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Inattualità di Edoardo Persico

L. Montedoro, Inattualità di Edoardo Persico, Rebecchi Ceccarelli, Modena 2004.

«L’occasione di risollecitare l’attenzione sull’opera di Persico, riprendendo temi emersi in un dibattito storiografico molto serrato negli anni Settanta e Ottanta, […] è in prima analisi fornita – dichiara l’autrice – dalla recente pubblicazione di un’antologia degli scritti del critico napoletano. Ma in realtà, le intelligenti riflessioni di Laura Montedoro sembrano percorse da un’inquietudine assolutamente legata al tenore culturale di questi ultimi anni.

In uno scenario in cui, in linea generale, i critici sembrano costituire una costellazione minore di astri deputati a riflettere la luce dello star-system composto dalle grandi firme internazionali; in un momento in cui, travisando in pieno l’eredità di quelle battaglie eroiche per affermare la modernità (protrattesi ben oltre la metà del Novecento), ogni dibattito critico resta ostinatamente confinato a questioni meramente formali e linguistiche, rifiutando ogni giudizio in merito a temi di più vasta portata sociale, urbana, ecologica, culturale, e – perché no? – morale, necessariamente si guarda a Persico dall’osservatorio di una nuova storicità, quella strettamente contemporanea. Talché, più che sottolineare ancora una volta la lungimiranza dell’intellettuale napoletano nello scorgere una complessità del quadro a lui contemporaneo, ignorata da molti storiografi di quegli anni, […] l’autrice si concentra su tratti peculiari della sua figura di critico, che sotto nessun profilo si presta a una «riduzione tipologica» intellettuale o – peggio – professionale. Per nulla scontata, dunque, l’inattualità di cui si parla: in un gioco di plurimi rispecchiamenti tra gli anni di Persico e l’oggi, i concetti di «attualità» e «inattualità» sembrano aver a che fare non soltanto con la specificità di un’epoca, quanto anche con la medietas di una prassi critica, O – viceversa – con l’ambizione a trascenderla in una prospettiva più ricca di valori. »

dalla Presentazione di Fabio Mangone