SPAZIO CANTIERE. UN LABORATORIO SPERIMENTALE A TOR BELLA MONACA
di Carlo Cellamare e Francesco Montillo
Con contributi di Silvia Fazio Pellacchio, Mario Marasco, Laura Bove, Federica Pesce, Valentina Cocco, Giorgio De Finis
Bordeaux Edizioni, Roma, 2025, pp. 176, collana: RIF lezioni
EAN: 9791259632609
"Spazio Cantiere" è il racconto corale di un laboratorio di quartiere nato nel cuore dell’R5 di via dell’Archeologia di Tor Bella Monaca a Roma, epicentro delle difficoltà ma anche delle energie più vitali della città. Un luogo di incontro tra abitanti, associazioni, istituzioni e università, dove si sperimentano nuove forme di rigenerazione urbana e sociale. Attraverso i contributi di studiosi, attivisti e operatori, il volume documenta percorsi di co-programmazione, pratiche di animazione territoriale e processi di sviluppo locale integrale, mettendo in luce come, proprio nelle periferie considerate “difficili”, possano germogliare esperienze di innovazione sociale e culturale.
Futuri urbani possibili. Sviluppo locale integrale e nuove forme della politica
di Carlo Cellamare
Con contributi di Sara Braschi, Luca Brignone, Francesco Careri, Fabrizio Finucci, Marco Gissara, Francesco Montillo, Serena Olcuire, Alessia Pontoriero, Maria Rocco, Sofia Sebastianelli, Stefano Simoncini
Manifestolibri, Roma, 2025, pp. 108, collana: Attenti ai dinosauri
ISBN: 9791281409217
Cosa vuol dire occuparsi di periferie, sviluppare una critica serrata alla «rigenerazione urbana» mainstream, che spesso nasconde operazioni immobiliari e speculative? Un ruolo rilevante è svolto dal protagonismo sociale, motore delle città in termini di mutualismo e di innovazione della cultura politica. Questo agile libro vuole dare conto delle prospettive e dei percorsi praticabili per le politiche pubbliche dei «Futuri ur-bani possibili».
«Si può fare»! Diverse sono le sperimentazioni di sviluppo lo-cale integrale che rendono possibili percorsi, anche se spesso lunghi e faticosi, che tengano conto di un approccio relazionale da riproporre alle politiche pubbliche. In queste pagine raccogliamo, dunque, alcuni percorsi sperimentali nei quartieri della periferia romana, sviluppati nell’ambito del LabSU – Laboratorio di Studi Urbani «Territori dell’abitare» del DICEA di Sapienza Università di Roma, e del gruppo di ricerca dell’Università di Roma Tre, per raccontare un’altra storia.
RECENSIONI
Silvia Fazio Pellacchio, 07/06/2025 Esperienze che parlano alla città
L'estrattivismo urbano a Roma. Il quartiere Centocelle tra gentrificazione e rendita.
di Luca Brignone
LetteraVentidue, Roma, 2024, pp. 92, collana: IAUS
ISBN: 9788862429078
Una sorta di paradosso sembra minare l’efficacia delle politiche pubbliche di riqualificazione o rigenerazione urbana, in special modo nelle aree centrali e semi-centrali delle grandi città soggette a processi di marginalizzazione e periferizzazione: nella migliore delle ipotesi, gli interventi si traducono in palliativi incapaci di incidere sui problemi strutturali. Nella peggiore, producono un’espulsione degli abitanti storici e meno abbienti mediante l’innalzamento dei valori del mercato immobiliare, acuendo le ingiustizie socio-spaziali e le disuguaglianze che gli interventi stessi si proponevano di risolvere. Ogni riqualificazione, che sia prodotta dalle politiche pubbliche o dalle pratiche urbane attivate dagli abitanti, è apparentemente destinata al fallimento, in quanto attivatrice di quel fenomeno che diffusamente viene chiamato “gentrificazione”.
