NOME BOTANICO: Lavandula augustifolia
FAMIGLIA: Lamiaceae
NOME DIALETTALE: Spico
NOME INGLESE: English Lavender
Etimologia e diffusione: il nome generico latino “lavanda” è gerundio di lavare e indica l'uso antico di aggiungere la Lavanda nell'acqua del bagno; l'epiteto specifico indica la forma angusta delle foglie di questa specie. Diffusa in tutta la penisola italiana, nel Cilento è una pianta spontanea grazia al microclima ideale, cresce ad altitudini superiori di 500 m e predilige ambienti secchi e calcarei. La fioritura avviene tra giugno e luglio.
Caratteri botanici: arbusto suffruticoso, sempreverde grigio-tomentoso, molto profumato; la radice è legnosa contorta con numerose radici secondarie superficiali; i fusti sono eretti, legnosi e densamente ramificati, terminano con rami giovani erbacei e pubescenti a sezione quadrangolare. Altezza 40÷100 cm. Le foglie persistenti sono opposte, sessili, lanceolate oblunghe, prima grigiastre, poi grigio-verde con delle glandule appuntite, intere con bordo revoluto. I fiori sono profumati, viola-porpora 9÷12 mm, riuniti in spighe peduncolate apicali di 3÷8 cm, disposti a 2÷4 all'ascella di brattee membranose, rombico-acuminate, con 5÷7 nervi. Il calice è tubuloso, striato, di colore grigio-bluastro, leggermente allargato ad imbuto verso l'alto, tomentoso, diviso in 5 denti.
I frutti sono 4 mericarpi (nucule o acheni) ellissoidi di color castano scuro brillante.
Proprietà, principi attivi e organi della pianta utilizzati: costituente principale della lavanda è l’olio essenziale, ricavato per distillazione dei fiori, contenente linalolo e linalil acetato, cineolo, lavandulolo, acetato di lavandulile, canfora, idrossicumarine tra cui umbelliferone, tannini derivati dall'acido caffeico, acido rosmarinico.
I fiori di lavanda vengono utilizzati soprattutto per le loro proprietà modestamente sedative e per le proprietà antispastiche esercitate in particolar modo sulla muscolatura liscia del tubo digerente e dell'albero bronchiale.
L'olio essenziale di lavanda, invece, si utilizza per via esterna, gli vengono ascritte ottime proprietà antinfiammatorie.
Settore in cui trova vari impieghi è la profumeria, dove entra nella composizione di sofisticati profumi ed è ampiamente utilizzata in saponeria e cosmesi.
Uso alimentare: in cucina i fiori freschi possono essere canditi o aggiunti in marmellate, gelati, formaggio e aceto; essiccati possono essere utilizzati per aromatizzare cibi, bibite o bevande alcoliche.
Curiosità: i Romani usavano un profumo detto “nardinum” fatto con lavanda, mirra e gigli. In quell'epoca la Lavanda era molto costosa, i fiori venivano venduti per cento denari per libbra, che corrispondevano a mesi di stipendio di un bracciante, quindi solo i ricchi potevano acquistarla.