Gli oppiacei (oppio, morfina, eroina) vengono estratti dalla pianta del papavero, poi vengono chimicamente trasformati in eroina e in morfina.

La morfina è il principale alcaloide dell’oppio; si presenta come una polvere bianca o giallastra, granulare, fioccosa o in cubetti di circa gr.0,3. Conserva l’odore caratteristico dell’oppio e si altera sensibilmente in seguito all’esposizione all’umidità e alla luce.

L’eroina si prepara per via sintetica, trattando la morfina estratta dall’oppio con anidride acetica. In generale si presenta come una polvere finissima di colore bianco, bruno o rossastro. La colorazione della sostanza dipende dalla zona di provenienza e dalla modalità d'estrazione, ma soprattutto dalle sostanze impiegate nel taglio. L'eroina è il più diffuso prodotto stupefacente illegale derivato dall'oppio. Ha l'aspetto di una polverina bianca e cristallina e per iniettarla viene diluita nell'acqua. Viene anche però venduta in zollette, o in granuli di color bruno-rossastro.

eroina

morfina

oppio

effetti

Gli oppiacei hanno un forte effetto anestetico. Dopo l’assunzione spariscono le percezioni negative e segue un breve momento intenso di benessere. L’uso cronico degli oppiacei porta i neuroni dei sistemi regolati dalle endorfine a delegare alla droga le funzioni di controllo; diventando incapaci di agire senza quest’ultima. A lungo andare per garantire un normale funzionamento dei sistemi endorfinici è necessario somministrare un continuo apporto esterno di oppioidi e l’improvvisa interruzione provoca la crisi di astinenza.

Gli oppiacei inoltre inibiscono le funzioni dei centri della respirazione e della tosse, reprimendo così la ventilazione polmonare, tanto che gran parte dei decessi da overdose di eroina è determinata da insufficienza respiratoria.

L’assunzione di oppiacei inoltre inibisce la liberazione di sostanze prodotte dall’ ipotalamo, attraverso le quali il cervello controlla e dirige le funzioni dell’ipofisi, provocando uno scompenso degli equilibri ormonali, in special modo dell’apparato riproduttivo.

A livello gastro-intestinale le sostanze oppiacee ritardano i processi digestivi e reprimono la motilità intestinale.

A livello psichico, gli oppiacei-narcotici modificano le percezioni sensoriali del soggetto assuntore il quale ha la sensazione di essere "altrove" e provocano interferenze sulla memoria e nel campo dell’immaginazione e la perdita del normale ritmo veglia-sonno e delle sensazioni elementari di fame, freddo, caldo.

Gli oppiacei possono essere usati anche in campo medico e sportivo.

La morfina e gli altri alcaloidi dell’oppio sono usati in campo medico per cercare sollievo dal dolore originato da qualsiasi parte del corpo.

L’uso di narcotici nello sport si verifica in discipline sportive che comportano dolore, quali ad es. la boxe e sport da combattimento in generale. Queste sostanze sono infatti, in grado di innalzare la soglia del dolore a tal punto che si può arrivare a non accorgersi neppure di eventuali danni fisici subiti o di percepire come innocue situazioni pericolose. Gli oppioidi producono effetti, seppur meno visibili, anche sul metabolismo dell’osso.

Cosa può portare il consumo di oppiacei?

Il consumo di oppioidi può portare a una serie di patologie concomitanti, come l'ipogonadismo e l'osteoporosi. Diversi studi hanno dimostrato che uomini e donne trattati cronicamente con oppioidi sono a un aumento del rischio di una riduzione della densità minerale ossea (BMD).

C'è un collegamento tra oppiacei e osteoporosi?

Studi preclinici hanno dimostrato che alcuni oppioidi hanno un effetto osteoporotico inferiore rispetto ad altri; tuttavia, non è ancora chiaro quali oppioidi hanno meno probabilità di causare disfunzioni endocrine e posseggono il miglior profilo per minimizzare gli effetti negativi sul metabolismo dell'osso.

oppiacei e osteoporosi

Ci sono tre ipotesi principali che potrebbero spiegare l'aumento del rischio di fratture associato con analgesici centrali, come gli oppioidi:

  1. l'aumento del rischio di cadute causate dagli effetti sul sistema nervoso centrale, tra cui sedazione e vertigini;

  2. la densità di massa ossea ridotta a causa dall'effetto oppioide diretto sugli osteoblasti;

  3. ipogonadismo da terapia oppioide cronica.

Il meccanismo con cui gli oppiacei aumentano il rischio di fratture, interferendo con la densità ossea è legato sia effetti diretti che indiretti sul metabolismo osseo:

  1. per la presenza diretta dei recettori oppioidi sugli osteoblasti;

  2. per interferenza con i meccanismi complessi che fisiologicamente regolano il turnover osseo.

Gli oppioidi influenzano il complesso sistema che modula fisiologicamente il turnover osseo che porta a osteoporosi indotta da oppioidi e fratture ossee oppioidi-associate. La maggior parte dei dati provengono da pazienti che usano oppiacei per via spinale e da eroinomani; questi soggetti sono esposti a un maggiore rischio di endocrinopatie, che sono spesso inosservate. Di solito, questi effetti sono reversibili, ma l'uso cronico può portare a sintomi gravi quando c’è mancanza di diagnosi.