Il libro, attraverso l’analisi quali-quantitativa della trasformazione recente del quartiere di Centocelle, nella periferia storica del quadrante Est di Roma, problematizza tale categoria, svelando la natura profonda, radicata ed insidiosa del carattere estrattivo che contraddistingue i modelli di sviluppo urbano dominanti. Non si tratta di sostituire banalmente una categoria con un’altra - dalla gentrificazione all’estrattivismo urbano - ma offrire una lettura più adeguata a restituire la complessità della città contemporanea: queste categorie non vanno concepite come dispositivi esplicativi, quanto come campi di tensione interpretativa che devono spingerci a indagare le cause e i meccanismi profondi dei fenomeni urbani, per individuare i nodi da sciogliere e superare le contraddizioni.
ROMA CITTA' - TERRITORIO. ABITARE UN CONTESTO METROPOLITANO
di Carlo Cellamare
Quodlibet , Roma, 2024, pp. 144, collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio. Album
EAN: 9788822922519
Il volume presenta una serie inedita di ricerche territoriali e ambientali sull’area metropolitana romana, fornendone un quadro ricco e complesso, e al tempo stesso problematico. L’immagine che ne emerge innova quella tradizionale del polo romano circondato da un territorio vasto tendenzialmente «vuoto» in cui si inseriscono alcuni centri minori decisamente subalterni alla Capitale, a favore di un sistema articolato e integrato, un territorio ampio complessivamente abitato e attraversato da flussi e relazioni di diverso tipo, che ospita modalità di abitare innovative, anche se spesso difficili: una città-territorio, insomma. Si propone così implicitamente un diverso modo di interpretare l’urbanistica, moltiplicando e articolando le periferie metropolitane. Oltre a porre una particolare attenzione alla dimensione digitale del territorio, il testo affronta – grazie alle mappature originali – le tematiche agricole e ambientali, tanto rilevanti nel contesto attuale (consumo di suolo, impatti ambientali, reti ecologiche, cambiamento climatico ecc.).
Transizioni dal basso. Conflitti socio-ecologici, tecnologie civiche e urbanistica sperimentale.
di Luca Brignone e Stefano Simoncini
FrancoAngeli, Roma, 2024, pp. 208, collana: Studi urbani e regionali
Open Access, ISBN: 9788835158196
La Corona Verde di Roma Est è una potenziale rete ecologica situata nel cuore della periferia più “difficile” della capitale. È costituita da circa 1.000 ettari di splendidi lacerti di agro romano storico scampati all’edificazione, in cui s’intrecciano valori naturalistici e storici straordinari, ma caratterizzati da abbandono, usi impropri e frammentazione. Il libro ricostruisce questo caso nel quadro del “doppio movimento” delle trasformazioni urbane attuali: agli enormi impatti socio-ecologici disgreganti del modello di sviluppo market oriented della città neoliberale, aggravati dal più recente processo di “piattaformizzazione” delle città, si risponde soltanto con iniziative “dal basso” di riappropriazione dello spazio, delle tecnologie e della natura. Un processo ambivalente che, nel contesto romano, si converte nella paradossale divaricazione tra inefficienza della governance pubblica e vivacità delle pratiche sociali volte a ricostruire localmente relazioni, inclusione e sostenibilità. In questo quadro si colloca il lungo percorso di ricerca-azione, descritto nella seconda parte del volume, che gli autori conducono con due finalità: mettere in rete iniziative dal basso, anche conflittuali, per pianificare e realizzare l’infrastruttura ecologica della Corona Verde di Roma Est; definire un modello innovativo di transizione ecologica dal basso basato sul ricorso a “tecnologie civiche” per potenziare localmente la cooperazione sociale. Questo modello alternativo di transizione valorizza il concetto di “sistemi socio-ecologici” come nuova infrastruttura capace di ripristinare una “coevoluzione” virtuosa tra città e natura.
Open Access al link.
Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano.
di Giada Bonu Rosenkranz, Federica Castelli, Serena Olcuire
EDIFIR, 2023, pp. 176, collana: 2050. Abitare nelle rovine della metropoli
EAN: 9788892801196
Il libro affronta l’intreccio tra la dimensione del genere e quella della città, attraverso le riflessioni e le pratiche sviluppate dai movimenti femministi e transfemministi in Italia. Utilizzando gli strumenti di diversi ambiti disciplinari, il testo mette a tema lo spazio pubblico, gli spazi transfemministi, gli spazi delle pratiche quotidiane, gli spazi del rapporto con le istituzioni. Il titolo allude al desiderio, come passione e motore dell’azione politica, e al conflitto. Più che un resoconto, infatti, questo libro vuole essere un dialogo a più voci che restituisce la postura critica e conflittuale con cui i movimenti e le pratiche transfemministe oggi contestano, risignificano, trasformano, fanno ardere gli spazi urbani.
Indecorose. Sex Work e resistenza al governo dello spazio pubblico nella città di Roma.
di Serena Olcuire
Ombre Corte, 2023, pp. 236, collana: Etnografie
EAN: 9788869482458
Questo libro affronta la dimensione spaziale della prostituzione di strada, muovendo da tre considerazioni: la presenza del sex work ci interroga sulla dimensione di genere dello spazio urbano; la rimozione dei corpi delle sex worker dalle strade delle città italiane ci interpella sulla concezione e sul governo dello spazio pubblico e sulla cultura civica urbana attuale che esso esprime; le politiche messe in atto evidenziano il ruolo fondamentale che esso può avere nelle traiettorie di autodeterminazione o marginalizzazione di chi lo vive.
Le voci delle diverse soggettività coinvolte – le sex worker, le soggettività trans, le cittadine e i cittadini di alcuni quartieri periferici di Roma – sono messe in dialogo con una ricostruzione delle politiche istituzionali sulla prostituzione in Europa e in Italia, ma anche con una riflessione sulle politiche di costruzione e governo dello spazio urbano attraverso un’ottica di genere, inserendosi così nel filone di studi che mirano a riconoscere la violenza strutturale che lo spazio urbano esercita su chi lo attraversa con un corpo femminile.
Memorie in movimento a Tor Bella Monaca. Un approccio per ricercare il senso dei luoghi.
di Francesco Montillo
EDIFIR, 2023, pp. 204, collana: 2050. Abitare nelle rovine della metropoli
EAN: 9788892801257
Il libro affronta una riflessione sul tema della memoria, come dispositivo di rappresentazione e riappropriazione dell’identità di un luogo. La riflessione mira ad approfondire il concetto di Memoria, accanto a quello di Storia, proprio nel modo in cui la memoria si genera e viene elaborata a partire da determinati eventi storici. In tal senso risulta interessante indagare le dinamiche di elaborazione della memoria all’interno di un processo di difficile e delicata ricostruzione che può portare a memorie individuali o a memorie collettive, soprattutto nei casi in cui la storia è stata “alterata” da altri eventi storici o addirittura “denigrata” dai mutamenti sociali e culturali. L’interrogativo di fondo è quello di capire se esiste una memoria collettiva e se essa possa rappresentare un immaginario condiviso, oppure se l’elaborazione della memoria è filtrata dal punto di vista con cui si osserva l’evento storico. Nel progetto Me.Mo. si è deciso di rievocare le lotte popolari per i servizi, portate avanti dagli abitanti del quartiere nei primi anni della sua realizzazione. Attraverso tali lotte, avvenute in forma organizzata e collettiva, si sono potuti conquistare molti dei servizi locali presenti nel territorio ed esse vengono spesso rievocate in chiave positiva, quasi a generare una memoria collettiva. Eppure, oggi, a Tor Bella Monaca, è più faticoso sentirsi parte di una comunità anche perché molti abitanti pian piano si sono allontanati da quelle esperienze e la partecipazione civica si è ridotta ai minimi termini, quasi come se accanto alla memoria collettiva, letta in termini positivi, si sia generata un altro tipo di memoria individuale con un immaginario diverso. Su questa doppia lettura si basa l’analisi che il volume intende restituire.
