I contesti urbani e i territori sono attraversati da profonde disuguaglianze, spaziali, socio-economiche, di riconoscimento, spesso determinate dai grandi processi globali e che la recente esperienza della pandemia ha ulteriormente accentuato. Emergono problemi di giustizia sociale e spaziale che interrogano le politiche pubbliche troppo spesso inadeguate -  se non fallimentari.

A fronte di questa situazione, nei territori si sviluppano una molteplicità di pratiche e di iniziative, generalmente da parte di abitanti e di attori locali, microstorie molto radicate nei luoghi che, sebbene non riconoscibili dal mainstream delle politiche e dalle letture globalizzanti, attivano interessanti percorsi generativi di un cambiamento che ha anche l’effetto di contrastare le disuguaglianze.

Per poter cogliere queste iniziative e questi processi è necessario un cambiamento di sguardo. Il progetto mira a contribuire alla definizione di un’azione pubblica più efficace nella riduzione delle diseguaglianze perché attenta all’emersione e valorizzazione di quelle risorse latenti, troppo spesso lasciate al buio, nei diversi contesti territoriali.

A partire quindi da un ripensamento epistemologico delle categorie tradizionalmente utilizzate, la ricerca intende strutturare e sperimentare una metodologia interpretativa, interdisciplinare, immersiva e indiziaria, in grado di cogliere la complessità esistente e la sua capacità generativa di azione pubblica per il cambiamento e il contrasto alle disuguaglianze, mettendola alla prova in contesti territoriali diversificati.

Portando a valore l’esperienza maturata dal gruppo di ricerca in alcuni contesti differenti tramite processi di ricerca-azione, living lab, ecc., basati su una lunga immersione sul campo, la ricerca ha l’obiettivo di studiare le condizioni per la generazione di azione pubblica locale di contrasto alle disuguaglianze, nella sua capacità di intersecare o configurare processi strutturali, che pure sono le cause di tali disuguaglianze.