Eco Leather, un reparto da Monopoli in Romania 90 lavoratori interessati

Data pubblicazione: Jul 11, 2012 5:39:17 AM

i DONATO MENGA

MONOPOLI - Un intero reparto della Eco Leather pronto a prendere il volo per la Romania: sono queste le notizie che arrivano dal Sud-Est dell'Europa: da tempo l'azienda aveva posto la questione dell'eccessiva onerosità del reparto taglio nell'economia della gestione aziendale anche in relazione alla strategicità dello stesso rispetto al business, sempre crescente, del comparto auto.

costituire societa in romania

L'esperimento Romania, così era stato definito da parte aziendale nei mesi scorsi, avrebbe dovuto verificare l'effettiva possibilità di compensare le perdite consolidate dell'azienda negli ultimi anni in relazione ad un costo del lavoro che è un quarto rispetto a quello italiano. Ma l'esperimento parrebbe ora essere in posizione piuttosto avanzata e, vista l'agitazione dei sindacati, potrebbe significare un graduale spostamento del reparto fino alla completa delocalizzazione del taglio: devastante il risultato in termini sociali. Circa 90 i lavoratori interessati, quasi un terzo di quello impiegati in tutto lo stabilimento. «Hanno scoperto le carte finalmente. Adesso resta da capire che cosa vogliamo fare da grandi. Se dobbiamo aprire le ostilità o possiamo trovare attorno ad un tavolo la maniera per ricomporre il quadro».

Così si esprime Giuseppe Altamura della Filctem Cgil, cui fanno eco Filippo Lupelli della Uilcem che parla di «pessima gestione delle informative e di scorrettezza da parte dell'azienda» e Sebastiano Buono della Femca Cisl che dice di «essere stato preso in contropiede e di non aver mai avuto la sensazione nei mesi scorsi di un rischio concreto del trasferimento del reparto taglio in Romania ». Di certo, nel giro di poco tempo, l'esperimento aziendale è diventato una prospettiva concreta e la notizia ha messo in agitazione le maestranze che, attraverso le Rsu hanno riaperto lo stato di agitazione riservandosi la possibilità di azioni più forti.

«Siamo stati facili profeti - afferma Filippo Caldara dell'Ugl Chimici - avevamo visto concretamente il rischio opponendo da subito il veto a trasferire in tutto o in parte l'attività». Sul punto intervengono pesantemente, pur non essendo ufficialmente presenti in azienda, anche i Cobas con il segretario regionale Roberto Aprile. «Gli scenari sono ampi e tutti possibili - spiega il direttore del personale Dino Petrone - e abbiamo sempre detto chiaramente che, in assenza di dati diversi, avremmo tentato la via di mettere a frutto l'investimento già avviato tempo addietro in Romania».

Rimangono spazi aperti per il tavolo ma resta da capire quanto ampi siano. I sindacati chiedono di incontrare direttamente la proprietà sperando di poter riaprire la discussione su modalità di contenimento dei costi che mantengano il reparto a Monopoli. Di sicuro, nello stabilimento, si apre una stagione calda che rischia di rallentare i processi e di aggiungere i costi dei ritardi a quelli che l'azienda tenta di tagliare