Periferia. Abitare Tor Bella Monaca
di Carlo Cellamare e Francesco Montillo
Donzelli Editore, Roma, 2020, pp. 371, collana: Saggi. Natura e Artefatto
ISBN: 88-5522-032-2 - EAN: 9788855220323
Il tema delle periferie urbane è oggi strategico perché la città contemporanea si definisce proprio a partire da quei luoghi in cui vive la gran parte della popolazione, con situazioni di marginalità e di degrado ma anche di forte partecipazione e creatività. Sul ripensamento delle periferie si gioca dunque una delle partite politiche e culturali cruciali dei prossimi anni. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della periferia, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Enorme quartiere di edilizia residenziale pubblica degli anni Ottanta, esso è l'emblema stesso del massiccio intervento pubblico, della concentrazione del disagio sociale e urbanistico, della periferia degradata e quindi anche dello stigma e della ghettizzazione. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autorganizzazione, un'importante produzione culturale, un laboratorio variegato di innumerevoli progettualità.
RECENSIONI
Giulio Cederna, Fondazione Paolo Bulgari, 24/06/2020 Periferia. Abitare Tor Bella Monaca
Ylenia Sina, Roma today, 03/09/2020 Se la periferia cambia immagine a partire da Tor Bella Monaca
Micromega, 04/09/2020 L’autorganizzazione sta salvando le periferie dall’abbandono pubblico: il caso Tor Bella Monaca
Comune-info, 16/09/2020 L’altro volto di Tor Bella Monaca
Clara Corsetti, Pandora Rivista, 06/11/2020 “Periferia. Abitare Tor Bella Monaca” di Carlo Cellamare e Francesco Montillo
Christian Raimo, Internazionale, 14/11/2020 Guida ai libri per capire Roma e il prossimo voto comunale
Carla Tedesco, Casa della cultura, Città Bene Comune, 17/06/2022 Periferie: ripartire dal vissuto
Città fai-da-te. Tra antagonismo e cittadinanza. Storie di autorganizzazione urbana
di Carlo Cellamare
Saggine, n. 327, 2019, pp. XVI-186, ISBN: 9788868439972
«Il movimento di riappropriazione di luoghi e spazi della città non è solo una presa di “possesso”, ma un re-immettere nel ciclo di vita della città spazi e luoghi abbandonati, inutilizzati, sottoutilizzati, degradati, potenzialmente interessanti, per rispondere a esigenze sociali diffuse, sviluppando un’idea di città e un modello di convivenza che si pongono come alternativi alla città del consumo, soggetta alle pressioni prevalenti del mercato e degli interessi economici».
