Nome comune: Geco verrucoso o Emidattilo verrucoso;
Phylum: Chordata;
Classe: Reptilia;
Ordine: Squamata;
Famiglia: Gekkonidae;
Nome: Hemidactylus turcicus.
Esistono circa 6500 specie di rettili conosciuti, animali con il corpo ricoperto di squame, divisi dagli studiosi in 4 gruppi principali:
Sauri o lucertole: gruppo di cui fa parte il nostro Geco verrucoso, sono i rettili più diversificati, vivono in quasi tutti gli ambienti, e sono provvisti di zampe in numero di due paia, ma esistono anche sauri senza zampe come l’Orbettino (Anguis fragilis). Le dimensioni dei sauri vanno da pochi centimetri a diversi metri, alcuni possono raggiungere dimensioni notevoli come i Varani (anche 3 metri).
Serpenti e bisce: sono rettili privi di zampe, anch’essi vivono in quasi tutti gli ambienti e pur non possedendo zampe si muovono in modo agile e veloce.
Coccodrilli e alligatori: sono rettili simili ai sauri ma di dimensioni decisamente più grandi, vivono nelle zone tropicali, nel acqua e lungo le rive, sono dei predatori temibili e pericolosi anche per l’uomo.
Cheloni o tartarughe e testuggini: sono rettili provvisti di zampe e guscio protettivo, come ad esempio le tartarughe e le testuggini, anche questi ultimi vivono in quasi tutti gli ambienti, sia terrestri che acquatici.
Il Geco verrucoso o Emidattilo è un piccolo rettile notturno simile ad una lucertola, le sue dimensioni non superano i 10-12 cm di lunghezza, presenta un corpo slanciato con una colorazione pallida tendente al rosa, infatti, il dorso è generalmente di colore rosa pallido traslucido con macchie scure distribuite in modo irregolare, macchie che sono invece del tutto assenti sul ventre, presenta come gli altri gechi, i classici tubercoli sul dorso e sulla coda, ma, nonostante il suo nome “geco verrucoso” i suoi tubercoli sono meno vistosi del geco comune (Tarentola mauritanica).
Presenta zampe con le caratteristiche dita a spatola munite di lamelle adesive, lamelle cornee che però non si estendono sino alla punta delle dita, in quanto ha tutte le dita fornite di unghie, caratteristiche queste che gli permettono di arrampicarsi su qualsiasi superficie, infatti, sono capaci di arrampicarsi su superfici lisce, su vetri o di camminare su pareti e soffitti grazie a queste zampe “adesive” in più provviste di unghie. Del resto, qualsiasi superficie ha dei piccoli rilievi e imperfezioni su cui fanno presa le fini lamelle che rivestono le parti inferiori delle dita di questi rettili.
il Geco verrucoso, come del resto gli altri sauri, è un rettile molto agile e veloce, nonché come già detto abilissimo arrampicatore, ha anche una grande capacità mimetica, schiarisce o scurisce il colore della pelle a seconda della colorazione del substrato cui aderisce, caratteristica questa che serve al nostro sauro sia per difesa, per passare inosservato ad eventuali predatori (gatti, rapaci notturni ecc.), ma anche per la caccia. Predatore di insetti ed altri piccoli invertebrati, la sua caccia avviene per di più al crepuscolo o durante la notte, di giorno preferisce rifugiarsi in luoghi ben nascosti e privi di luce, ma non è raro incontrarlo anche di giorno. A differenza di molti altri rettili notturni, caccia soprattutto a vista, per questo possiede grandi occhi con palpebre fisse sempre aperte, con la caratteristica pupilla a fessura verticale. Questi sauri sono attivi tutto l'anno, possono resistere anche a bassissime temperature, ma ovviamente preferiscono luoghi caldi o caldo-umidi.
I gechi verrucosi sono animali ovipari, cioè depongono le uova. Le femmine che sono di solito più grandi dei maschi depongono in media 2-3 uova in anfratti della roccia, nelle cavità degli alberi, sotto le cortecce o in altri anfratti vari, dove rimangono in incubazione per circa 3-4 mesi prima della schiusa dei piccoli, che alla nascita misurano circa 2-3 cm. Il periodo riproduttivo va da marzo ad agosto. I maschi sono molto territoriali, infatti, emettono un suono particolare simile ad uno “squittio” per difendere il proprio territorio. Questo suono particolare, viene emesso anche nel corteggiamento o nelle lotte con altri maschi, sempre per il predominio territoriale o delle femmine.
Il suo habitat preferito sono i muri di vecchi edifici abbandonati, ma anche in prossimità di abitazioni urbane, i tronchi d'albero, le grotte, le sponde rocciose, ecc., in prevalenza nelle aree litoranee più calde. Il geco verrucoso è probabilmente uno dei gechi più diffusi, anche se non è facile osservarlo per le sue abitudini notturne. Il geco verrucoso, oltre a tutto il bacino mediterraneo, all'Africa e all'Asia ha colonizzato anche diverse zone dell'America, oggi è praticamente presente in tutto il mondo, in particolare nelle zone calde o temperate. Pur essendo molto diffuso e non in pericolo di estinzione, è inserito tra gli animali protetti dalla convenzione di Berna, dalla Direttiva CEE, ed è protetto da diverse leggi regionali Italiane.
Una particolarità di questi gechi, ma anche dei sauri in generale, è che in caso di pericolo, sono in grado di praticare l'autotomia della coda, ovvero la capacità di amputarsi spontaneamente la coda, mediante una contrazione muscolare, in questo modo spesso riescono a sfuggire ai predatori, infatti se afferrati per la coda, non esitano ad abbandonarla per mettersi in salvo. La parte di coda mancante viene poi rigenerata in un tempo relativamente breve, ma risulta più tozza e scura.
Altra particolarità è dovuta alla caratteristica dell’occhio del geco, in particolare della pupilla verticale, simile a quella di una vipera o altri serpenti velenosi, insieme all'aspetto sgradevole della sua pelle, ha dato origine ad erronee credenze popolari, in cui si credeva che questo animale fosse velenoso, il geco è assolutamente innocuo ed è anche molto utile, perché, insettivoro.
Un’altra credenza popolare, però ben diversa, è quella in cui si dice che i gechi portino fortuna, infatti, il geco spesso è raffigurato come simbolo porta fortuna in collane, ciondoli, gioielli o tatuaggi.
Dalle mie parti (Gargano), i gechi sono chiamati volgarmente “lucertole verminare” o “muriatiche”; Lucertole perché appunto molto simili a queste ultime, “verminare” perché ghiotte di vermi e insetti, “muriatiche” invece, perché spesso le troviamo sui muri delle abitazioni. Anche dalle mie parti c’è il detto che sé in un’abitazione vive il geco, questo, porti fortuna.
E’ molto importante conoscere questi animaletti, per imparare a non temerli, dopotutto non sono né velenosi né in alcun modo dannosi. Vanno rispettati e protetti perché rivestono un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema.
Testo: Leonardo Melchionda
Foto: Maria Ritoli