PREDATORI NEL SOTTOSUOLO (Formicaleoni)
A cura di Leonardo Melchionda
A cura di Leonardo Melchionda
Phylum: Arthropoda;
Classe: Hexapoda;
Ordine: Neuroptera;
Famiglia: Myrmeleontidae.
I formicaleoni (gli adulti) sono vistosi insetti che volano soprattutto al crepuscolo, ma ci sono anche specie diurne. Il loro aspetto è vagamente simile alle libellule, ma, non hanno nessun legame di parentela.
Generalmente sia da adulto, che allo stadio larvale, è uno spietato predatore. Da adulto, in particolare, si nutre di mosche ed altri ditteri, ma non disdegna altri insetti volanti, che afferra in volo con i suoi artigli spinosi, anche se il suo volo sembra lento e goffo. Sono insetti diffusi solitamente nelle zone costiere o comunque sabbiose. Il loro nome deriva dal fatto che le larve (nelle foto successive) sono predatori di formiche, ma non solo. Infatti, le larve dei formicaleoni sono dei feroci e voraci predatori di formiche ed altri artropodi che cadono nelle loro trappole di sabbia.
La larva, scava, con le grandi mascelle ricurve e dentate, un pozzetto conico nella sabbia, una specie di imbuto, e vi si seppellisce in attesa che qualche sventurata preda vi cada dentro. Quando formiche o altre prede cadono nel pozzetto, la sabbia impedisce loro di uscire poiché molto friabile. A complicare l’intento di fuga delle vittime, oltre alla sabbia stessa, è anche il formicaleone, che con le sue grandi mascelle gli lancia granelli di rena addosso, accelerando la loro caduta nel vortice sabbioso. Quando alla fine stremati e stanchi le vittime cadono sul fondo, vengono afferrati dalle potenti mascelle della larva del formicaleone, trascinati sottoterra e succhiati ancora vivi. Le vittime, infatti, afferrate dalle lunghe mascelle vengono poi svuotate di tutta l’emolinfa, grazie alla presenza di sottili canali interni, che fungono oltre da organi raptatori, anche da organi succhianti. A maturazione la larva scava una tana ancora più profonda nel terreno, dove poi tesse un bozzolo sferico nel quale avviene la metamorfosi.
Testo e foto: Leonardo Melchionda
(Articolo originariamente pubblicato nell’ottobre 2012 sul Blog del Team ARGOD non più on-line, l'articolo attuale potrebbe aver subito piccole variazioni o aggiornamenti).