Le città sono attraversate da processi di riappropriazione, da forme diffuse di autorganizzazione, da attività e iniziative autogestite, da nuove pratiche di convivenza, da movimenti che cercano di costruire una diversa e nuova idea di città. Si tratta di un vasto fermento che interessa, anche se in modi molto diversificati, tutte le città del mondo. Dagli orti condivisi alle aree verdi autogestite, dalle occupazioni a scopo abitativo alle fabbriche recuperate, dai luoghi di produzione culturale riattivati ai tanti servizi autoprodotti sui territori, alle mille iniziative del protagonismo sociale e della progettualità diffusa, tutte queste esperienze e tutte queste pratiche non sono solo forme di riconquista degli spazi ma anche processi che conferiscono nuovo significato ai luoghi. Sono espressione della vitalità dei territori e degli abitanti, organizzati o meno; sono laboratori sociali, culturali e politici. Da semplici forme di resistenza sono diventate azioni diffuse che producono concretamente la città, mettendo in discussione il modello neoliberista che sembra strangolarle. Lungi da un romanticismo dell’autogestione, sono anche esperienze cariche di ambiguità, oltre che di difficoltà, frutto come sono dell’arretramento del welfare state e dell’abbandono dei territori da parte della politica e delle istituzioni. Sono qui in discussione «culture di pubblico» differenti. Roma, da questo punto di vista, ha forse qualcosa da dire al mondo, nonostante sia diffusamente considerata una città in difficoltà. «Città fai-da-te» per eccellenza, la capitale rivela energie importanti, che non sempre vengono riconosciute e valorizzate, in risposta a una necessità concreta e a esigenze sociali che non trovano soddisfazione, ma che sono anche espressione di creatività, capacità di azione, desiderio di costruire un futuro, possibilmente diverso. A partire da un viaggio attraverso una molteplicità di pratiche e di esperienze urbane, attraverso le loro difficoltà, il loro impegno, le loro passioni, ma anche in alcuni casi le loro ambiguità, il libro vuole restituire una riflessione di più ampio respiro che dialoga con i processi globali. Qui si ridiscute l’idea di pubblico, si ripensano le istituzioni, si costruisce concretamente un’idea diversa di città e di convivenza. Questi sono i luoghi dove avviene oggi la produzione di cultura politica.
RECENSIONI
Flaminia Marinaro, L'Osservatore romano, 03/04/2020 CHE NON-LUOGHI TORNANO A VIVERE
Filippo La Porta, Left, 03/04/2020 LA DIMENSIONE URBANA. E SOLIDALE
Flaminia Marinaro, Radio Più Roma, 06/03/2020 Cittadinanza attiva a Roma (e non solo) - intervista
Cristina Bianchetti, L'Indice dei libri del mese, 03/03/2020 Cosa c'è da condividere?
Gabriele Pasqui, Casa della Cultura, 21/02/2020 PIÙ STATO O PIÙ CITTÀ FAI-DA-TE?
Christian Raimo, Internazionale, 23/01/2020 I nemici del popolo e la speculazione a Roma
Concita De Gregorio, Cactus - Radio Capital, 22/01/2020 La città futura, ospite Carlo Cellamare
Rossella Marchini, Dinamopress, 19/01/2020 A Roma c’è una città nella città
Ilaria Agostini, Il Manifesto, 14/01/2020 ALTERNATIVE PRATICABILI E DI ESISTENZA NEGLI INTERSTIZI URBANI
Ella Baffoni, Striscia rossa, 20/12/2019 “Città fai-da-te” di Carlo Cellamare: pensieri sulla Roma che vogliamo
Paolo Cacciari, Comune info, 19/12/2019 La città si fa ogni giorno
Enzo Scandurra, Left, 19/12/2019 GLI ANTICORPI DELLA METROPOLI
Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane
di A. Cancellieri, G. Peterle (a cura di)
Editore: Becco Giallo; ottobre 2019; EAN: 9788833140636; ISBN:8833140636
La dimensione di confine tra la città dei ricchi e quella popolare di San Siro a Milano, il nuovo orgoglio dell'Arcella a Padova, la memoria del passato operaio della Bolognina a Bologna, le mille contraddizioni di Tor Bella Monaca a Roma, lo stigma subito dagli abitanti dello ZEN a Palermo: un'antologia di 5 racconti di 5 quartieri di 5 città italiane disseminate lungo la penisola, da Nord a Sud, per cercare di leggere - da dentro e dal basso - alcune delle più note periferie d'Italia, spesso chiacchierate ma raramente ascoltate, perché raccontate tradizionalmente da fuori e dall'alto. Poiché le cosiddette "periferie", figlie di progetti urbani nel caso migliore incompleti e in altri del tutto inconsistenti, non sono solo luoghi geograficamente distanti, ma sono più spesso spazi resi distanti e distinti dallo stigma che sono costretti a subire. Luoghi densi e complessi, pulsanti, vitali e mediamente più giovani del resto delle città in cui sono inseriti, questi quartieri, troppo spesso marginalizzati dai racconti dei media, dalla carenza di servizi, dal disinteresse o dall'inerzia delle istituzioni, sono spazi relazionali iperconnessi con altri luoghi, paesi, continenti. Sono luoghi in grado di superare le consuete polarità e di ristabilire nuove centralità definite e costruite dal basso. Ambienti resilienti ma allo stesso tempo in pericolo, che si presentano come laboratori quotidiani e decisivi campi di lotta per la costruzione e l'evoluzione delle città del futuro.
