Una stagione agonistica, in linea di massima, si divide in due parti (due e mezza per chi volesse inserire campestri e qualche indoor)…La prima parte di gare importanti solitamente inizia ad aprile e termina a fine luglio. La seconda parte inizia a settembre e termina a metà novembre. Dopo una sosta “ricarica pile” tra fine novembre ed inizio dicembre di circa 10 gg, si comincia con il fondo lento (durata circa 2 mesi) dove si privilegia il graduale ma costante aumento del chilometraggio, corso al ritmo del vostro fondo lento …Con il mese di febbraio si cominciano le prime variazioni di ritmo sulla base dei chilometraggi giornalieri, si comincerà a variare la velocità….si introdurranno i concetti di fartlek e ripetute e, ogni 15 giorni, si potrà effettuare un corto-veloce della durata variabile tra i 15-20 minuti per simulare il ritmo gara, su un percorso sempre uguale per poter verificare i miglioramenti. La durata sarà di circa un mese e mezzo…così si arriverà a metà marzo. Da metà marzo a metà aprile si svilupperà la forza (ripetute in salita, balzi, gradoni delle tribune ed esercizi specifici con attrezzi in palestra saranno il vostro pane) …Tra fine aprile e maggio inizierà il lavoro di rifinitura con le ripetute più specifiche per migliorare la resistenza organica generale e la resistenza alla velocità. Poi inizierà il primo periodo di gare sino a fine luglio. Qui, di solito, io consiglio il secondo periodo di riposo (anche questo di circa 10 giorni) …riposo più attivo rispetto a quello invernale perché in questo periodo ci si potrà dedicare a sports alternativi …..nuoto, bicicletta, MTB, lunghe camminate in montagna. Dal 10 agosto si riprenderà nuovamente con un periodo di fondo, di potenziamento e di ritmi per affrontare il secondo periodo di gare tra settembre e novembre.
Quello detto sopra introduce il concetto di "programmazione". Ogni runners deve, all'inizio di ogni anno, darsi degli obiettivi .....su quali gare puntare, in quale periodo dell'anno queste sono collocate, quando effettuare i periodi di riposo ect. Per affrontare una nuova stagione agonistica dobbiamo comunque tenere presente alcuni concetti fondamentali:
Ogni programmazione temporale (piccola o grande che sia e che chiameremo "ciclo") deve contenere questi requisiti:
Ora possiamo partire per effettuare la nostra programmazione annuale. Farsi aiutare da un personal trainer o da un tecnico del settore ci faciliterà il compito e ci aiuterà nel riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati.
La lunghezza del “lungo” per la mezza maratona è un argomento che spesso mette confusione nel runner. Nella Maratona il lunghissimo è uno degli allenamenti fondamentali , ma per una mezza si sentono tante versioni. Non c’è una sola risposta, ma più risposte corrette determinate da diversi fattori.
Cosa intendiamo per lungo…… ma non solo fondo lento “lungo”
Statisticamente il lungo è un fondo lento in cui il numero di km cresce ed è almeno di 18 km o di un’ora e trenta di corsa. Per i runner principianti che si accingono a superare i 10 km per le prime volte, già un uscita di 14 km può venire definita “un lungo”. Parlando di lungo, mi riferisco agli allenamenti più lunghi settimanali in preparazione alla mezza maratona, che, come vedremo, non saranno solo di fondo lento, ma potranno avere tante variabili.
Le variabili che incidono sulla scelta della lunghezza e della tipologia del lungo per la mezza maratona possono essere:
Queste variabili non incidono singolarmente, ma sono da prendere in considerazione insieme. Se ad esempio un runner non ha mai corso la mezza maratona e nemmeno in allenamento non ha mai corso una distanza vicino alla mezza, la preparazione dovrà prevedere un aumento cauto e progressivo dei km settimanali, dove gli allenamenti a fondo lento “lunghi”, con cadenza settimanale, aumenteranno di settimana in settimana, tenendo conto di eventuali settimane di scarico ed uscite di consolidamento, per raggiungere almeno un’uscita di 18/19 km 2 o 3 settimane prima dell’evento. A volte, soprattutto per un fattore mentale, per alcuni runner è meglio proporre anche un uscita da 20/22km (cioè maggiore della distanza di gara).
Runner alla prima mezza maratona
Nel caso il runner segua una periodizzazione dell’allenamento, sarebbe importante creare la resistenza di base nel periodo di costruzione, dove correre fondi lunghi lenti anche fino a 24 km. Nella fase specifica (negli ultimi 2 o 3 mesi) i lunghi potranno essere anche solo di 18 km, con cadenza bi o trisettimanale e in questo caso potranno contenere sempre più fasi della seduta del lungo vicini al ritmo gara.
