Tor Bella Monaca
Situato all’esterno del Grande Raccordo Anulare di Roma, in un’area compresa tra la via Casilina a sud e la via Prenestina a nord, il quartiere di Tor Bella Monaca è suddiviso in due zone distinte che hanno avuto una diversa evoluzione: la borgata, auto-costruita all'inizio degli anni '40 del Novecento, e il complesso di edilizia residenziale pubblica, nato agli inizi degli anni ’80, che ospita oggi circa 30.000 abitanti. Tale imponente complesso insediativo, oggetto della ricerca, è stato realizzato nell’ambito del primo Piano di Edilizia Economica e Popolare di Roma con l’intento di fronteggiare l’emergenza abitativa.
La mancata realizzazione di apposite politiche sociali e lavorative ha contribuito tuttavia nel tempo a determinare una serie di problemi che caratterizzano oggi il quartiere: emarginazione sociale, disoccupazione, criminalità, disagio minorile. Nei discorsi pubblici Tor Bella Monaca è dunque luogo simbolo del degrado e dell’abbandono, dello spaccio di droga e della criminalità organizzata. Per chi lo abita, tuttavia, Tor Bella Monaca non è soltanto il territorio dello stigma: è anche ostinazione diffusa e voglia di riscatto di tanti cittadini e associazioni, che si traducono in pratiche di cura e autogestione degli spazi (per es. spazi aperti abbandonati), la cui spinta propositiva fatica non poco a scardinare un'immagine e una realtà difficili da modificare.
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Sguardi sul quartiere
foto di Francesco Montillo
Un po' di storia
su gentile concessione del Comitato di Quartiere Nuova Tor Bella Monaca
Il Materplan di Leon Krier
Progetto di riqualificazione del quartiere proposto nel 2010 dalla giunta del sindaco Alemanno
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