Mi chiamo Fabrizio Lavezzato, sono nato il 30 Marzo 1973 ad Acqui Terme (AL) ed attualmente vivo a Pasturana, nelle vicinanze di Novi Ligure, con mia moglie Marinella ed i miei due figli Francesca e Tommaso. Nella vita di tutti i giorni, quando non sono impegnato a seguire il Milan oppure a correre, lavoro in un’azienda che produce beni di largo consumo (detersivi, disinfettanti e cosmetici), in qualità di responsabile del laboratorio chimico.
Negli anni della gioventù, ho avuto un rapporto controverso con lo sport, nel senso che mi piaceva molto guardarlo, ma non praticarlo. Ho svolto una vita praticamente sedentaria almeno fino alla laurea e, successivamente, mi sono dedicato al tennis, più come tentativo di tenere sotto controllo il peso corporeo, che per vera passione.
Posso tranquillamente affermare che per i primi 31 anni della mia vita, la corsa sia stata una pratica sconosciuta. La scintilla è scoccata in occasione dei Giochi Olimpici di Atene del 2004, ovvero quando ebbi modo di seguire la cavalcata vincente di Stefano Baldini verso l’oro di Maratona. Ne rimasi impressionato e feci una banale riflessione. Un appassionato di calcio non potrà mai giocare a San Siro (ogni riferimento allo stadio di Milano è puramente voluto) insieme ai professionisti, mentre un podista, se si prepara, può correre la maratona sulle stesse strade e nello stesso giorno in cui si cimentano i campioni.
Da quel momento possi dire che, per certi versi, sia cambiata la mia vita: ho cominciato a fare qualche uscita e non mi sono più fermato. La prima maratona, Marengo Marathon, che si correva diversi anni or sono a Spinetta Marengo, è stata un vero inferno: la chiusi in 4h22’ circa, un crono frutto di una preparazione fai da te, in cui molti allenamenti erano stati sostituiti da altrettanta incoscienza.
Dal 2004 ad oggi, ne ho corse oltre 20, nonostante due operazioni ai tendini d’achille che mi hanno portato via diverso tempo. Dal 2015 mi avvalgo del supporto di un allenatore. La mia miglior prestazione in maratona, ad oggi, è stata stabilita nell’Ottobre del 2019 ad Abbiategrasso, quando ho tagliato il traguardo in 2h58’06’’.
Da quando ho iniziato a correre, ho sempre avuto in mente le cosiddette “lunghe distanze”, fondamentalmente perché correre per lungo tempo ed a velocità non massimali, mi rilassa. Le gare brevi, per non parlare delle prove in pista, mi mettono in difficoltà: non sono veloce, non riesco ad esprimermi e soprattutto, non riesco a concepire una competizione che dura solo pochi minuti.
Per anni mi sono concentrato sulla maratona, ma dall’inizio del 2018, per una serie di circostanze, ho iniziato anche a pensare di andare “oltre”, ovvero di affacciarmi al mondo della cosiddetta “ultramaratona”, termine con cui si intende qualsiasi gara su distanza superiore ai canonici 42,195 km. Il 13 gennaio 2018 ho corso la mia prima “ultra” a Traversara di Bagnocavallo (Ravenna): la Ultramaratona della Pace sul Lamone, un gara su percorso a circuito di circa 6,5km da ripetere 7 volte, per un totale di 45km. Da lì in avanti, ho deciso di concentrarmi su questo concetto di andare “oltre” alla ricerca del mio limite: l’ultramaratona è diventata il mio obiettivo ed il primo amore, ovvero la maratona, uno strumento di allenamento per raggiungerlo. Novi Ligure 2/01/2021
Primati personali:
5000 metri (pista): 18’28’’7 (Biella, 2018)
10km (strada): 38’24’’ (Spinetta Marengo, 2018)
Mezza Maratona: 1h22’15’’ (Novi Ligure, 2019)
Maratona: 2h58’06’’ (Abbiategrasso, 2019)
50km: 3h59’38’’ (Salsomaggiore, 2019)
Ultramaratone – 2019
13/11/2019 Ultramaratona della Pace sul Lamone (45km): 3h39’55’’
28/07/2019 Ultramaratona del Gran Sasso (50km): 4h05’02’’
12/08/2019 Ultramaratona del Lago d’Orta (50km): 4h00’53’’ – 1° Classificato
17/11/2019 Ultra K Marathon (50km): 3h59’38’’
Ultramaratone – 2020
12/11/2020 Ultramaratona della Pace sul Lamone (45km): 3h18’39’’
Con il termine ULTRAMARATONA si intende una competizione sportiva di corsa con distanza superiore ai canonici 42km e 195 metri che definiscono invece la lunghezza classica della MARATONA.
