In molti penseranno ad alieni extraterrestri o a chissà quali creature mostruose, ma stiamo parlando semplicemente di animali e piante, componenti faunistiche e floristiche “alloctone”, cioè evolutesi in ambienti molto diversi dai nostri, ma per vari motivi si trovano adesso a vivere nei nostri habitat, minacciando seriamente la biodiversità locale e l’ecosistema. Il numero delle specie invasive (o aliene) è in continua crescita, una grave minaccia ritenuta da molti esperti del settore seconda solo alla distruzione degli habitat, infatti, l’impatto che questi cosiddetti alieni hanno nei confronti di specie “autoctone” cioè del posto, è spesso un effetto distruttivo.
Esempi eclatanti di specie invasive che mettono a repentaglio la nostra biodiversità sono:
Lo Scoiattolo grigio (Foto 1) originario del Nord America, essendo più grande di statura e più scaltro a procurarsi il cibo, sta pian piano facendo scomparire il nostro Scoiattolo rosso (Foto 2);
La Tartaruga guance rosse (Foto 3), per capirci, quelle piccole tartarughine d’acqua, verdi, che spesso vediamo in vendita ai mercati, sagre ecc., che sono piccoline e belline, poi col passare degli anni diventano grandi, e spesso vengono abbandonate nei nostri laghi, fiumi stagni ecc., dove entrano in competizione sia per il cibo sia per il territorio con le nostre Tartarughe palustri, ed essendo più aggressive ne prendono il posto. Infatti, negli ultimi tempi questa tartaruga ha soppiantato le nostre tartarughe locali riducendole ai minimi termini.
Ma la lista degli alieni è molto lunga come: le nutrie, le minilepri, la zanzara tigre, il calabrone asiatico, il punteruolo rosso, il gobbo della giamaica, il visone americano, il gambero distruttore australiano, l’usignolo del giappone, oltre a tante piante ecc. ecc.
Molti alieni oltre a minacciare le specie locali, in molti casi portandoli addirittura all’estinzione, arrecano danni anche all’ambiente, all’agricoltura e spesso sono portatori di malattie. Circa l’80% delle specie aliene è stato introdotto direttamente o indirettamente dall’uomo, spesso non intenzionalmente, tramite ad esempio il commercio e l’importazione in generale ma, il 20% è stato rilasciato in natura intenzionalmente, per cui introdotto dall’uomo, spesso anche in modo illegale, complici le normative non proprio rigide a riguardo. Il problema invasione aliena è ormai di carattere molto rilevante, tanto che le autorità competenti a livello Europeo hanno istituito dei gruppi di esperti specialisti che si occupano dell’evoluzione del problema e delle possibili soluzioni per contenerlo.
C’è da dire però, che spesso molte specie aliene vengono ritenute ormai “specie naturalizzate” e vengono addirittura protette [es. la NUTRIA (Foto 4) ai sensi della legge n. 157/92] da un animalismo a tratti cinico ed ipocrita, anche a discapito della sicurezza dell’uomo, basti pensare che il prolificare senza freni della nutria, oltre ai danni all’agricoltura, con i numerosi buchi che scava negli argini dei fiumi, spesso é causa di esondazioni pericolose per l’incolumità umana.
Testo: Leonardo Melchionda
(Articolo originariamente pubblicato nel dicembre 2012 sul Blog del Team ARGOD non più on-line, l'articolo attuale potrebbe aver subito piccole variazioni o aggiornamenti).Fonte foto Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Kurre5.jpghttp://it.wikipedia.org/wiki/File:Markeaton_Park_squirrel_2.jpghttp://it.wikipedia.org/wiki/File:Trachemys_al_fatebenefratelli_1120453.JPGhttp://it.wikipedia.org/wiki/File:Myocastor_coypus_-_ragondin.jpg