Runner che cerca il PB
In questo caso non abbiamo più il problema emotivo: “mi spaventa la distanza”, ma quello che conterà sarà rendere il più specifici possibile i lunghi ad esempio introducendo altre tipologie di allenamento: lunghi progressivi, lunghi con variazioni… se il runner è navigato e ha inserito nel periodo di costruzione tanti km potrebbe anche non fare uscite molto lunghe (solo uscite di 15 e 16 km negli ultimi mesi potrebbero bastare). In tutti gli altri casi è preferibile inserire ogni 2 settimane un lungo specifico che sia tra i 18 e 22, a volte anche 24 km. La qualità e le caratteristiche di questi lunghi dovranno tenere conto delle caratteristiche del runner e gli eventuali deficit avuti precedentemente in gara, ad esempio cali nel finale, incapacità nel mantenere un ritmo costante o anche delle peculiarità, come la capacità di fare dei finali di gara importanti. Nel caso di lunghi di questo tipo è preferibile farlo con chi si allena almeno 4 volte a settimana con un totale dei km superiore almeno ai 45/50 km (media nelle settimane di carico). A volte può essere utile inserire una gara test tra le 4 o 6 settimane prima della gara per valutare la condizione, sia per testare eventuali sensazioni gara, provare i ristori e verificare la futura strategia di gara.
Runner che proviene dalla Maratona
Capita spesso che dopo la Maratona si abbia voglia di cimentarsi su distanze inferiori, più divertenti e di programmare qualche mezza maratona. Dopo almeno una ventina di giorni di recupero attivo si può pensare di prepararla. In questo caso le priorità saranno altre, in una corretta preparazione della Maratona si saranno preferiti lavori aerobici, ripetute lunghe a velocità non intense, lavori specifici a ritmo Maratona o poco sopra (per la maggior parte dei runner fondi medi). Ora, invece, sarà necessario inserire lavori in soglia, ripetute brevi, fondo medio e allenamenti vicino al ritmo gara. I fondi lenti saranno sempre presenti, come allenamenti di “recupero attivo”. Per quanto riguarda i lunghi potrebbe essere utile inserire due settimane prima dell’evento un’uscita di 18 km con una parte di questo corsa vicino al ritmo gara e qualche variazione di ritmo a cavallo del ritmo mezza maratona. Sarà comunque da valutare bene la condizione dopo la Maratona e le necessità specifiche. Capita di ottenere il personal best su distanze inferiore dopo la maratona, spesso è dovuto al fatto che, nonostante non si sia lavorato per quelle distanze, l’aumento del volume dei km ha portato benefici e significa soprattutto che c’è del potenziale da sviluppare lavorando in maniera specifica sulla distanza.
Runner che proviene da distanze inferiori
Qui ci occupiamo del runner più esperto che magari ha già corso qualche mezza ma che è ritornato ad allenarsi e a correre distanze più brevi (10 km). La preparazione di una 10 km non è così lontana dalla preparazione di una mezza maratona, quello che servirà sarà inserire delle uscite più lunghe. Una buona strategia sarebbe quella di inserire 15/20 giorni di richiamo di preparazione generale inserendo degli allenamenti di fondo lento lunghi fino con un’uscita che sia almeno di 22 km, dei fondi medi e qualche richiamo di allenamenti di velocità, per non perdere troppo la velocità sviluppata nella preparazione della 10 km, per poi nelle settimane di lavoro specifico fare dei lunghi al ritmo del medio, dei progressivi dal fondo lento alla velocità di gara con ultimi km più veloci, dei lunghi con variazioni a cavallo del ritmo gara per sviluppare la capacità aerobica e la resistenza alla velocità di gara.
Per comodità usiamo sempre i km come riferimento per l’allenamento. Chiaro che il nostro corpo oltre ai km percepisce le ore di allenamento. Questo per dire che solitamente un fondo lento lungo di 18 km corrisponde, come tempo di corsa, più o meno al tempo che un runner principiante farà in gara in una mezza. Un runner che farà un lungo lento di 18 km a 5’40” min/km potrebbe correre la mezza maratona a 5’25” min/km, la differenza tra le due uscite è inferiore ai 10 minuti e ci fa capire come anche il lungo di 18 km, in una pianificazione corretta, possa essere sufficiente, considerando sempre che il lungo è inserito in un sistema di allenamenti, anche se ovviamente le due uscite hanno un’intensità diversa.