Dal punto di vista storico, le prime informazioni relative all’ULTRAMARATONA risalgono al 450 a.C. circa, quando lo storico Erodoto descrisse le gesta di Filippide ai tempi dell’Antica Grecia. Come leggenda vuole Filippide corse da Atene a Sparta per richiedere aiuto nella lotta contro i Persiani.
Nonostante il rifiuto degli Spartani, gli Ateniesi ebbero comunque la meglio sui Persiani nella battaglia di Maratona, a seguito della quale, secondo la leggenda, Filippide corse fino ad Atene per annunciare al popolo la vittoria.
Proprio il primo tragitto di Filippide, tra Atene e Sparta, viene celebrato ancora ai giorni nostri, grazie alla SPARTATHLON HISTORIC RACE, competizione di 246km che congiunge appunto Atene a Sparta attraverso l'istmo di Corinto, la piana di Argo e i monti dell'Arcadia. Per poter partecipare a questa competizione, occorre superare dei criteri molto severi, ottenuti attraverso la partecipazione ad altre gare di ultramaratona. Tutti gli atleti che riescono a tagliare il traguardo vengono premiati con una corona di ulivo, mentre un trattamento speciale è riservato al vincitore, che vede il proprio nome iscritto su un monumento di marmo bianco rappresentante Re Leonida.
Il Logo della IUTA ( Italian Ultramarathon and Trail Association) costituita nel 1998 e riconosciuta dalla FIDAl nel 2000
L'Attualita'
Come detto, la caratteristica fondamentale e qualificante di un’ultramaratona è la sua lunghezza. Nel corso degli anni, sono state codificate distanze ben precise, caratterizzate da campionati nazionali, continentali e mondiali. Tra queste distanze vale la pena citare le più diffuse: 30 miglia, 40 miglia, 50 miglia, 50km su strada, 100km su strada, 100 miglia, 1.000km e 1.000 miglia.
Oltre alle competizioni sulla distanza, è importante segnalare un altro format molto diffuso nell’ambito dell’ultramaratona, ovvero quello delle gare a tempo. Si tratta di manifestazioni che si svolgono lungo un circuito di lunghezza variabile (in genere di lunghezza compresa tra 1 e 2km), in cui vince chi percorre più strada entro il tempo previsto. Per rispettare il criterio della lunghezza, entrano nella classifica finale solo i concorrenti che riescono a correre oltre 42,195km. Tra le competizioni a tempo più importanti vale la pena citare: 6 ore, 12 ore, 24 ore e le competizioni su giornate multiple, come 48 ore, 6 giorni e 10 giorni
Il contesto italiano
In Italia le competizioni di ultramaratona, al pari di altre manifestazioni su strada, possono essere collegate alla FIDAL (che definisce annualmente le competizioni valide come campionato nazionale di 50km su strada, 100km su strada, 6 ore, 12 ore e 24 ore), oppure ad altri Enti di Promozione Sportiva.
Un ruolo particolarmente importante, a livello associativo, è ricoperto dalla IUTA (Italian Ultramarathon and Trial Association), costituita nel 1998 e riconosciuta ufficialmente dalla FIDAL nel 2000. Come si legge nello statuto di questa associazione:
“La IUTA è l’organizzazione nata per dare voce e soprattutto corpo a coloro che operano nei settori dell'ultramaratona e del trail (…) L'associazione IUTA, che non persegue scopo di lucro, si prefigge tra i principali obiettivi: la diffusione, la tutela, la promozione, il patrocinio, l'organizzazione di eventi e Campionati nazionali e la regolamentazione dei settori, come il riconoscimento e l'omologazione di percorsi e risultati secondo i dettami dell'IAU (International Association of Ultrarunners), che opera sotto l'egida IAAF, la Federazione mondiale dell’Atletica Leggera.
