glutammina

Glutammina

Che cos'è la glutammina?

La Glutammina è un amminoacido non essenziale (NEAA) che, in particolari condizioni, ovvero quando la richiesta tessutale supera di fatto la produzione endogena (esercizio fisico intenso, traumi, sepsi, paziente critico, chemioterapia) risulta condizionatamente essenziale. Questo NEAA, oltre a mantenere un ruolo importante come substrato per le sintesi proteica, rappresenta il più abbondante aminoacido libero nel plasma e nel muscolo scheletrico. La glutammina viene sintetizzata grazie all’enzima glutammina sintetasi a partire dal glutammato e dall’ammoniaca. Gran parte (circa il 90%) della sintesi di glutammina avviene nel muscolo scheletrico, oltre che nel cervello, tessuto adiposo, polmone e fegato.

A cosa serve la glutammina?

Diverse sono le funzioni di questo aminoacido:

  1. svolge il ruolo di fonte energetica cellulare soprattutto per l’intestino e per il sistema immunitario;

  2. è un precursore per l’anabolismo tessutale;

  3. è coinvolto in numerosi aspetti del metabolismo dell’azoto quali la sintesi dei nucleotidi e la sintesi dell’urea;

  4. partecipa a circa il 25% della gluconeogenesi totale;

  5. è precursore neurotrasmettitoriale dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA);

  6. favorisce lo spostamento dell’ammoniaca tra un tessuto e l’altro e svolge un ruolo fondamentale nell’equilibrio acido-base a livello renale;

  7. è un componente del glutatione, potente antiossidante endogeno;

  8. la ciclizzazione della glutammina produce prolina che è importante per la sintesi del collagene e del tessuto connettivo.

https://www.matteopincella.it/it-it/integrazione-di-glutammina-akg.aspx


Supplementazione di glutammina

Il diretto coinvolgimento della Glutammina nelle sintesi proteiche ha reso questo aminoacido particolarmente interessante ai fini di una possibile efficacia come supplemento. In questo senso ne sono stati proposti gli effetti ergogenici, sia per le attività di potenza, come anti-catabolico, sia per le attività di endurance, come substrato di sostegno energetico per linfociti e macrofagi impegnati nei processi di recupero post-esercizio.

Tuttavia, se un effetto anticatabolico è stato osservato nell’uomo in presenza di condizioni clinicamente molto rilevanti, come importanti interventi chirurgici o prolungato digiuno, dati contrastanti o perlopiù senza riscontro di efficacia si osservano, invece, in trial effettuati su atleti o soggetti fisicamente attivi (ben nutriti). Modesti o assenti sono gli effetti della supplementazione acuta di glutammina sulla prestazione fisica in esercizi di potenza. Sono stati analizzati gli effetti della supplementazione acuta di glutammina (0,3 gr/Kg) in sollevatori di pesi, in uno studio controllato in doppio cieco, senza evidenziare un miglioramento prestativo rispetto al gruppo placebo.

Risultati senza riscontro di efficacia sono stati osservati anche in seguito a supplementazione prolungata di glutammina (0,9 g/Kg di massa magra per 6 settimane), sia in termini di guadagno di massa, sia di forza muscolare in soggetti sottoposti ad allenamento di potenza.

Se è vero che evidenze sperimentali suggeriscono un abbassamento dei livelli di glutammina circolante dopo esercizio di endurance di lunga durata, anche in questo genere di attività i riscontri positivi dati da una sua supplementazione sono limitati. Un possibile effetto positivo della supplementazione con glutammina, indirettamente collegato con la prestazione fisica negli sport di endurance, è il potenziamento della resintesi di glicogeno in seguito a esercizio.

Effetto comunque non confermato da lavori che, mettendo a confronto supplementazioni di glutammina rispetto all’assunzione di soli carboidrati, non hanno osservato risposte migliorative sulla sintesi del glicogeno.

Ci sono però, e ne terrei in considerazione, dei dati sul contributo della glutammina riguardo la fornitura energetica a livello dei cardiomiociti.

glutammina e sistema immunitario

Studi recenti e passati sembrano concordare sulla validità della glutammina in ambito immunitario. Il sistema immunitario viene alimentato a livello intestinale attraverso l’interazione tra microbiota e fibre alimentari introdotte con la dieta.

Tale interazione porta alla formazione di acidi grassi a catena corta (SCFA), i quali hanno un’azione anti-infiammatoria. Gli SCFA alimentano le cellule che rivestono il colon permettendo quindi alla glutammina di evitare di essere utilizzate a tale scopo e di poter quindi nutrire le nostre difese immunitarie.

Considerazioni su glutammina e akg

L’AKG viene considerato generalmente nella funzione di precursore della glutammina. In condizioni di stress la combinazione con AKG (od AKG da solo) sembra aiutare ad evitare problemi a livello intestinale.

Antiossidante: i dati più recenti si focalizzano sul ruolo antiossidante endogeno grazie all’azione sull’asse glutammina, glutatione e sull’ HSP 27 (heat shock protein) che è una proteina con un ruolo protettivo a livello cellulare soprattutto a livello neuronale.

Muscolo: l’addizione di AKG alla dieta (per adesso nei moscerini) sembra migliorare il metabolismo muscolare.

Idratazione: altri dati sembrano dimostrare un effetto positivo sulla prestazione in condizioni di problemi di idratazione confermati recentemente. Sembra interessante il contributo che implicherebbe la glutammina nel meccanismo di idratazione cellulare anche in funzione dell’attività del sistema nervoso. Dopo l’attività fisica abbiamo una predominanza del tono simpatico, lo stesso tono che porta alla massima attivazione muscolare, quella reazione atavica innata del “combatti o fuggi” che inevitabilmente sottrae sangue all’apparato digerente. Lavori sull’HRV (variabilità cardiaca) sembrano indicare che idratare bene le cellule può portare ad avere uno “switch” anticipato da tono simpatico a parasimpatico, quel tono che ci consente di favorire i meccanismi di recupero.

Ossa: sembra contrastare la perdita di tessuto osseo e ritardare quindi la degenerazione causata dall’osteoporosi

Longevità: studi recenti suggeriscono che AKG possa anche regolare il processo di invecchiamento dell’organismo e influenzare il prolungamento della durata di vita.

Fatica: un lavoro recente su supplementazione di AKG (0,2g/Kg/giorno) e resistenza alla fatica sembra mostrare un miglioramento della tolleranza a grossi volumi di carico.