sarcopenia

La sarcopenia è un fenomeno che si caratterizza per la perdita di tessuto muscolare diffusa in tutto il corpo, che porta ad aumentato rischio di disabilità fisica, forza muscolare e/o performance; tale diminuzione, ha la possibilità di determinare comorbidità secondarie, strettamente legate alla condizione di fragilità, riduzione della qualità di vita, cadute, numerose altre complicanze, eccesso di mortalità nella persona che ne è affetta. È una sindrome comunemente presente nella popolazione anziana, ma ogni individuo, di qualsiasi età, è potenzialmente a rischio. Senza alcun intervento farmacologico disponibile sulla sarcopenia, quelli non farmacologici sono l'unica opzione per prevenire questi scarsi risultati nei pazienti con sarcopenia.

Come prevenire la sarcopenia?

L'attività fisica con o senza integrazione proteica e l’alimentazione si sono dimostrati efficaci nel migliorare la massa, la funzione muscolare e nel prevenire disabilità e fragilità nelle persone anziane. Attraverso un’alimentazione adatta alle esigenze corporee dell’individuo, soprattutto in riferimento all’introito calorico e proteico, viene stimolata la sintesi proteica e l’esercizio fisico esalta questo processo, allo scopo di mantenere una massa muscolare adeguata alle richieste ambientali. Inoltre, per l'effetto benefico dell'attività fisica sulle malattie metaboliche e cardiovascolari, un programma di esercizio fisico regolare (3 volte/settimana) che includa esercizi di resistenza, avrebbe un importante effetto positivo sul muscolo sarcopenico migliorando la massa muscolare, la forza e la funzione .

Al giorno d’oggi circa il 10% della popolazione anziana attuale è considerata sarcopenica ed è atteso un incredibile aumento di tale condizione che nel 2045 interesserà circa il 72% della.

determinanti che causano sarcopenia

  • L’età: con l’avanzare degli anni, la composizione corporea varia di molto. In età relativamente giovane la percentuale di muscolo corrisponde ad un 30-40%, quella di forza muscolare al 100%, quella del tessuto adiposo al 20%, e quella di massa ossea al 10%. In età avanzata possiamo osservare come le percentuali variano, la percentuale di muscolo è pari al 5%, di forza muscolare a 40-50%, di tessuto adiposo al 40% e la quella di tessuto osseo al 8%. Per ogni decade tra i 40 e 70 anni, la percentuale di massa muscolare persa corrisponde all’8%; mentre per ogni decade dopo i 70 anni la percentuale di massa muscolare persa è pari al 15%.

  • Malattie: osteoartrosi (patologia degenerativa che colpisce le articolazioni), disturbi neurologici (a carico del cervello, del midollo spinale e dei nervi), condizioni infiammatorie.

  • Inattività: comportamento sedentario (mobilità limitata o riposo a letto), inattività fisica.

  • Malnutrizione: denutrizione o malassorbimento, anoressia correlata ai farmaci, sovranutrizione/obesità

sarcopenia e osteoporosi

Osso e muscolo sono intimamente connessi l’uno con l’altro e, quando il processo di invecchiamento inizia a manifestarsi su uno dei due, anche la funzionalità dell’altro ne risente.

Tutti gli elementi cellulari responsabili del turnover metabolico dell’osso, compresi gli osteoblasti, gli osteociti, gli osteoclasti, i condroblasti e i condrociti agiscono sotto l’influenza del muscolo sottolineando ancora che il ruolo di questo tessuto rappresenta la chiave di volta nella definizione della bone quality. Le più recenti acquisizioni scientifiche del nostro gruppo di lavoro confermano indiscutibilmente la stretta interconnessione esistente fra tessuto muscolare e tessuto osseo.

Il processo di rimodellamento osseo è un momento in cui osteoblasti e osteoclasti agiscono in maniera simultanea ed opposta in risposta agli stessi stimoli. Quando la massa muscolare è adeguata, gli stimoli meccanici applicati dal muscolo sano sull’osso stimolano le BMUs. Durante il processo fisiologico di remodeling, i carichi applicati dal muscolo sull’osso superano il valore soglia di tensione minima efficace per il rimodellamento mantenendo attivo il cosiddetto conservative mode. Nel momento in cui la forza muscolare si riduce, come accade nei pazienti anziani affetti in cui è presenta una condizione di sarcopenia, il rimodellamento osseo attiva il cosiddetto disuse mode, da cui dipenderà un prevalente riassorbimento osseo. Alla riduzione degli stimoli meccanici tuttavia si accompagna una disregolazione degli stimoli non meccanici che dipendono dagli ormoni sessuali (estrogeni e testosterone), dagli ormoni implicati nel metabolismo osseo e dalle citochine proinfiammatorie. Le cellule osteoblastiche e le fibre muscolari sono influenzate positivamente dagli ormoni sessuali, dall’insulin growth factor-1 e dall’ormone della crescita. La ridotta produzione di questi ormoni, tipica dell’età senile, conduce all’aumento delle concentrazioni di citochine pro-infiammatorie con un conseguente aumento dell’attività osteoclastica e della degradazione proteica tipiche del soggetto anziano. Lo squilibrio tra attività osteoclastica e osteoblastica affligge il processo di rimodellamento del tessuto osseo causando disordini scheletrici come l’osteoporosi.

https://tesi.supsi.ch/3755/

http://paduaresearch.cab.unipd.it/4545/

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Coll, Patrick P et al. “The prevention of osteoporosis and sarcopenia in older adults.”

Journal of the American Geriatrics Society vol. 69,5 (2021): 1388-1398. doi:10.1111/jgs.17043