NOME BOTANICO: Thymus serpyllum L.
FAMIGLIA: Lamiaceae (Labiatae)
NOME DIALETTALE: Serpillo
INGLESE: Breckland thyme, Wild thyme,
Creeping thyme
Etimologia e diffusione: il genere Thymus deriva il suo nome probabilmente dal latino “Tymis” o “Thymòsus”, cioè “che ha profumo” o dal greco Thymòs, forza, coraggio, qualità che risveglierebbe in coloro che ne odorano il profumo balsamico; la specie dal latino serpyllum o serpullum (greco ἕρπυλλον), strisciare, serpeggiare, a motivo del portamento degli steli. Al genere Thymus appartengono numerose specie che si differenziano per il portamento dei fusti e per la posizione dei peli sul fusto; in generale sono difficilmente distinguibili tra di loro e spesso creano ibridi con caratteri diversi.
Il timo è originario della regione mediterranea occidentale ed è possibile trovare le diverse specie allo stato spontaneo nelle aree mediterranee fino a 1500 m s.l.m.
Caratteri botanici e biologici: con la definizione di “Timo serpillo” vengono generalmente considerate più specie molto simili tra loro, caratterizzate tutte da fusti legnosi alla base, più o meno prostrati e striscianti, spesso radicanti ai nodi, con altezza non superiore ai 20 cm, con apici fioriferi eretti, foglie coriacee, infiorescenze dense, sferiche o ovali, con corolla purpurea o rosa. Tra queste rivestono interesse per le aree mediterranee soprattutto il T. longicaulus Presl. e il T. pulegioides L. che si ritrovano principalmente nelle aree più rocciose e soleggiate, lungo i sentieri.
La fioritura si ha da giugno a settembre e il frutto è un tetrachenio costituito da cocchi ovoidali lisci.
Organi della pianta utilizzati, principi attivi, proprietà: le foglie, le altre porzioni erbacee della pianta e l’olio essenziale trovano impiego nel condimento di cibi, in cosmesi, in liquoristica, nella preparazione di bevande analcoliche ed in fitoterapia per le proprietà antibatteriche, antifungine, balsamiche, digestive, diuretiche e carminative.
I componenti principali dell’olio essenziale sono: timolo, cimene, terpinene, cariofillene, linalolo, mircene, tujene, pinene.
Uso alimentare: nel settore alimentare, oltre che allo stato fresco, è molto utilizzato per l’aromatizzazione di una vasta gamma di prodotti conservati come carni, insaccati, condimenti, salse, minestre. Per le proprietà antiossidanti è usato nella preparazione di salumi e di derivati del maiale. In liquoristica è presente in diverse bevande alcoliche e analcoliche. Il timo viene utilizzato nella ricetta delle Olive salella ammaccate del Cilento per dare alle olive il suo sapore.
Usi tradizionali: il timo veniva considerato come un antibiotico ed era impiegato contro raffreddori e indigestioni, per detergere piaghe e ustioni. Il timo è utilizzato per favorire l’appetito e la digestione, per condire piatti a base di pesce, verdure e sughi. Si preparano anche liquori e aceti aromatizzati.
Curiosità: nell’antichità mediterranea il timo era una pianta molto nota ed utilizzata in cucina ma veniva anche bruciata, insieme al rosmarino, per allontanare insetti e piccoli animali dalle abitazioni. Nel Medioevo era simbolo di purezza e forza, mentre in Egitto l’azione antisettica del timo era sfruttata nel processo di imbalsamazione.