Il Logo internazionale della IAU (International Association of Ultrarunners)
La IUTA è stata creata per aprire con la FIDAL un costruttivo dialogo di collaborazione per meglio raggiungere gli obiettivi e allineare l'Italia ai pari livelli conseguiti, da anni prima, da tutti i Paesi industrializzati. Altro punto fermo e obiettivo iniziale della IUTA è stata la partecipazione ufficiale di una rappresentativa azzurra, maschile e femminile, al Campionato Europeo e Mondiale dei 100 km indetto dalla IAU sotto direttive IAAF e questo è avvenuto per la prima volta nel 1999. Il Mondiale della 100 km si svolge dal 1987 e l'Europeo dal 1992, ma ad entrambi gli eventi l'Italia non era mai stata rappresentata in forma ufficiale. Stesso discorso vale anche per i Campionati Internazionali delle 24 ore di corsa, la cui prima partecipazione ufficiale azzurra è stata nel 2000 e nel Trail di lunga distanza, la cui prima partecipazione azzurra è stata nel 2009. La IUTA raccoglie adesioni di tesseramento di soci sostenitori dell’attività, ma non persegue quello sportivo degli atleti, poiché questi sono già tesserati alla FIDAL (o ai vari EPS). La IUTA si impegna a valorizzare i settori inizialmente privi di tutela e a colmare gli eventuali vuoti organizzativi, tecnici e anche culturali.
Dal 2007 con la nomina di Stefano Scevaroli, esponente di spicco della IUTA, quale Coordinatore Tecnico Federale del settore Ultramaratona, nasce una sinergia ed un riconoscimento sempre maggiore da parte della Federazione di Atletica Leggera (FIDAL) nei confronti del movimento dell’Ultramaratona. Tale nomina è stata poi confermata nei successivi mandati quadriennali 2009-2012 e 2013-2016. La FIDAL ha inserito nel 2011 i Regolamenti di Ultramaratona nelle Norme e Regolamenti federali, facendo propri integralmente quelli proposti dalla IUTA e dal 19 luglio 2012 anche quelli di Ultra Trail”. Fabrizio Lavezzato Novi Ligure 8/01/2021
Un passaggio al Passo della Colla durante l'Edizione 2017 della 100 km del Passatore
Considerando le manifestazioni in linea, ovvero lasciando per un attimo da parte le gare a tempo su percorsi a circuito (6 ore, 12, ore, 24 ore, ecc), l’ultramaratona più antica d’Italia è la Torino-Saint Vincent, svoltasi per la prima volta nel lontano 1963. Questa manifestazione si è svolta interrottamente fino al 1986 per poi tornare nel 1997 e riproporsi nel 2009 sotto la denominazione di 100Km delle Alpi. Negli anni più recenti, il percorso è stato modificato e l’arrivo è stato spostato dalla cittadina valdostana al comune di Foglizzo, situato nel Canavese.
Se la 100km delle Alpi è la prima per anzianità, l’ultramaratona più famosa d’Italia è certamente la 100km del Passatore, andata in scena per la prima volta nel 1973. La gara, in calendario nell’ultimo fine settimana di Maggio, è diventata l’appuntamento fisso di migliaia di appassionati che si ritrovano il sabato pomeriggio alle 15.00 a Firenze (la partenza è stata spostata negli ultimi anni da via dei Calzaioli a piazza della Signoria), con l’obiettivo di raggiungere il traguardo di piazza del Popolo a Faenza, dopo un viaggio che per molti durerà anche 12-15 ore.
Classico arrivo della 100 km del Passatore fra le due ali di folla dei mini atleti che sono in attesa degli atleti. (Foto arrivo 2019)
La 100km del Passatore è una gara certamente affascinante, ma molto difficile da interpretare dal punto di vista tecnico. Oltre al chilometraggio è necessario infatti considerarne l’altimetria. Dopo la partenza, i concorrenti devono subito affrontare la salita che porta al comune di Fiesole e la successiva discesa fino al check point di Borgo San Lorenzo. Da qui inizia la seconda, lunghissima ascesa fino al Passo della Colla: si tratta di tratto con pendenze impegnative, in cui vanno dosate le energie. Quelle medesime energie che bisogna amministrare anche nella successiva discesa che terminerà in corrispondenza del 50esimo chilometro circa. E’ infatti da segnalare come la gran parte dei ritiri avvenga proprio tra il 50esimo e il 60esimo chilometro, dopo che i concorrenti hanno affrontato il tratto in discesa.
