Un ascolto attento

Un ascolto attento

Analisi approfondita di due composizioni musicali e un questionario

Ascolta questi due brani leggendo con attenzione i commenti. Cerca di capire come il compositore, usando contrasti, ripetizioni e variazioni e altre tecniche, ha creato brani con un filo conduttore. Alla fine dovrai compilare un questionario che, come sai, ti obbligherà ad ascoltare più volte la composizione.

Kate Carr - Things that stubbornly and resiliently subsist without leave (2017)

In questo brano le parti sono ben distinte e contrastanti, anche se il passaggio da una parte all'altra non è sempre netto.

Alcune parti sono basate sulla ripetizione letterale di materiali musicali, mentre in altre il materiale costantemente variato e trasformato.

Nota che l'inizio e la fine sono uguali: un espediente usato spesso dai compositori per mostrare il filo conduttore.


Parte 1: iniziare

Il brano inizia esponendo subito un'idea musicale completa subito ripetuta senza alcuna variazione. L'idea consiste in un loop di tastiera piuttosto esteso (6 battute di 4/4). E' però ripetuto solo una volta: se la ripetizione è letterale non si può andare avanti per molto, altrimenti subentra la noia.

Parte 2: continuare

La composizione continua con una seconda parte contrastante.

E' introdotta a 0:43 da un suono improvviso. Poi prende forma lentamente: inizia un loop ripetuto in modo ossessivo, ma poi il materiale si trasforma con aggiunte e variazioni. Qui ai loop elettronici si aggiungono anche suoni del paesaggio sonoro. La parte si conclude spegnendosi lentamente e fondendosi con la terza parte.

Parte 3: continuare

A 2:20 qualcosa sta cambiando, ma il cambiamento è chiaro solo a 2:35, quando subentra una parte contrastante dove i suoni dell'ambiente sonoro diventano protagonisti.

Parte 4: concludere

La terza parte è molto breve: a 3:13 torna il motivo iniziale che annuncia la conclusione. In musica è molto comune riprendere l'inizio, anche un po' trasformato, per concludere una composizione. E' un po' come concludere un discorso riprendendo l'argomento dal quale si era partiti.

Francesco Giomi - Emotional Soundscapes #3 (2018)

In questo brano non si distinguono parti contrastanti: la composizione è omogenea e fluida. Anche se non sembra, però, essa presenta però molte idee musicali e molteplici trasformazioni di tali idee. Presenta anche i tre momenti inizio/continuazione/fine. Il fascino di questa musica è anche questo: apparentemente è tutta uguale, ma ascoltata con attenzione presenta varietà e raffinatezze.


Parte 1: iniziare

Il brano inizia con un suono tenuto. E' un suono chiaro e celestiale. Ad esso presto se aggiungo altri suoni, creando una "massa sonora" in lenta evoluzione. Non c'è nulla che si ripete in modo evidente: non ci sono loop ossessivi e neppure andamenti ritmici trascinante: solo suoni in lenta trasformazione che tendenzialmente si accumulano. Sembra di viaggiare nello spazio...

Parte 2: continuare

A 1:04 un suono dal colore contrastante, più forte degli altri, annuncia che stiamo entrando in una nuova fase. E difatti, come il suono si estingue, l'atmosfera cambia rispetto all'inizio. Improvvisamente tutto è leggero: sembra quasi di volare... Volare nello spazio, appunto.

Anche qui non ci sono ripetizioni, loop ossessivi e ritmi scanditi: la composizione prosegue elaborando e trasformando, e aggiungendo e togliendo suoni di grande atmosfera.

Ogni tanto il suono contrastante ricompare, senza però farsi troppo notare. Solo intorno ai due minuti ricompare in modo evidente, forte e in primo piano per annunciare l'arrivo della terza parte.​

Parte 3: continuare

La terza parte prende forma piano piano. Solo a 2:15 possiamo dire di avere "voltato pagina". Anche questa parte è basata, come le altre, su continue trasformazioni. L'atmosfera è sognante e delicata, un po' magica. Forse siamo atterrati da qualche parte...?

Parte 4: continuare

Intorno a 2:50 ecco di nuovo il nostro suono contrastante farsi sentire e, ancora una volta, l'atmosfere cambia, pur rimanendo misteriosa e magica. Volendo continuare la nostra metafora spaziale potremmo dire che è come se la nostra vista stesse scrutando panorami extraterresti sempre diversi, ma tutti ugualmente misteriosi.

Immancabile, a 3:29, ricompare il solito suono contrastante in crescendo: ormai sappiamo che è un segnale che qualcosa sta succedendo...

​Parte 5: concludere

L'entrata del "solito suono" introduce la fase conclusiva: una lentissima dissolvenza in uscita - dura quasi un minuto! - che dal punto più forte del brano porta al completo silenzio. Il viaggio continua, sempre più lontano!

Questionario

E ora vai al questionario e rispondi alle domande

Francesco Giomi (© Roberto Deri / Tempo Reale, da Wikipedia)

Kate Carr noncalssical)