RECENSIONI
Bruno Simili, rivista Il Mulino, 03 gennaio 2020, Imparare dalle periferie
Exit Roma
di Enzo Scandurra
Editore Castelvecchi, 2019, Collana Narrativa, ISBN: 9788832826456
La premonizione apocalittica che incombeva sulla città si è infine avverata: la Città Eterna è un organismo in putrefazione dove Crisi Economica ed Epidemia hanno sconvolto ogni cosa. Il centro abbandonato alla barbarie offre uno scenario desolante popolato di cani randagi e altri animali in fuga che si aggirano in cerca di cibo, di carovane che vagano cantando l’Apocalisse di Giovanni e di bande che si fronteggiano per sopravvivere. Eppure gira voce che da qualche parte in città esista una comunità rinata che, praticando una forma di comunismo primitivo, ha trovato una nuova speranza. Davide, lasciato dalla moglie in seguito a un incidente, è rimasto a vivere da solo nel suo quartiere bene, dove nostalgicamente resiste sforzandosi di condurre una vita normale fatta di visite ai conoscenti e piccole commissioni. Quando però la situazione comincerà a precipitare minacciando la sua vita e quella dei pochi che ancora si ostinano a tenere duro nel quartiere, si troverà suo malgrado a dover prendere una decisione estremamente rischiosa.
RECENSIONI
Alberto Olivetti, Il Manifesto, 26 aprile 2019, Exit Roma
Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 17 dicembre 2019, Roma, le tante città che convivono senza mai incontrarsi
Città immaginate. Riuso e nuove forme dell'abitare
di M. Gissara, M. Percoco, E. Rosmini (a cura di)
Editore Manifestolibri, 2018, ISBN 8872859026, 9788872859025
Minuziose e capillari operazioni del quotidiano interpretano i tanti luoghi, ormai senza vita, disseminati negli interstizi della città consolidata e nei suoi quartieri periferici, spesso senza lasciare tracce visibili. Si tratta di processi e pratiche di appropriazione e riappropriazione che trasformano gli spazi in contesti di vita. La ricerca presentata in questo volume nasce dalla determinazione di collettivi sociali (Lab!Puzzle, Dinamopress), studiosi accademici (Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Sassari, Università di Roma Tre, École Polytechnique Fédérale de Lausanne, Gran Sasso Science Institute) e artisti (LEROY S.P.Q.R'DAM) di analizzare, decifrare e far emergere i contenuti e i valori di quelle 'occasioni' che si intravedono all'orizzonte quando si è capaci di leggere le sperimentazioni presenti nei territori e le visioni di cui sono portatrici. Avvicinarsi, guardare, stabilire un primo contatto visivo, analizzare queste trasformazioni è la sfida che questo volume intende cogliere.
Fuori raccordo. Abitare l'altra Roma
di Carlo Cellamare
Introduzione di Alessandro Balducci
Saggi. Natura e artefatto. 2016, pp. XIV-362. ISBN: 9788868435394
Saggi di: Giovanni Attili, Alessandro Balducci, Antonella Carrano, Giovanni Caudo, Carlo Cellamare, Pierluigi Cervelli, Alessandro Coppola, Ernesto d’Albergo, Alessandro Lanzetta, Maria Immacolata Macioti, Elena Maranghi, Giulio Moini, Francesco Montillo, Valerio Muscella, Dorotea Papa, Lidia Piccioni, Barbara Pizzo, Monica Postiglione, Irene Ranaldi, Enzo Scandurra, Federico Scarpelli, Nicola Vazzoler.
