La caffeina è stata inserita nella lista delle sostanze dopanti dalla Commissione medica del CIO da quando è stato appurato che veniva assunta dagli atleti ad alti dosaggi per le sue proprietà eccitanti. A tal fine la caffeina veniva somministrata in forma di preparato farmacologico. Per non vietare del tutto la possibilità di bere bevande contenenti caffeina è stato fissato un valore minimo di 12 microgrammi di caffeina per ml di urina. Solo se la concentrazione della caffeina nel campione di urina di un atleta supera questo valore il risultato del controllo viene dichiarato positivo. La caffeina appartiene al gruppo dei derivati della xantina. Queste sostanze hanno effetti rilassanti sulla muscolatura liscia D’altra parte, hanno anche un effetto stimolante a livello del sistema nervoso centrale, del muscolo cardiaco, della muscolatura scheletrica ed un effetto diuretico a livello dei reni. Dal momento che l’assunzione di caffeina non è del tutto proibita, sussiste il problema se assumendo bevande contenenti caffeina si possa incorrere nel rischio di superare questo valore limite di 12 microg/ml.

ricerca University of South Australia

I ricercatori della University of South Australia hanno analizzato gli effetti del caffè e su come i reni regolano il calcio nel corpo. Hanno scoperto che alte dosi di caffeina raddoppiano quasi la quantità di calcio persa con le urine, aumentando le possibilità di soffrire di osteoporosi. Loro hanno scoperto che l'eccesso di caffeina può essere collegato a un aumento del rischio di osteoporosi. Lo studio ha scoperto che le persone che consumano 800 mg di caffeina (circa 8 tazze di caffè) in un giorno avranno un aumento del 77 % di calcio nelle urine, creando una potenziale carenza che potrebbe colpire le loro ossa.

La caffeina con moderazione ha i suoi benefici, ma è importante capire che un consumo eccessivo potrebbe aumentare i rischi di una malattia altamente prevenibile come l'osteoporosi. L'assunzione media giornaliera di caffeina è di circa 200 mg (circa due tazze di caffè). Mentre bere otto tazze di caffè può sembrare molto (800 mg di caffeina), ci sono gruppi che rientrerebbero in questa categoria. Le persone a rischio potrebbero includere:

  • adolescenti che consumano bevande energetiche in eccesso perché le loro ossa sono ancora in via di sviluppo

  • atleti professionisti che usano la caffeina per migliorare le prestazioni

  • donne in postmenopausa che hanno spesso bassi livelli di calcio nel sangue a causa di cambiamenti ormonali e mancanza di un sufficiente apporto giornaliero di calcio nella dieta.


caffeina a scopo di doping

A prescindere dall’assunzione intenzionale di caffeina a scopo di doping, la presenza di un’elevata concentrazione di caffeina nell’urina può dipendere da due cause:

  • è stata ingerita un’elevata quantità di caffeina sotto forma di bevande come caffè o tè. Ciò può accadere se si assume tutta in una volta una bevanda contenente caffeina molto concentrata, oppure se si beve ripetutamente, in un lasso di tempo maggiore, una bevanda contenente una concentrazione minore di caffeina. In entrambi i casi, infatti, c’è il rischio che possa venire superato il valore limite imposto.

  • il metabolismo individuale della caffeina può, in singoli casi, provocare un’aumentata eliminazione urinaria della caffeina, per cui già soltanto dopo aver ingerito 300 mg circa di caffeina (corrispondenti a due tazze di caffè forte tedesco, vedi ndt), che fino ad ora non erano state considerate a rischio, si può raggiungere il valore limite.


La caffeina viene metabolizzata quasi totalmente dal corpo e solo il 5% della quantità assunta viene eliminata con l’urina. Se un atleta a causa di differenze individuali ha, rispetto ad altre persone, una minore trasformazione metabolica della caffeina, può accadere che elimini una quantità maggiore di caffeina non trasformata, per cui ne risulta una concentrazione più elevata nell’urina.