MENTELOCALE
Un’iniziativa promossa dal Laboratorio di Studi Urbani – Territori dell’Abitare
E dalla Fondazione Paolo Bulgari Onlus
“Corona verde di Roma Est” rappresenta un sistema ambientale che se opportunamente “deframmentato” – attraverso la connessione di infrastrutture verdi e grigie – porterebbe enormi benefici per l’intero quadrante della città, per tanti versi il più problematico, dal punto di vista ambientale e socio-economico. Il PRG vigente, che in parte scaturiva da una stagione di rinnovata e lungimirante sensibilità ecologista che si era imposta a metà dei Novanta sulla spinta di un emergente ambientalismo civico, l’aveva già descritta, articolata e integrata negli elaborati prescrittivi, ma senza garantire né le destinazioni né gli strumenti necessari per la sua effettiva tutela e attuazione. Uno dei principali ostacoli era la mastodontica zavorra di previsioni ereditate dal precedente PRG che, nel quadro di finanziarizzazione progressiva delle città e nonostante la flessione demografica, poi sfociata in stagnazione e contrazione, si erano nel frattempo convertite in astratti diritti edificatori “acquisiti”. Conseguentemente, nel quadrante Est della città si è combattuta una strisciante e interminabile guerra - a colpi di varianti, vincoli, ricorsi, mobilitazioni -, tra gli interessi della rendita urbana e dei costruttori da un lato e l’attivismo di comitati e movimenti che hanno costantemente cercato di preservare le aree scampate alla cementificazione del settore più intensamente urbanizzato della città. Il risultato di queste spinte e controspinte, il più delle volte, è stato lo stallo, l’abbandono, il divenire caotico tra piccoli e grandi abusi.
Il percorso della Corona verde vorrebbe invertire questa tendenza sperimentando un nuovo modello innovativo di pianificazione e governo territoriale. Esso è collegato a “Mentelocale”, progetto di ricerca-azione che il LabSU (Laboratorio di Studi Urbani - Territori dell’Abitare) ha condotto in collaborazione con la Fondazione Paolo Bulgari e, in una prima fase (2020-2022), con la Libera Assemblea di Centocelle - la rete di cittadinanza attiva nata nel 2019 nel quartiere di Centocelle a seguito di una serie di gravi attentati incendiari contro spazi socio-culturali e commerciali. Il contesto di riferimento è quello della periferia orientale di Roma, caratterizzato dalla densità abitativa ed edilizia più elevata del territorio comunale, e al tempo stesso dai più elevati indici di inquinamento atmosferico, da suoli pesantemente contaminati e dalle più alte temperature superficiali, un “arcipelago di calore” dovuto alla quantità di suolo impermeabilizzato, all’intenso traffico veicolare, alla scarsa copertura arborea. E tuttavia in questo stesso quadrante sussiste ancora un “arcipelago verde” di notevole entità e qualità, arricchito da diffuse ed eccezionali pre-esistenze archeologiche, ma poco o per nulla valorizzato, e anzi per lo più fortemente frammentato, degradato, inquinato e precluso alla fruizione dei quartieri.
Il percorso di MenteLocale si è svolto in due fasi. La prima durante la pandemia (2020-21) si è concentrata sulle aree a Sud e a Ovest della Corona, realizzando la mappatura e co-progettazione del Pratone di Torre Spaccata, Parco di Centocelle, Parco Somaini e Comprensorio Casilino. Una seconda fase post-pandemia (2022-23) ha riguardato le sezioni della Corona a Nord e a Est, includendo le aree del cosiddetto Parco Lineare (Serenissima - Campagna), Parco di Tor Tre Teste, Parco della Mistica e Casa Calda. Tra le due fasi si sono realizzate numerose iniziative pubbliche, tra cui quella dell’11 giugno 20223 in cui si è presentato alla Casa della Cultura il primo dossier sulla Corona verde in presenza di diversi rappresentanti istituzionali del Comune e dei municipi, ma si sono avviate anche molte altre attività collaterali: il laboratorio educativo con l’IC Largo Cocconi e il Borgo Ragazzi Don Bosco, che ha portato alla mappatura e realizzazione di un piano di assetto di Parco Somaini realizzato da ragazzi delle scuole medie e all’iniziativa di sistemazione di una porzione del Parco in collaborazione con il Municipio V e il Servizio Giardini; l’avvio del progetto di Servizio civile ambientale coordinato dal Centro di Educazione Ambientale (CEA) del Municipio V in partnership con il LabSU e la Fondazione Paolo Bulgari, che prevede il supporto dei ragazzi volontari al percorso della Corona verde; le interlocuzioni con le istituzioni per studiare e promuovere iter attuativi. Si consideri infine che il presente documento, è una bozza molto preliminare della Relazione tecnica che verrà elaborata a valle delle osservazioni al masterplan avanzate da comitati e cittadini.
Il libro "Transizioni dal basso. Conflitti socio-ecologici, tecnologie civiche e urbanistica sperimentale" di Luca Brignone e Stefano Simoncini restituisce il percorso di ricerca-azione MenteLocale che il LabSU conduce da più di due anni nel quadrante Est di Roma, con l'intento di sperimentare un processo di pianificazione ecologica partecipativa e di co-creazione di infrastrutture verdi urbane. Per una transizione dal basso che sia radicalmente "giusta".
La pubblicazione è in open access, gratuitamente scaricabile al link.
Transizioni dal basso. Conflitti socio-ecologici, tecnologie civiche e urbanistica sperimentale.
di Luca Brignone e Stefano Simoncini
FrancoAngeli, Roma, 2024, pp. 208, collana: Studi urbani e regionali
Open Access, ISBN: 978-88-351-2932-5
La Corona Verde di Roma Est è una potenziale rete ecologica situata nel cuore della periferia più “difficile” della capitale. È costituita da circa 1.000 ettari di splendidi lacerti di agro romano storico scampati all’edificazione, in cui s’intrecciano valori naturalistici e storici straordinari, ma caratterizzati da abbandono, usi impropri e frammentazione. Il libro ricostruisce questo caso nel quadro del “doppio movimento” delle trasformazioni urbane attuali: agli enormi impatti socio-ecologici disgreganti del modello di sviluppo market oriented della città neoliberale, aggravati dal più recente processo di “piattaformizzazione” delle città, si risponde soltanto con iniziative “dal basso” di riappropriazione dello spazio, delle tecnologie e della natura. Un processo ambivalente che, nel contesto romano, si converte nella paradossale divaricazione tra inefficienza della governance pubblica e vivacità delle pratiche sociali volte a ricostruire localmente relazioni, inclusione e sostenibilità. In questo quadro si colloca il lungo percorso di ricerca-azione, descritto nella seconda parte del volume, che gli autori conducono con due finalità: mettere in rete iniziative dal basso, anche conflittuali, per pianificare e realizzare l’infrastruttura ecologica della Corona Verde di Roma Est; definire un modello innovativo di transizione ecologica dal basso basato sul ricorso a “tecnologie civiche” per potenziare localmente la cooperazione sociale. Questo modello alternativo di transizione valorizza il concetto di “sistemi socio-ecologici” come nuova infrastruttura capace di ripristinare una “coevoluzione” virtuosa tra città e natura.