Roma oggi è la sua periferia: è qui che sta emergendo la sua nuova identità. Non è più la città focalizzata su un centro storico circondato da quartieri periferici consolidati, ma una città-territorio, che si estende in un’area vasta e articolata. La periferia non conosce più neppure il limite idealmente costituito dal Grande raccordo anulare, ormai un vero e proprio «luogo», attorno al quale si è realizzato non solo un intenso sviluppo insediativo, ma anche un vero e proprio cambiamento antropologico nei modi dell’abitare. Sui territori limitrofi Roma in passato ha svolto un’azione attrattiva, agendo come una sorta di «buco nero», assorbendone risorse e persone; oggi invece una serie di processi innovativi spinge verso un ribaltamento dei rapporti di forza tra città e periferia. Quest’ultima tende a rendersi autonoma, ma le difficoltà sono ancora tante: se infatti ad attrarre la popolazione in queste zone sono fattori ricollegabili a una migliore qualità della vita, queste continuano a essere le aree in cui Roma «esporta» le funzioni indesiderate, dalle discariche ai poli della logistica. E se l’esodo non è segnato da distinzioni socio-economiche, nei fatti non si generano fenomeni di mixité, ma una semplice giustapposizione di realtà che non dialogano tra loro: complessi abitativi esclusivi all’interno di campi da golf, aree residenziali abusive, poli tecnologici, aree industriali, zone agricole intercluse, poli del gioco d’azzardo, campi rom. D’altra parte, come risposta a queste difficoltà, emergono forme nuove di auto-organizzazione o di collaborazione tra istituzioni e cittadini, attraverso la creazione di comitati e associazioni. Frutto di un lavoro di ricerca durato tre anni, ad opera di un gruppo interdisciplinare composto da urbanisti, sociologi e antropologi, il libro è un viaggio «fuori Raccordo», che esplora luoghi dai nomi familiari eppure sconosciuti, e discute sulla città e sul suo futuro, mettendo a fuoco alcune questioni centrali ancora trascurate, da cui emerge un’immagine complessa e sorprendente della città.
RECENSIONI
Community Organizing Italia, 19.02.21, Perché il community organizing a Roma?
Fabrizio Barca Liliana Grasso Flavia Terribile, Rivista Il Mulino, 13/07/2017 Roma
Marco Picone, Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia (della Sapienza Università di Roma), 01/06/2017 "Fuori Raccordo. Abitare l’altra Roma"
Giuseppe Serao, La Repubblica, 28/12/2016 LA NUOVA ROMA E' OLTRE IL SUO GRA
ARTICOLI SCIENTIFICI:
Brignone L., Simoncini S. (2023). Spatializing transition as a social, technical and ecologic process: the ‘Green Crown’ case, East of Rome. Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare Di Studi Urbani, 10(14). DOI/10.13133/2532-6562/
Brignone, L., Cellamare, C., Gissara, M., Montillo, F., Olcuire, S., & Simoncini, S. (2022). Autorganizzazione e rigenerazione urbana: ripensare le politiche a partire dalle pratiche. Tre esperienze della periferia romana. Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare Di Studi Urbani, 8(12).
Brignone L., Cellamare C., Gissara M., Montillo F., Olcuire S., Simoncini S. (2022) Social Innovation or Societal Change? Rethinking Innovation in Bottom-Up Transformation Processes Starting from Three Cases in Rome’s Suburbs. In, F. Calabrò et al. (Eds.): NMP 2022, LNNS 482, pp. 483–493. ISBN 978-3-031-06825-6
Gli esiti della ricerca svolta durante il Workshop "Abitare Tor Bella Monaca" che hanno poi generato i contributi pubblicati sulla Rivista TERRITORIO n. 78 del DASTU -Politecnico di Milano, Edizioni Franco Angeli 2016, pp. 85-92, ISSN 1825-8689
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