L’alcool è una delle droghe più sottovalutata al mondo, soprattutto a causa della sua accettazione a livello socio-culturale da parte di molti Paesi. Per questo e altri motivi, tale bevanda viene consumata dal 64.5% della popolazione italiana. Anche se la logica suggerisce che l’intensa attività fisica e il coinvolgimento in uno sport motiverebbe gli atleti all’astinenza dall’uso di sostanze alcoliche, la maggioranza degli studi svolti indica che non è così. Rimane infatti attiva una credenza secondo cui l’assunzione di bevande alcoliche durante gli allenamenti abituali aumenterebbe la prestazione atletica. Rientra nella categoria delle droghe depressive, in quanto riduce l’attività del sistema nervoso centrale, agendo dunque come un sedativo. Assunto a basse dosi, però, esso risulta essere uno stimolante, in quanto agisce sopprimendo la normale inibizione corticale, ed è per questo motivo che viene anche comunemente definito “lubrificante sociale”. Nel cervello opera a livello di corteccia frontale, agendo in direzione della perdita di senso critico e giudizio, e a livello di cervelletto, causando alterazioni motorie e di cellule dell’ippocampo, responsabili della perdita di memoria.

alcool e osteoporosi

L’alcol è un fattore di rischio per l’osteoporosi ed i suoi effetti dipendono dalla quantità e dall’età in cui si assume. Gli studi analizzati sembrerebbero evidenziare due conseguenze positive rispetto all’assunzione moderata di alcol:

  • riduzione del rischio di frattura nel periodo di post menopausa;

  • significativa riduzione del rischio di deformità vertebrale dopo i 65 anni per donne che hanno praticato l’assunzione moderata di alcol almeno 5 giorni alla settimana rispetto a quelle che ne hanno assunto solo un bicchiere a settimana.

Per assunzione moderata di alcol secondo il dipartimento americano della salute corrisponde ad un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini. Quest’osservazione relativa ai benefici dell’assunzione moderata di alcol sulle ossa non sembra, però, supportata dagli studi in laboratorio su animali quindi è da ritenersi ancora in fase di verifica. Al contrario del caso precedente sembra appurato che l’assunzione massiccia e cronica di alcol, soprattutto nel periodo adolescenziale e delle prime fasi della vita adulta, riduca sensibilmente la salute delle ossa favorendo il rischio osteoporosi. L’effetto dell’alcol, però, non si limita all’assunzione da giovani ma anche nella terza età. Si è infatti osservato che le donne in un’età compresa tra i 67 e 90 anni che assumono 6 bicchieri al giorno hanno una diminuzione di densità ossea sensibilmente maggiore a quelle con un’assunzione minima.