Alcol


L'alcol è un fattore di rischio complessivo ma potenzialmente modificabile. Gli effetti della malattia dipendono dalla quantità e dall’età in cui si inizia ad assumerlo. Esso, infatti, se consumato eccessivamente, diminuisce la formazione del nuovo osso e con l’aumento delle cadute causa la sua rottura. Ciò avviene perché le bevande alcoliche portano a un deterioramento generale del metabolismo osseo, oltre al fatto che ha effetti negativi anche sugli organi. (1)

Inoltre, le analisi del sangue hanno mostrato anche livelli ridotti di fosforo, calcio e magnesio. Il suo abuso può fornire una parte principale del fabbisogno energetico giornaliero di una persona matura. Tuttavia, non fornisce un equivalente valore nutrizionale adeguato al fabbisogno giornaliero. (2)

figura 1.Ain base ad un sondaggio condotto sugli studenti dell' IIS Matteo Ricci ( febbraio 2022)

Lo spessore e la numerosità delle lamelle, e la quantità di calcio in esse contenuto, determina la densità dell'osso e la sua resistenza.

Un accentuato riassorbimento osseo costituisce l’osteoporosi, mentre in caso di eccessiva deposizione di osso si parla di osteopetrosi.

La struttura ossea e il picco di massa ossea sono fortemente influenzati dai fattori dello stile di vita, compreso l'abuso di alcol, soprattutto durante l'adolescenza (figura 1.A) e i giovani adulti.

L'etanolo è una molecola che si muove facilmente attraverso le membrane cellulari. Viene assorbito dall'intestino tenue, dallo stomaco, dall'intestino crasso, dalla mucosa esofagea e si riequilibra rapidamente tra sangue e tessuti. Assumere alcol a stomaco vuoto quindi in assenza di nutrienti come grassi, carboidrati e proteine favorisce l’assorbimento dell’alcol. L'etanolo è metabolizzato prevalentemente dal fegato, aumentando il rischio di aumentarne la probabilità di tumore.(3)

Studi su animali di sesso femminile hanno anche dimostrato inequivocabilmente che il consumo cronico precoce di alcol compromette la salute delle ossa, compresa la diminuzione della lunghezza di queste, del peso secco (peso dell'osso con l'acqua rimossa) e del contenuto minerale. (4)

Un'ulteriore prova che l'alcol provoca carenze nella crescita delle ossa negli animali in crescita attiva è fornita da studi sul tessuto in via di sviluppo, noto come placche di crescita, vicino alle estremità delle ossa lunghe. Questi studi hanno rivelato che l'alcol ha gravemente rallentato la proliferazione delle cellule della cartilagine, importanti precursori dello sviluppo osseo, e ha arrestato la crescita longitudinale delle ossa. L’alcol ha un effetto negativo anche sulle cellule che formano l’osso, cioè gli osteoblasti, rallentando il turnover osseo, cioè la sostituzione delle vecchie ossa con nuovo tessuto osseo, sia nella calcemia, ovvero la quantità di calcio, e sia nella guarigione delle fratture. (5)

Inoltre, la ricerca indica che gli effetti dell'uso pesante di alcol sull'osso non possono essere invertiti, anche se il consumo di alcol viene interrotto. Gli effetti dell’alcolismo per noi sono molto dannosi, soprattutto per le donne, poiché c’è un alto rischio di sviluppare il tumore alla mammella e incide molto negativamente sulla fertilità, comportando anche la diminuzione della produzione di ormoni femminili e determina un’insufficienza ovarica tramite irregolarità mestruali, fino alla scomparsa del ciclo mestruale, assenza di ovulazione, infertilità e menopausa precoce. (6)


Alcuni studi precedenti hanno dimostrato che i bevitori moderati hanno densità ossea maggiore rispetto ai non bevitori o bevitori pesanti, ma non sono state date spiegazioni sulle differenze di densità ossea tra queste persone. Le linee guida nutrizionali utilizzano il termine “consumo a basso rischio” riferendosi alle unità alcoliche da non superare e raccomandano ad una donna adulta e in buona salute di non superare un consumo giornaliero di 1 unità alcolica, mentre l'uomo non deve superare le 2 unità alcoliche. Questa differenza dipende dal fatto che l’organismo femminile presenta una massa corporea inferiore rispetto all’uomo, minore quantità di acqua corporea e meno efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcol. Per questi motivi la donna impiega un tempo più limitato dell’uomo per diventare alcolista e sviluppa molto più rapidamente le complicanze epatiche, cardiovascolari e psichiatriche correlate all’abuso. (7)



Bibliografia;

  1. https://www.siommms.it/quali-sono-i-principali-fattori-di-rischio-di-osteoporosi/

  2. https://www.osteoportal.it/osso-tessuto-in-trasformazione/

  3. Spencer, H., Rubio, N., Rubio, E., Indreika, M., & Seitam, A. (1986). Chronic alcoholism. Frequently overlooked cause of osteoporosis in men. The American journal of medicine, 80(3), 393-397.

  4. Guo, J. L., Qu, C. Y., Bai, F., Ma, J. H., & Chai, Y. F. (2013). Relations between alcoholism and osteoporosis or femoral head necrosis. Zhonghua liu xing bing xue za zhi= Zhonghua liuxingbingxue zazhi, 34(7), 732-735.

  5. Schapira, D. (1990, June). Alcohol abuse and osteoporosis. In Seminars in arthritis and rheumatism (Vol. 19, No. 6, pp. 371-376). WB Saunders.

  6. Abbott, L., Nadler, J., & Rude, R. K. (1994). Magnesium deficiency in alcoholism: possible contribution to osteoporosis and cardiovascular disease in alcoholics. Alcoholism: Clinical and Experimental Research, 18(5), 1076-1082.

  7. Siddi, F., & Biavati, F. (2009). LIBERTÀ medica.