Prof. Lovero
maggio 2019
maggio 2019
Guardando le opere di Roberto viene subito alla mente una certa ingenuità e semplicità di tratto che fa pensare ai giochi di un bimbo che per la prima volta scopre lo splendore dei colori e la meraviglia è tale che non è importante cosa si ritrae, la sua forma, ma il risultato cromatico dell’insieme.
I profili, la conformazione grafica delle sue tele sono spesso in antitesi alla parte dominante, l’esplosione quasi istintiva della varietà dei colori.
Sembra che l’artista, controllato e semplice nel disegno delle sue opere, man mano che esse maturano, sia portato ad una crescente eccitazione cromatica, che si esalta sempre più fino al raggiungimento della soddisfazione totale al momento di terminare il suo lavoro ottenendo un risultato esaltante dato dall’insieme dei colori utilizzati, in contrapposizione alla elementarità delle forme raffigurate.
L’eleganza delle sue opere è quindi da ricercare tra l’essenzialità del tratto della raffigurazione prodotta, semplice e lineare, e l’esuberanza dei colori che donano spesso una coinvolgente armonicità all’insieme, consolidando infine un risultato attraente e soprattutto molto personale.
Anche nelle opere dove l’insieme dei colori è meno prevalente si può notare, oltre ad una dolce limpidezza del tratto, una luminosità d’insieme tale da compensare l’utilizzo di una minor varietà di toni con una cromaticità globale frutto di un’affascinante commistione tra immagine e sapiente utilizzo di una tavolozza meno composita, ma comunque sempre appropriata.
Sono curioso comunque di vedere i prossimi lavori poiché il cammino artistico di Roberto mi pare in una fase di verosimile evoluzione per cui mi aspetto da lui ulteriori ed interessanti sviluppi futuri.
Prof. Sandro Lovero