I corticosteroidi (spesso indicati impropriamente come cortisone) sono un gruppo di ormoni naturali e sintetici simili al cortisolo (ormone umano prodotto dalla ghiandola surrenale), con importanti proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive (in grado cioè di influenzare l’attività del sistema immunitario) che vengono ampiamente sfruttate in medicina. I farmaci corticosteroidi mostrano una notevole efficacia nel trattamento di una serie di patologie anche molto diverse tra loro, come ad esempio: ARTRITE, ASMA, MALATTIE AUTOIMMUNI COME IL LUPUS E LA SCLEROSI MULTIPLA, AFFEZIONI DELLA PELLE COME ECZEMA E DERMATITI, ALCUNI TIPI DI CANCRO.

funzioni dei farmaci cortisonici

  1. Effetto sul metabolismo dei glicidi: aumentano la produzione di zuccheri partendo da aminoacidi ed antagonizzano l’azione ipoglicemizzante dell’insulina, con il risultato che la glicemia aumenta (effetto diabetogeno).

  2. Effetto sul metabolismo dei lipidi: aumentano i lipidi e il colesterolo nel sangue, dopo una somministrazione prolungata e a dosi elevate. Ridistribuiscono il grasso sottocutaneo in senso centripeto e causano quindi la caratteristica obesità da steroidi, con faccia “a luna piena”, tronco ingrossato e arti relativamente sottili.

  3. Effetto sul metabolismo proteico: consumano le riserve proteiche per aumentare glicidi e lipidi, per cui il bilancio azotato delle proteine diviene negativo, mentre aumenta il contenuto proteico dentro il fegato, a causa dell’aumentato turn over degli aminoacidi.

  4. Effetto sul metabolismo dell’acqua e degli elettroliti: trattengono il sodio e aumentano l’eliminazione del potassio, sia a livello renale sia nelle ghiandole sudoripare, intestinali e salivari. Il risultato è che l’acqua viene “trattenuta” maggiormente nell’organismo (ottenendo il risultato di “gonfiare” il paziente).

  5. Effetto sul sangue: diminuiscono gli eosinofili, che vengono sequestrati nella milza e nei polmoni. Aumentano invece i neutrofili, per iperproduzione midollare.

  6. Effetto sull’apparato cardiocircolatorio: a dosi elevate provocano ipertensione arteriosa, sia aumentando il volume plasmatico sia sensibilizzando le arteriole all’azione dell’adrenalina e della noradrenalina. L’azione sinergica sulle due catecolamine suddette costituisce il motivo per cui i cortisonici sono considerati sostanze “dopanti” per chi fa attività sportiva agonistica: le prestazioni fisiche migliorano, ma è un miglioramento dovuto a sostanze chimiche e non ad allenamento, per cui il loro uso è proibito.

  7. Effetto sul connettivo: diminuiscono la produzione di collagene ed inibiscono la ialuronidasi, con il risultato che diminuisce la difesa e la riparazione del connettivo.

  8. Effetto sull’infiammazione: si ha una diminuzione della dilatazione dei capillari, riduzione dell’essudazione, rallentamento della formazione di fibrina e del movimento dei leucociti, riduzione o abolizione della produzione di anticorpi. Per questo i cortisonici sono tra i più potenti anti-infiammatori in commercio e si utilizzano anche nelle patologie infettive, in cui la componente infiammatoria è importante.

  9. Effetto sul sistema nervoso centrale: provocano eccitabilità, con modificazioni dell’encefalogramma ed eventuale ricomparsa di fenomeni epilettici in pazienti affetti da tale malattia. Anche a livello psichiatrico possono produrre alterazioni, sia in senso eccitativo sia in senso depressivo. L’azione eccitante contribuisce ovviamente a rendere proibiti i cortisonici negli atleti.

  10. Effetto sull’apparato gastrointestinale: stimolano la secrezione acida e la secrezione di pepsina nello stomaco, con diminuita formazione di muco gastrico. Il risultato è un’azione lesiva sulla parete gastrica, che può arrivare alla formazione di ulcere.

  11. Effetto sulle ossa e sul Calcio: la matrice ossea viene ridotta, così come la formazione di nuovo osso, mentre il riassorbimento del vecchio osso rimane immodificato. Il risultato è l’induzione di una grave osteoporosi, con indebolimento della struttura ossea e facilità alle fratture.

  12. Effetto su altri ormoni: sopprimono la secrezione del TSH, per cui talora si osservano miglioramenti della funzionalità tiroidea in pazienti affetti da malattia di Basedow e trattati con cortisonici. Aumentano inoltre l’azione dell’adrenalina e della noradrenalina, per cui vengono utilizzati in caso di shock.

nello sport...

Nello sport l’ utilizzo del cortisone è abbastanza diffuso. Infatti l’ assunzione del farmaco migliora le prestazioni in maniera del tutto innaturale, sia in allenamento che in gare ufficiali, proprio per la sua capacità di migliorare le risposte agli stress psicofisici. Infatti un importante effetto del cortisone e quello di ridurre notevolmente la fatica. Ma , se utilizzato in dosi massicce senza una prescrizione terapeutica, il cortisone è considerato doping e può portare ad una lunga squalifica dell’ atleta.