmi un passaggio a casa, dato che abito a più di 500 metri rispetto al centro di volontariato. Tornai a casa e mia mamma mi fece le solite domande, per esempio: “ Vi siete divertiti? “. E io risposi con le solite parole: “ Si, un sacco”.

Mangiai, mi feci la doccia e mi misi il pigiama. Guardai un documentario (il solito) per capire in qualche modo, con il mio stupido cervello, che messaggio trasmettesse. Parlava dell’adolescenza. L’ho guardato talmente tante volte che ormai l’ho imparato praticamente a memoria ma continuo a non capirne il significato. Potrei portarlo come argomento per l’esame, no? Non mi sembra una brutta idea. Ma se non ne capisco il significato, come ogni cosa dopo tutto, perché mai dovrei questo come argomento?

Mi misi nel letto e così conclusi la mia tipica giornata da “bambina”.

Cosa ho concluso da questa giornata?

Un bel niente.

Come sempre, dopotutto.

domande

1) Chi è la protagonista del racconto?

2) Secondo te, in base a ciò che ci dice nel racconto, che rapporto ha la protagonista con la scuola?

3) In che modo si paragona, la protagonista, ai suoi amici?

Secondo quali criteri?

4) Secondo te, che rapporto ha la protagonista con la madre?

5) Come definisce la sua tipica giornata la protagonista?

6) Dove si svolge la vicenda?

7) Cosa ha imparato la protagonista da questa giornata?

8) Quali tempi verbali sono usati in questo brano?

9) Nel periodo: “Guardando i miei amici, il loro modo di muoversi e parlare, i loro progressivi cambiamenti e il loro modo di vestirsi, pensavo a quanto io fossi rimasta indietro, proprio come una bambina”; quanti e quali aggettivi e pronomi sono presenti?

10) Se doveste dare un consiglio alla protagonista, cosa le direste?