Primavalle

L’evoluzione dei Piani di Zona nella periferia romana. Primavalle come caso studio

Tesi di laurea di Roberta Flavia Maranii

Facoltà di Sociologia - Sapienza Università di Roma

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Primavalle è una delle borgate sorte sotto il Fascismo, per accogliere la popolazione proveniente dal centro storico di Roma in seguito agli sventramenti urbanistici voluti dal regime. I primi nuclei insediati nella borgata costituita, inizialmente, da un agglomerato di casette minime realizzate dal Governatorato, provenivano per lo più dalla zona a ridosso della Basilica di San Pietro denominata “Spina di borgo”, ma anche da Trastevere, Via della Conciliazione e in generale, zone del centro.

La ricerca e lo studio, condotti su Primavalle, attraverso strumenti, video, immagini e documenti, ha come obiettivo principale quello di esaminare l’evoluzione e la trasformazione di una borgata storica (originaria) nel quartiere urbano di oggi, che presenta una marginalità meno evidente – dovuta ad un miglioramento delle condizioni urbanistiche – ma che di fatto continua ad essere considerata una periferia romana dotata di tutte le problematiche che la rendono tale.

Partendo da un’analisi della periferia nell’ambito della sociologia, arriveremo ad uno studio comparato della borgata e dei Piani di Zona, vigenti e conclusi, per la sua formazione e riqualifica.

Nel primo capitolo, come già accennato, è presente un’analisi delle periferie e del loro sviluppo nel tempo, caratterizzate da un’iniziale marginalità. Questo capitolo avrà lo scopo di esaminare anche diverse correnti che cercano di definire il concetto di periferia (a partire da Max Weber – che lo unisce a quello di comunità di vicinato – passando per Franco Ferrarotti – che ne esamina l’aspetto dell’emarginazione sociale, economica e culturale – fino ad arrivare ad un filone incentrato sull’importanza del decentramento per l’acquisizione di una gestione partecipata, attraverso gli studi di Greco). Una volta definito il concetto di Periferia, si passerà ad uno studio della Borgata, della sua nascita, della storia e del suo sviluppo, esaminando le differenze sociali presenti nella “Roma delle tre B” – Baracche, Borghetti e Borgate. Infine, analizzeremo la borgata come luogo di attuazione dei Piani di Zona, concentrandoci sulla legge 167/62 e sul compimento dei Piani di Edilizia Economica Popolare nel territorio di Roma.

Nel secondo capitolo, invece, tratteremo la nascita della Borgata Storica Primavalle, del suo evolversi e mutare nel tempo, a livello fisico e sociale; analizzeremo la situazione di precarietà che la caratterizzava e le prime forme di lotta messe in atto dagli abitanti. Passeremo poi alla descrizione dei Piani di Zona e del PEEP, mostrando anche come manchino molte informazioni pertinenti ad alcuni piani.

Infine, cecherò di raccontare il quartiere attraverso gli occhi di alcuni abitanti della vecchia Borgata, come la Signora Italia, i ragazzi che la abitano e la sfruttano come quartiere dormitorio, chi invece ha dei bei ricordi della borgata e rimpiange i tempi passati e chi dice che in realtà i tempi passati erano bui.

La mia iniziale volontà era quella di mostrare che il cambiamento urbanistico del quartiere, potesse aver modificato profondamente anche gli aspetti della vita sociale, che la precarietà della vita di tutti i giorni venisse combattuta, soprattutto lavorando, che con il tempo, inoltre, venisse meno quella dicotomia tra centro e periferia, che Ferrarotti sostiene possa essere superata solamente con lo spostamento delle periferie nel centro, cosa che Primavalle ha fatto, diventando a tutti gli effetti Roma.

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