Amb. Brasioli: "Più Italia in Romania grazie a Ue e fine crisi"

Data pubblicazione: Aug 06, 2014 8:38:2 AM

Bucarest, 1 ago. (TMNews) - I rapporti tra Italia e Romania restano forti e saldi e promettono un ulteriore miglioramento, complici nuovi possibili investimenti italiani nel Paese e il semestre di presidenza Ue affidato a Roma, che Bucarest vede come una chance in più di crescita delle relazioni e possibile ponte per entrare in Schengen. Ne è convinto l'ambasciatore d'Italia a Bucarest Diego Brasioli, che TMNews ha incontrato per un colloquio nella capitale romena. investimenti in romania

"I rapporti tra Italia e Romania sono effettivamente eccellenti e se c'è stata un'evoluzione è stata positiva: nel corso degli ultimi mesi sono aumentati anche gli incontri istituzionali, con diverse visite importanti, come quella del ministro Mogherini, del premier romeno Victor Ponta a Roma con Enrico Letta prima e con Matteo Renzi dopo - ha spiegato l'ambasciatore - Dopo un periodo di relativa pausa, dovuto a problemi interni alla Romania nel 2012 che hanno segnato anche i rapporti con altri Paesi, le relazioni tra Bucarest e Roma si sono accresciute. E dal punto di vista degli scambi economici, inoltre, abbiamo notato un aumento della presenza italiana soprattutto in alcuni settori strategici: le infrastrutture, i trasporti, l'agricoltura e l'energia".

consulenza in romania

In questi ambiti "l'ambasciata lavora con gli altri attori istituzionali come Confindustria Romania, la Camera di commercio e siamo in quotidiano contatto con i nostri imprenditori e possiamo notare che iltrend delle imprese è positivo, seppure con alcune difficoltà, come i cambiamenti della legislazione sulle rinnovabili che sembrava promettente e poi per la revisione della norma sui certificati verdi, ha conosciuto un momento di delusione".

Un altro punto focale dei fortissimi rapporti tra i due Paesi è il legame che da anni c'è sul fronte europeo, dal sostegno che l'Italia ha riservato all'operazione di adesione della Romania all'Ue, fino agli sforzi fatti per l'ultimo passo dell'integrazione, con l'ingresso in Schengen.

Per questo "la Romania si attende molti dall'Italia nel suo semestre Ue, soprattutto sul fronte di Schengen - ha aggiunto l'ambasciatore Brasioli - Fin dal 2011 l'Italia ha fatto presente la propria posizione, che è di pieno favore all'ingresso anche attraverso una soluzione graduaale, con l'apertura delle frontiere aeroportuali e portuali prima e quella terrestre poi, perché riteniamo che la Romania abbia adempiuto in modo completo ai criteri". Ma resta l'ostacolo di alcuni membri dell'Unione che restano contrari: "Si tratta di una decisione che deve essere presa all'unanimità, sappiamo che ci sono Paesi che nutrono delle perplessità. L'Italia sosterrà la sua posizione, ma bisognerà vedere quale risultato verrà raggiunto entro fine anno".

"Indipendentemente dal semestre e da Schengen - ha spiegato l'alto diplomatico - in Romania si guarda all'Italia con grande fiducia: è considerato un Paese vicino, che sostiene Bucarest storicamente. Quest'anno si celebrano i 25 anni dalla rivoluzione contro il regime di Ceaucescu e non si può non ricordare il ruolo dell'Italia e della dirigenza comunista italiana nel favorire un'evoluzione verso la democrazia di questo Paese. Nel corso del nostro semestre presteremo attenzione anche a questo elemento storico".

E se istituzionalmente il terreno è fertile, lo è ancora di più quello economico, che potrebbe aprire una fase nuova con il volano del Pil, nuovamente positivo, della Romania, che quest'anno dovrebbe chiudere oltre il 2%.

societa rumena

"Le chance di ulteriore crescita delle relazioni economiche sono buone: la Romania registra uno dei più alti tassi di crescita dell'Ue, miracoloso vista l'attuale congiuntura, soprattutto se rapportato all'Italia. L'agricoltura è uno dei settori più promettenti, non solo per la fertilità dei terreni ma anche per la possibilità di introdurre tecnologie in cui le imprese italiane sono da sempre in prima fila: l'irrigazione, le macchine agricole e anche il settore vinicolo - ha aggiunto - Importanti e storiche aziende italiane che producono vino da centinaia di anni si sono affacciate in Romania su questo mercato attratte dalla bontà del terreno e dalla competenza dei vignaioli romeni. E stanno portando il know how italiano per la produzione di vini che stanno avendo già notevole successo internazionale".

Inoltre "ci sono anche altre possibilità in settori come quello molto delicato per il Paese delle infrastrutture e dei trasporti. La Romania ha un sistema molto migliorabile e in qualche modo questa arretratezza ha rappresentato un handicap ma anche un'opportunità per il futuro e ci sono già molte imprese italiane coinvolte nei lavori della metropolitana, delle ferrovie, degli aeroporti, delle autostrade. Inoltre mi fa piacere constatare che anche grazie all'intervento dell'ambasciata alcune difficoltà che si prospettavano nei mesi scorsi di ritardi nei pagamenti sembrano avviate a una soluzione. E' compito nostro e del governo italiano vigilare affinché i segnali trovino concretezza altrimenti si creeranno problemi per le nostre imprese".