La strada sbagliata - Lama

Gruppo: Lama

Componenti: Arianna Bassi, Arturo Rizzato e Hancheng Zhao

Vincoli:

Ambientazione= Locale notturno;


Personaggi= Un giovane che affronta la perdita di un amico o una persona cara;


Incipit= Era il mio primo giorno di liceo e già odiavo ogni minuto di esso.


Trama: 


Un ragazzo di 14 anni, di nome Giuseppe Conti, dopo la perdita dell’amico Matteo deve affrontare un periodo di pesante depressione aggravato anche dall'inizio del liceo, che lo porterà ad una situazione terribile…


Racconto: La strada sbagliata…


Era il mio primo giorno di liceo e già odiavo ogni minuto di esso, dopo quello che ho passato ormai nulla mi dava più felicità.

Ora vi starete chiedendo il perché, ve lo spiego subito…

Sono Giuseppe e ho 14 anni, quest'estate è stata la peggiore della mia vita. Durante la settimana di Ferragosto, stavo andando al mare con la mia famiglia e quella del mio migliore amico Matteo: la persona di cui più mi fidavo. 

Eravamo in autostrada, diretti verso il mare, quando ci accorgemmo che un camionista, che si era affiancato a noi, iniziò a guidare in modo spericolato e dopo pochi secondi la tragedia accadde. Il camion sterzò violentemente, ribaltando il rimorchio e travolgendo la macchina di Matteo. 

Solo la madre sopravvisse a questo terribile incidente, mentre Matteo e suo padre non ci riuscirono. 

Questo evento mi traumatizzò per la vita. 

Per il resto dell’estate trovai conforto solo la sera quando di nascosto uscivo di casa e andavo in un locale notturno cedendo all’ alcol e alla droga. 

A metà settembre finirono le vacanze e iniziò, per me, un nuovo mondo: le scuole superiori.

Ero molto felice di affrontare questa nuova esperienza nella speranza che alleviasse, almeno un po’, il dolore che tenevo dentro di me, ma così… non fu.

Come indirizzo scelsi lo scientifico tradizionale, inizialmente avevo la consapevolezza di potercela fare ma dopo l’accaduto iniziai ad avere molti dubbi. 

Tutti i miei nuovi compagni erano felici di conoscersi a vicenda… io invece, l’unica cosa che volevo, era Matteo e dentro di me, combattevo la Grande Guerra. 

Una volta tornato a casa, aspettai con ansia il momento in cui i miei genitori si sarebbero addormentati in modo da poter scappare. 

E alle ore 23:00 arrivai nel locale notturno…

Da lì non mi ricordo molto, mi ricordo solo di essermi risvegliato su un letto di ospedale con intorno delle persone che continuavano ad urlare: 

“Giuseppe! Giuseppe! Svegliati! Ti prego, svegliati!”.

Quasi sicuramente erano i miei genitori, anche se non ne ho la certezza… 

Volevo rispondergli, ma non riuscivo nemmeno a muovere un muscolo. 

Quando mi risvegliai, ero lucido e vedevo tutti quanti scoppiare in un pianto di gioia.

“Giuseppe! Ti sei svegliato, finalmente!” 

Da lì scoprii di essere stato in coma etilico per 12 giorni. 

Mi trattennero in ospedale per ulteriori accertamenti poi tornai a casa. 

Appena tornato i miei genitori iniziarono a fare diverse domande circa l’accaduto. 

Mi chiedevano cose del tipo: “Perché non ci hai avvertito di questo tuo stato d’animo!? Potevamo aiutarti!” 

Ed io risposi: “In questo periodo non mi andava di parlare con nessuno… nemmeno con voi, volevo solo stare solo…”

A quel punto, i miei genitori, accorgendosi della gravità della situazione, decisero di affidarmi ad una psicologa nella speranza di farmi tornare come prima. 

Dopo due giorni iniziò la mia prima seduta, il tutto cominciò così: “Ciao sono la tua nuova nuova psicologa, Alessandra. Tu come ti chiami?”

Io rimasi in silenzio per un po’, poi, imbarazzato, le risposi timidamente: “Mi chiamo Giu-Giuseppe”.

Lei rispose prontamente: “Felice di conoscerti, sappi che sono qui per aiutarti e che con me puoi confidarti in qualsiasi occasione… Adesso dimmi, cosa c’è che ti turba particolarmente in questo periodo?”

Così iniziai a parlare, raccontando tutto ciò che mi è successo, devo ammettere che tutto questo mi fece sentire meglio, invogliandomi a tornare più volte a quelle sedute e a ricominciare ad essere il ragazzo felice e spensierato che ero, anche se il vuoto lasciato dentro di me dalla morte di Matteo è tuttora incolmabile.


DOMANDE SUL RACCONTO

DOMANDE GRAMMATICALI

DIBATTITO

Come reputi la decisione dei genitori del protagonista di mandarlo dallo psicologo per superare un momento difficile?