2. La pulsazione (battito, beat)

Per cominciare

In classe abbiamo ascoltato "Billie Jean" di Michael Jackson e subito ci è venuta la voglia di battere la mani e muoverci a tempo. Non tutte le musiche hanno questo effetto, però: quando abbiamo ascoltato "Music for Airports" di Brian Eno siamo rimasti fermi immobili. Alla fine abbiamo capito che era possibile battere le mani a tempo anche su questa musica, ma non era per niente facile. Casi intermedi sono stati "Libertango" di Astor Piazzolla e "Per Elisa" di Ludwig Van Beethoven: dopo una prima fase di disorientamento, siamo poi riusciti a trovare la pulsazione e a scandirla insieme anche in questi brani.

Definizione e notazione

La musica che ascoltiamo si basa quasi sempre su una scansione ritmica regolare che prende il nome di PULSAZIONE. La pulsazione è dunque formata da una serie di battiti  (beat in inglese) che si succedono in modo regolare nel tempo.

Per indicare la pulsazione sul pentagramma usiamo una nota detta semiminima (♩). Nella figura qui sotto, ad esempio, sono scritte sedici pulsazioni (o battiti). Provate ad eseguirle battendo le mani. 

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Caratteristiche della pulsazione

In classe, ascoltando musica ed esercitandoci,  abbiamo capito alcune cose importanti.

La velocità: agogica e indicazioni agogiche

Al giorno d’oggi c’è uno strumento chiamato metronomo che misura i battiti per minuto (bpm) con grande precisione. Giocate con questo metronomo online: provate a battere le mani a tempo a varie velocità. 

Il metronomo è certo uno strumento utile, ma l’andamento di un brano musicale non  funziona in modo così meccanico. Se le canzoni d'oggi mantengono perlopiù la stessa velocità dall’inizio alla fine, in altre musiche la velocità può cambiare all’improvviso o gradualmente. Per descrivere l’andamento di un brano musicale in tutte le sue variazioni i musicisti parlano di AGOGICA

Per indicare l’agogica, sulla partitura compaiono delle parole che indicano al musicista a che velocità eseguire lo spartito. Sono le indicazioni agogiche. Ad esempio:

Altre indicazioni agogiche sono Accelerando e Rallentando, che indicano rispettivamente quei momenti in cui il brano passa gradualmente da lento a veloce o da veloce a lento.

Lento e veloce

Le canzoni, in genere, sono eseguite dagli 70-80 ai 120-130 bpm. Ma non sempre è così. I Led Zeppelin, un importante gruppo rock degli anni ‘70, eseguono la loro celeberrima "Rock and Roll" a 172 bpm: una velocità elevata per una canzone. Ma non pensate che solo la musica rock sia veloce: ad esempio, l'overture del melodramma di Gioacchino Rossini "Il barbiere di Siviglia", scritto più di centocinquanta anni prima, viene normalmente eseguito a circa a 185 bpm! Il brano inizia lento, ma dopo 1:57 la velocità aumenta all’improvviso. Esistono brani ancora più veloci, ma ne esistono anche di lentissimi: Something dei Beatles è eseguito a 68 bpm, mentre Xanny di Billie Eilish addirittura a 54 bpm.

Accelerando e rallentando

Un famoso brano interamente basato sull’accelerando è “Nell'antro del re della montagna”, tratto dal "Peer Gynt", suite n. 1, op. 46, scritta da Edvard Grieg nel 1988. In questo brano lo stesso tema viene ripetuto diventando gradualmente sempre più veloce. Un breve rallentando lo trovi invece alla fine della famosissima "Yesterday", dei Beatles.