Arte Concettuale e Arte Astratta, a mio avviso, sono due concetti da tenere ben distinti.
L'Arte Astratta consiste nelle creazione di forme bidimensionali o tridimensionali senza porsi l'obiettivo di rappresentare qualcosa realistico ed esistente.
Questa affermazione lascia adito ad una prima distinzione. Si può rapprensentare qualcosa di reale in modo astratto e si puo realizare qualcosa di puramente astratto
che non ha alcun riferimento a qualcosa di realmente esistente.
Con Arte Concettuale invece si intende un sottoinsieme dell'Arte Astratta che comprende la realizzazione di forme che rappresentino un concetto.
Di per se i concetti sono astratti e quindi si capisce come l'Arte Concettuale sia sicuramente anche Arte Astratta, mentre non è detto che tutta l'Arte Astratta sia
anche Concettuale.
Nella relizzazione dell'Arte Concettuale ci sono, a mio avviso, due approcci diamentralmente opposti. Il modo più ortodosso è quello di partire da un concetto che si vuole rappresentare e ricercare forme, colori ed effetti di vario genere che permettano di rapprenserarlo e di renderlo il più chiaramente possibile intelleggibile da qualsiasi osservatore.
L'altro modo è decisamente meno ortodosso e consiste nel non partire a priori con un concetto in mente ma iniziare a rappresentare qualcosa lasciandosi guidare puramente dall'istinto. Tracciando inizialmente delle forme, magari anche non ben definite, per poi aggiungervi i colori e man mano che la composizione procede si scopre che quell'immagine inizia a rappresentare qualcosa che possa trasmettere un concetto.
Credo che questa seconda metologia nasca dall'istinto che guida la fantasia, che però ad un certo punto trova una sua strada razionale.
Per realizzare le mie opere seguo entrambi questi approcci.
Ad esempio i quadri "Life" e "Time is running out" sono il frutto dell elaborazione di un concetto maturato a priori una decina di anni fa e rifinito ed esteso in questi ultimi tempi.
Il concetto di base è in realtà associato al pensiero di Eraclito, Pantarei, ovvero "tutto scorre" e quindi la vita può essere immaginata come il corso di un fiume che assume vari colori perchè ogni istante della vita è diverso dagli altri.
Poi nella parte finale il fiume assume l'aspetto delle rapide.
Il quadro "Life" nasce con l'obiettivo di rappresentare tuttociò. Oltre al fiume vengono aggiunti i ponti, che sono i momenti critici della vita, quelli che comportano scelte, e inizialmente questi ponti sono piuttosto sicuri perchè c'è chi fa da guida nell'attraversarli ma man mano che scorre il flusso della vita questi ponti diventano sempre più insidiosi.
La vita è fatta di percorsi, di curve che si uniscono e che portano comunque momenti di inevitabile sofferenza, rappresentata in alto a destra con una matassa ingarbugliata dalla quale sembra difficile trovare una via di uscita.
Nel concetto del fiume che scorre, ogni goccia di acqua tocca una sola volta un soggetto che vi immerge e le singole gocce sono paragonabili agli istanti della vita che un istante dopo diventano il ricordo di essere stati toccati da quella goccia.
Questo concetto viene quindi ripreso ed esteso in "Time is running out".
La vita in fondo è una sequenza di istanti che l'istante successivo si trasformano in ricordi.
La clessidra è da sempre uno dei simboli per rappresentare il tempo che passa. Nell'opera la sabbia che scende è rappresentata con colore dorato, forse per dare evidenza della bellezza di vivere e delle prospettive del futuro, ma poi la sabbia supera l'imbocco del contenitore inferiore e si va ad ammassare alla sabbia caduta in precedenza ed è in quel momento che assume colori diversi per rappresentare ogni istante diverso vissuto e ognuno di essi è un ricordo diverso da tutti gli altri.
Esempio invece di un'opera che ho realizzato non partendo da un concetto, ma semplicemente realizzando in sequenza delle forme e aggiungendovi poi i colori, è "Leaving your own world".
Dopo aver tracciato l'arco sulla destra e la figura sinusoidale dal centro verso sinistra, ho avuto l'impressione che quella immagine rappresentasse un essere non ben definito che si allontana dal suo mondo di appartenenza e si gira indietro ad osservarlo, forse intimorito del viaggio che sta intraprendendo, o forse semplicemente riconoscente per l'ospitalità sino ad allora ricevuta, o ancora forse solo per un vincolo ancestrale di appartenza all'organismo che l'ha partorito.
Un altro esempio di opera che ha trovato il suo significato concettuale in corso di realizzazione è "Road to a new life".
In questo caso sono partito dal tracciare le linee in modo puramente casuale. Passando poi alla colorazione ho pensato che quelle linee in basso mi ricordavano una
strada e quindi ho cercato anche con i colori di rendere l'idea della strada che scorre incontro all'osservatore.
Le linee superiori invece mi davano un idea di ascensione e quindi con la colorazione ho cercato di accentuare ulteriormente questa sensazione.
Nella mia visione questa opera rappresenta quindi il percorrere una strada che può portare ad una vita nuova, magari più serena come i colori in alto lasciano
immaginare.
Non necessariamente qualcosa di trascendente, anche se questa interpretazione potrebbe comunque essere plausibile.