NOME BOTANICO: Lavandula stoechas
FAMIGLIA: Lamiaceae
NOME DIALETTALE: Spica
NOME INGLESE: Lavender Steca
Etimologia e diffusione: il nome della specie deriva dall’antica nomenclatura data dai Greci, ad alcune isole vicino Marsiglia, le Isole Stoechades, dove questa specie erboristica cresceva rigogliosa. La lavanda selvatica è una pianta di origini mediterranee ma non presente in tutte le regioni del bacino. In Italia è presente in Liguria e in tutte le regioni tirreniche, nel Cilento è ormai una pianta spontanea. Questa specie è eliofila, termofila e xerofila, dove la si può trovare in genere dal livello del mare fino ai 600 metri d’altitudine. Cresce soprattutto su suoli acidi e quindi maggiormente su suoli a matrice silicea a tessitura grossolana, meno frequentemente su quelli calcarei.
Caratteri botanici e biologia: pianta aromatica suffruticosa sempreverde che cresce tra 40 e 60 cm fino ad un massimo di 120 cm; ha una colorazione grigiastra, con una ramificazione non fitta ma densamente fogliosa e portamento eretto. Ha foglie persistenti, opposte, lineari o lineari-lanceolate, lunghe 1-3 cm e larghe pochi millimetri, con margine ripiegato e nervatura principale pronunciata, bianco-tomentose su entrambe le pagine.
I fiori formano una vistosa e compatta infiorescenza a spiga, di forma ovato-cilindrica, leggermente angolosa, lunga 2-3 cm e sormontata da un gruppo di 2-3 brattee ben sviluppate, di colore viola, blu o purpureo.
I fiori sono costituiti da un calice tomentoso, di circa mezzo millimetro con una corolla di colore blu-violaceo, lunga circa mezzo centimetro, leggermente bilabiata ma apparentemente regolare, con tubo terminante in 5 lobi quasi uguali e arrotondati.
Il frutto schizocarpico è un microbasario con 4 mericarpi di 1,6-1,8 x 1,1-1,3 mm, ellissoidi, subtrigoni, a volte compressi, con una faccia convessa, lisci, lucenti, a volte papillosi all’apice, di colore castano.
Proprietà, principi attivi e organi della pianta utilizzati: dalla lavanda selvatica si estrae un olio essenziale che contenente linalolo, acetato di linalile e cineolo. È un’erba antisettica, aromatica dal profumo balsamico. Digestiva, antispastica, antisettica, insettifuga, leggermente sedativa del sistema nervoso, stimola la circolazione periferica. Viene impiegata per mitigare la nausea; per uso esterno pestata fresca in olio d'oliva viene utilizzata come cicatrizzante e anche contro il morso degli insetti. L'infuso viene indicato per risciacquare i capelli grassi e l'olio, applicato al cuoio capelluto, facilita la crescita dei capelli. Viene coltivata principalmente a scopo ornamentale.
Uso alimentare: normalmente è poco usata a scopo alimentare. Può però essere impiegata per aromatizzare il vino bianco, l'aceto, per preparare gelatine e per aromatizzare i dolci. I fiori essiccati si aggiungono ai pot-pourri, ottenendo in questo modo un profumato antitarme; è inoltre pianta tintoria.
Curiosità: nelle principali corti europee, e soprattutto nella Francia del “Re Sole”, l'uso della Lavanda ebbe grande diffusione sia fra le dame che fra i cavalieri. Il suo successo era da ricercarsi, oltre che nel gradevole profumo, nelle sue virtù antisettiche e antiparassitarie, particolarmente apprezzate, vista l'igiene “scarsa” dei secoli passati.