Tor sapienza

Tor Sapienza, da problema a risorsa. Programma Integrato per la rigenerazione del quartiere

Tesi di laurea di Viola Paluzzi

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - Sapienza Università di Roma

Tor Sapienza da problema a risorsa - Paluzzi.pdf
TESI VIOLA PALUZZI.pdf

Il presente lavoro di tesi focalizza l’attenzione su una delle borgate storiche della periferia romana: il quartiere di Tor Sapienza. Questa realtà, sorta nei primi anni del Novecento, ha visto nel corso degli anni per un cambiamento del tessuto originario rappresentato da un forte nucleo storico e un’ importante perdita del patrimonio produttivo di carattere industriale, che ha lasciato spazio negli ultimi decenni ad un incremento sostanzioso di attività commerciali tipiche della periferia. Un quartiere che aveva la sua forza nella produttività lavorativa e nella coesione tra gli abitanti. Poi, in pochi anni è cambiato tutto. Uno dopo l’altro, hanno chiuso gli stabilimenti. La città è diventata metropoli, con i sui miti e le sue contraddizioni. Nella convinzione che quel tessuto sia sbagliato e che occorra redimerlo, si pianificano interventi astratti, autonomi, opposti ai processi in atto. Anche l’ormai famoso nucleo di via Morandi, messo di traverso e arroccato sulla collina, separato dal surreale viale De Chirico, è uno di questi frammenti. Un gigantesco complesso di case popolari in cui vivono circa 4000 persone, che avrebbe bisogno di manutenzione che nessuno fa, lasciando così le aree comuni a se stesse. La parte centrale del complesso, nata per ospitare servizi per il quartiere, è stata abbandonata e successivamente occupata abusivamente. Tor Sapienza diviene una delle tante schegge della periferia, stretta tra il Mercato delle carni e le aree della prostituzione, l’insensato tratto urbano dell’alta velocità realizzato a pochi metri dalle abitazioni, l’Autoparco militare, il campo Rom di via Salviati, con i suoi roghi tossici, che la città ha respinto ai propri margini. È andata distrutta l’identità e la dignità di un piccolo mondo in trasformazione che aveva resistito alla crisi e all’ondata delle immigrazioni. A Tor Sapienza strade e parchi sono intitolati ad artisti e scrittori, le aree verdi abbondano ma serpeggia l’incuria, la gente vive male e se la prende con i nuovi arrivati, la disoccupazione genera preoccupazione. Le finestre del centro di accoglienza situato in prossimità del quadrilatero di via Morandi portano ancora i segni di un assalto disperato, razzista e dai contorni poco chiari, avvenuto in un quartiere dormitorio nato per avvicinare gli operai alle fabbriche e che oggi invece non potrebbe essere più distante da esse. Vicende che potrebbero sembrare molto simili a tante altre realtà della periferia romana e che, tuttavia, offrono uno spiraglio di speranza in un’Italia che resiste e non si arrende. La ricerca è stata svolta seguendo fasi diverse per arrivare alla definizione di un piano di interventi pensato ad hoc sul territorio, tenendo conto delle caratteristiche storico-morfologiche, delle richieste dei cittadini e delle potenzialità espresse da alcune progettualità proposte negli ultimi anni. Ogni fase del lavoro di raccolta dei dati necessari alla ricerca è stata affrontata sul territorio attraverso sopralluoghi in sito, approfondimenti grazie a materiali di archivio, analisi tramite questionari proposti alla popolazione e supporto cartografico tramite ricostruzione del territorio sul programma QGis. Sono state analizzate le risorse e le potenzialità attive al fine di costruire una nuova identità connettendo le diverse realtà al fine di costruire uno sviluppo solido. Il supporto dei cittadini è risultato essenziale, perché non esiste una idea di pianificazione ragionata che non comprenda le idee di chi nel quartiere è nato, di chi lo vive o di chi, più banalmente, lo frequenta come visitatore. Non si può pensare di intervenire su quartieri esistenti e abitati senza coinvolgerne i diretti interessati, non solo a livello consultativo e divulgativo, ma possibilmente anche a livello decisionale e progettuale: in tali contesti la partecipazione è requisito essenziale di qualsiasi opportunità d’intervento. Tutti possono contribuire nel loro piccolo a cambiare le cose fornendo proposte, mettendo insieme risorse positive creando nuove sinergie. Solo così si può modificare il futuro di un quartiere come Tor Sapienza, un quartiere con le sue debolezze e criticità, ma anche con ottime progettualità e personalità di chi lotta per un cambiamento positivo.

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