Gli oppiacei hanno un forte effetto anestetico. Dopo l’assunzione spariscono le percezioni negative e segue un breve momento intenso di benessere. L’uso cronico degli oppiacei porta i neuroni dei sistemi regolati dalle endorfine a delegare alla droga le funzioni di controllo; diventando incapaci di agire senza quest’ultima. A lungo andare per garantire un normale funzionamento dei sistemi endorfinici è necessario somministrare un continuo apporto esterno di oppioidi e l’improvvisa interruzione provoca la crisi di astinenza.
Gli oppiacei inoltre inibiscono le funzioni dei centri della respirazione e della tosse, reprimendo così la ventilazione polmonare, tanto che gran parte dei decessi da overdose di eroina è determinata da insufficienza respiratoria.
L’assunzione di oppiacei inoltre inibisce la liberazione di sostanze prodotte dall’ ipotalamo, attraverso le quali il cervello controlla e dirige le funzioni dell’ipofisi, provocando uno scompenso degli equilibri ormonali, in special modo dell’apparato riproduttivo.
A livello gastro-intestinale le sostanze oppiacee ritardano i processi digestivi e reprimono la motilità intestinale.
A livello psichico, gli oppiacei-narcotici modificano le percezioni sensoriali del soggetto assuntore il quale ha la sensazione di essere "altrove" e provocano interferenze sulla memoria e nel campo dell’immaginazione e la perdita del normale ritmo veglia-sonno e delle sensazioni elementari di fame, freddo, caldo.
Gli oppiacei possono essere usati anche in campo medico e sportivo.
La morfina e gli altri alcaloidi dell’oppio sono usati in campo medico per cercare sollievo dal dolore originato da qualsiasi parte del corpo.
L’uso di narcotici nello sport si verifica in discipline sportive che comportano dolore, quali ad es. la boxe e sport da combattimento in generale. Queste sostanze sono infatti, in grado di innalzare la soglia del dolore a tal punto che si può arrivare a non accorgersi neppure di eventuali danni fisici subiti o di percepire come innocue situazioni pericolose. Gli oppioidi producono effetti, seppur meno visibili, anche sul metabolismo dell’osso.
Cosa può portare il consumo di oppiacei?
Il consumo di oppioidi può portare a una serie di patologie concomitanti, come l'ipogonadismo e l'osteoporosi. Diversi studi hanno dimostrato che uomini e donne trattati cronicamente con oppioidi sono a un aumento del rischio di una riduzione della densità minerale ossea (BMD).
C'è un collegamento tra oppiacei e osteoporosi?
Studi preclinici hanno dimostrato che alcuni oppioidi hanno un effetto osteoporotico inferiore rispetto ad altri; tuttavia, non è ancora chiaro quali oppioidi hanno meno probabilità di causare disfunzioni endocrine e posseggono il miglior profilo per minimizzare gli effetti negativi sul metabolismo dell'osso.