Dal punto di vista agonistico, il Passatore è certamente legato al nome di Giorgio Calcaterra (diventato per tutti Re Giorgio proprio sulle strade di questa competizione), che ha dominato ininterrottamente questa gara per 12 edizioni, dal 2006 fino al 2017, stabilendo nell’edizione del 2011 anche il record della manifestazione (6h25’46’’). Non solo Calcaterra comunque, perché nell’albo d’oro maschile spiccano anche i nomi, tra gli altri, del compianto Vito Melito e di Mario Fattore, capace di vincere anche il campionato del mondo di specialità. In campo femminile, negli ultimi anni l’ha fatta da padrone lo splendido sorriso della croata Nikolina Sustic, ma nel recente passato, grandi atlete italiane sono giunte prime al traguardo: tra queste citazione d’obbligo per Monica Carlin e Monica Casiraghi, campionessa italiana europea e mondiale.
Marco Menegardi, mantovano classe 1986, è l'ultimo vincitore della 100 km del Passatore
28 maggio 2019.
Se la 100km del Passatore, rappresenta il clou stagionale dell’ultramaratona italiana, la nota dolente viene dalla sua unicità. Si tratta infatti dell’unica 100km su strada rimasta in calendario, a seguito della cancellazione di gare storiche come la 100km di Seregno (più volte sede di campionati italiani e mondiali), della 100km di Asolo (gara durissima, ma dal fascino unico) e dell’incertezza legata alla 100km delle Alpi. L’unica piacevole novità arriva dalla Sicilia, dove nel luglio 2021 dovrebbe svolgersi la prima edizione della Hybla Major 100, gara di 100km appunti con partenza ai piedi della famosa scalinata di Caltagirone ed arrivo presso il borgo marinaro di Avola, dopo aver attraversato i comini di Grammichele, Vizzini, Buscemi e Palazzo Acreide.
Mentre le 100km su strada si contano ormai sulle dita di una mano, lo stesso per fortuna non si può dire per le 50km. Il 25 Aprile si svolge infatti a Castelbolognese la tradizionale 50km di Romagna, gara utilizzata da molti atleti proprio in previsione del Passatore, mentre nell’ultimo fine settimana di Giugno è in calendario l’affascinante Pistoia-Abetone che vede la partenza dalla città toscana e l’arrivo sulla sommità del Monte Abetone, con un ultima salita durissima di circa 14 chilometri. Nell’ultimo fine settimana di luglio è certamente da segnalare l’Ultramaratona del Gran Sasso, gara di 50km con partenza ed arrivo nel piccolo comune di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila) e tratti di percorso nello splendido scenario della piana di Campo Imperatore. Un tracciato impegnativo con lunghi tratti in salita ed un’ultima parte in discesa, che ha visto sfide all’ultimo scatto tra atleti di prim’ordine tra cui vale la pena citare Matteo Lucchese, Stefano Velatta, Alberico Di Cecco e, tra le donne, Elena Di Vittorio, Claudia Marietta ed Ilaria Bergaglio.
Sempre rimanendo in tema di 50km su strada, l’appuntamento principale dell’autunno è rappresentato invece dall’Ultra K, nel comune di Salsomaggiore (Parma), gara spesso valida come prova unica di campionato italiano di specialità. Nell’edizione del 2018 hanno vinto il titolo Matteo Lucchese e Federica Moroni.
Tra le gare di distanza intermedia tra 50km e 100km, sono certamente da citare la Strasimeno e la Scorrendo con il Liri. La prima si svolge ad inizio marzo a Castiglione del Lago (Perugia) lungo un tracciato di gara di 58km che costeggia le rive del Lago Trasimeno. La seconda invece è tradizionalmente in calendario a fine Settembre e si snoda lungo un tracciato di gara che collega Cappadocia ad Isola del Liri. Molti campioni tra cui anche Carmine Buccilli hanno legato il loro nome a queste due manifestazioni.